Ott 032011
 

matita_bnUna matita è lo strumento base per il disegno. Il termine deriva dal latino lapis haematitas che significa pietra di ematite: infatti, prima della scoperta della grafite, venivano utilizzati con funzioni analoghe, bastoncini di ematite (ossido di ferro).

Grafite

Nella seconda metà del XVI secolo, in Inghilterra furono scoperte miniere di grafite pura e solida che venne inizialmente utilizzata per segnare il bestiame. Questa, in seguito, venne inserita in un profilo di legno esagonale, normalmente pioppo. Il profilo esagonale fu scelto per garantire una solida e corretta impugnatura. All’interno veniva custodita l’anima di grafite che prese il nome di mina. Un’estremità della matita si appuntisce attraverso l’uso del temperino, un apposito strumento a lama, in maniera da rimuovere il rivestimento di legno e far emergere la punta della mina per poter così tracciare il colore. Se la mina sarà composta prevalentemente di grafite, il tratto sarà dunque grigio scuro. Se l’anima della matita sarà, invece, colorata il tratto sarà del colore specifico e la matita prenderà il nome di pastello. La matita può o meno portare su uno degli estremi una piccola gomma montata su supporto metallico che ha la funzione di consentire cancellature rapide.

La mina si realizza utilizzando speciali macchine che, creano una miscela impastando tre materie prime naturali: argilla, grafite e acqua. Più argilla si usa e più la mina sarà dura. Proprio per questo motivo, si possono produrre molti tipi di matite, a seconda delle caratteristiche di durezza e di composizione della mina. Le matite da disegno si differenziano in 19 tipologie: EE (morbidissima), EB, 9B, 8B, 7B, 6B, 5B, 4B, 3B, 2B, B (morbide) HB (media), F, H, 2H, 3H, 4H, 5H, 6H, 7H, 8H, 9H (durissima).

Scala di durezza delle mine

Le matite più morbide permettono di ottenere un nero intenso e un tratto meno deciso (disegno artistico), mentre quelle più dure vengono prevalentemente utilizzate nel disegno tecnico perché lasciano un segno netto e preciso.

La matita viene utilizzata per scrivere quasi esclusivamente su carta e il suo tratto lascia una traccia relativamente debole che può essere facilmente rimossa con strumenti come la gomma. Per questo la matita è adatta soprattutto per il disegno, sia artistico che tecnico, e come mezzo veloce e cancellabile di scrittura.

La matita oltre agli evidenti vantaggi, presenta anche alcuni limiti. Utilizzandola costantemente, saremo costretti a temperarla per averla sempre appuntita e idonea al disegno. Ma questa operazione non può essere effettuata all’infinito, perché ad incerto punto questa sarà inutilizzabile.

Per venire incontro ai disegnatori e fare in modo che questi fossero dotati di matite sempre uguali, sono stati creati nuovi strumenti derivati direttamente da essa. I più diffusi sono: il portamine e il porta micromine.

PORTA-MINE

Porta mine

Come dice il nome, il porta-mine è un contenitore, plastico o metallico che riprende la forma della matita ma è cavo all’interno e può accogliervi le mine di grafite, la anime nere custodite all’interno della matita. Premendo il pulsante all’estremità, viene fatta fuoriuscire una mina. La mina non cade dal portamine, perché è dotata ad un estremo di “strettoio”, un anello metallico che ne aumenta lo spessore e ne impedisce la fuoriuscita. Con il porta-mine, tempereremo la mina utilizzando uno strumento chiamato temperamine,  ma non avremo più l’inconveniente di veder ridurre la matita gradualmente perché il contenitore resterà intatto. In questo modo la presa sarà sempre corretta e ideale.

PORTA MICROMINE

Porta micro-mine

Esiste, inoltre, un ulteriore evoluzione della matita e della mina come strumento di precisione del disegno, chiamato porta-micromina. Rappresenta la matita tecnologicamente più avanzata tanto da essere definita la matita sempre appuntita. Fu realizzata allo scopo di evitare di dover temperare continuamente. Le prime micromine avevano un diametro di 2mm troppo grosse per evitare questa necessità. Pian piano si cercò di ridurre sempre più lo spessore, ma fu solo negli anni ’50, grazie alla tecnologia di polimerizzazione introdotta dalla Faber-Castell, che si cominciarono a produrre le mine da 0,7mm, 0,5mm e da 0,3mm, che non avevano più bisogno di essere temperate. Oggi si sono prodotte mine ancora più sottili fino a 0,2mm.

Matita, porta mine, porta micromine. Ma qual’è quelle giusta da dover utilizzare? Sicuramente la matita, ma lo strumento ideale per lo studente delle scuole medie è sicuramente il porta mine, perché il porta micromine è uno strumento troppo avanzato per ragazzi che per la prima volta si dedicano al disegno tecnico e la matita ha l’inconveniente di ridursi con l’uso.

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