Ott 132015
 

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E’ una speranza che diventa ogni giorno di più una concreta realtà; la produzione e l’uso di energia in quantità, ma soprattutto green. Ciò che ha sempre ostacolato lo sviluppo e la diffusione di quelle che vengono chiamate energie alternative, è stata la grande reticenza dei produttori di combustibili fossili ma soprattutto i costi di produzione e scarsa diffusione sul territorio della rete di distribuzione.

Bloomberg New Energy Finance, ha pubblicato di recente uno studio in cui sono stati analizzati i costi di produzione, trasformazione e distribuzione delle fonti di energia attualmente disponibili e il risultato è stato grandemente positivo. Eolico onshore (sulla terra ferma) e fotovoltaico grazie alle nuove tecnologie produttive sono diventate sempre più economiche e vantaggiose a tutto scapito delle tradizionali fonti fossili.

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Lo studio parte dall’osservazione di un indicatore: il costo di produzione dell’elettricità. Questo valore, noto come Lcoe (Levelized Cost of Electricity) analizzato nel periodo finale di quest’anno 2015, evidenzia come il costo delle energie alternative sta pian piano scendendo; l’eolico è passato da 75€ a 73 € per megawattora, mentre il fotovoltaico da 115€ a 108€ sempre a megawattora. Al contrario, il costo dell’energia attraverso, ad esempio il carbone, è gradatamente aumentato passando nell’area europea da 73€ a 95€ per megawattora.

Considerando il fatto che lo standard Lcoe prende in esame parecchi parametri tra cui il periodo di ammortamento del capitale iniziale e le spese di manutenzione e gestione, tutti gli indicatori propendono verso un miglioramento delle tecnologie alternative rispetto a quelle classiche. Miglioramento dovuto a tecnologie meno costose, a una maggiore diffusione sul territorio e a processi industriali di realizzazione molto più efficienti.

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L’analisi, prende in considerazione i maggiori paesi europei, dove viene dimostrato come l’eolico e il fotovoltaico in Inghilterra e Germania siano davvero vantaggiosi rispetto ai combustibili fossili. In Italia la situazione è leggermente diversa. Il sistema di misurazione utilizzato nel nostro paese è l’Rse (Ricerca sistema energetico). Questo sistema, molto rigido, prende in esame tanti parametri tra cui i costi derivanti dal cosiddetto impatto ambientale prodotto dallo sfruttamento delle diverse fonti energetiche. In Italia il sistema attualmente più conveniente per la produzione di energia è il carbone il cui valore Lcoe è pari a 53-65€ per MWh. Questo costo, però sale drasticamente a 103-135€ per MWh a causa dei danni ambientali causati dal processo produttivo e dallo sfruttamento.

Energia04Tra le fonti alternative la migliore è l’idroelettrico, ma non tutti gli impianti sono così efficienti. Infatti, la forbice spazia tra i 60 e i 380€ per MWh. Seguono poi l’eolico e il fotovoltaico.

Valutare, comunque, il reale costo dei processi produttivi dell’energia, è piuttosto difficile, in quanto influenzati da una miriade di variabili, non per ultime le specifiche normative in materia energetica che differenziano enormemente i paesi produttori.

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