Aggiornato con il video ufficiale di un ora per la presentazione di iBook 2 e iBook Author per la creazione e pubblicazione di libri, gratuito da parte di Apple.
I rappresentanti dell’informazione sono stati invitati dalla Apple a New York al Guggenheim Museum per un evento nel settore educational. Pare sarà presentato un nuovo software per la creazione degli ebook, i libri in formato digitale sia per la lettura su dispositivi elettronici che, per l’uso su Lavagne Multimediali. All’evento di giovedì Apple presenterà nuovi strumenti per rendere più facile la creazione degli ebook e soprattutto per creare libri di testo e manuali scolastici.
Secondo Matt MacInnis, Ceo di Inkling, Cupertino presenterà una programma simile a GarageBand per la musica, al fine di rendere alla portata di tutti la creazione di ebook e libri di testo evoluti.
Tutto sembra pronto per la rivoluzione immaginata e voluta da Steve Jobs la cui memoria si trova sull’autobiografia rilasciata a Walter Isaacson. La distribuzione avverrà, ovviamente, tramite iTunes e iBooks, e sarà possibile distribuire e acquistare per poi consultarli su Mac, iPad e iPhone i libri digitali. Il settore editoriale americano sembra molto predisposto alla ventata di novità che Apple vorrebbe apportare. Secondo MacInnis Apple farà nel settore ebook quello che ha già fatto nel settore della musica e dei film. Non entrerebbe direttamente nella produzione dei contenuti, ma in quella della pubblicazione e distribuzione. Apple mira a espandere l’offerta di ebook proponendo prodotti innovativi, anche per il settore scolastico.
Apple per questi ebook adotterebbe il nuovo formato ePUB 3 in grado di includere di serie diversi strumenti multimediali, oltre che integrare caratteristiche social all’interno delle pubblicazioni digitali.
Sul palco è atteso Eddy Cue, senior vice president Internet software and services e responsabile di iTunes, App Store, iBookstore, iAd e iCloud.
Ancora una volta Apple è pronta a stupire il mondo. Infatti, la United States Patent & Trademark Office ha pubblicato una richiesta di brevetto riguardante una nuova interfaccia grafica 3D touch-free (senza tocco). Già a luglio, Apple aveva presentato un altro brevetto riguardante “gestures 3D” e a settembre uno sulla visualizzazione tridimensionale. Questi brevetti fanno presagire un superamento dei comandi attraverso l’uso delle dita attraverso semplici movimenti delle mani attraverso l’uso di sensori di movimento.
Di seguito le immagini a corredo delle domante presentate per i brevetti di tecnologie 3D. Le immagini sono molto più eloquenti delle parole. Ambienti tridimensionali, visti come una stanza nella quale oggetti diversi riempiono lo spazio collocandosi in posizioni diverse tra di loro, mentre oggetti bidimensionali adornano le pareti. Anche le interfacce grafiche si avvicinano sempre di più all’ambiente che ci circonda, rendendo sempre più intuitivo ed efficace l’utilizzo dei dispositivi elettronici. Apple, regina in questo campo, lavora assiduamente per rendere la tecnologia sempre più un’esperienza piacevole e semplice da utilizzare, come nella visione del suo grande fondatore carismatico, Steve Jobs.
HzO ha presentato al CES di Las Vegas una nuova tecnologia denominata WaterBlock. Questa tecnologia è in grado di rendere impermeabili gli iPhone e altri gadget elettronici. Nella dimostrazione, un iPhone e un iPad, ripetutamente immersi in acqua hanno continuato a funzionare perfettamente nonostante l’acqua era ancora ben visibile sotto lo schermo touch. La tecnologia non è destinata a proteggere il dispositivo per un periodo indeterminato in acqua, ma un modo per proteggerli quando cadono accidentalmente in un liquido. La dimostrazione ha comunque dimostrato che il dispositivo, immerso per ore in acqua, ha continuato a funzionare perfettamente. L’azienda sta stringendo accordi con i principali produttori, per introdurre l’uso di questa tecnologia già in fase di produzione, in quanto la sua applicazione a posteriori risulterebbe troppo costosa. Il processo di impermeabilizzazione avviene attraverso l’utilizzo di una camera a vuoto nella quale tutta l’aria viene risucchiata e viene iniettato un gas che penetra nel dispositivo ricoprendolo.
Alla IBM, i ricercatori sono riusciti a memorizzare un’informazione in appena 12 atomi magnetici. Se riflettiamo sul fatto che oggi i più moderni sistemi di storage riescono a memorizzare un singolo bit di memoria su oltre un milione di atomi, questo rende subito, l’idea della validità della scoperta, sia in termini di capacità di memoria, sia in termini di dimensioni.
La tecnologia di memorizzazione attuale, è sicuramente diventata più efficiente e più economica. Ma la miniaturizzazione dei componenti, rappresenta il vero limite agli ulteriori sviluppi. Gli scienziati della IBM, hanno affrontato questo problema dal basso, dalla struttura più piccola, l’atomo, cercando di trovare un approccio differente al problema che potesse consentire di superare i limiti attuali. Le future nanostrutture, che vengono costruite a partire da un atomo e che applicano una forma non convenzionale di magnetismo, denominata antiferromagnetismo, potrebbero consentire di memorizzare 100 volte più informazioni nello stesso spazio.
I dispositivi del futuro, basati su questa tecnologia, potrebbero portare a soluzioni più piccole, veloci e efficienti dal punto di vista energetico.
Andreas Heinrich, il responsabile di questo progetto, ha spiegato il senso di questo studio e l’approccio inverso nella risoluzione del problema di immagazzinamento delle informazioni. Ha detto infatti, “L’industria dei chip continuerà a perseguire la scalabilità incrementale nella tecnologia dei semiconduttori ma, man mano che i componenti continueranno a restringersi, la marcia proseguirà verso l’inevitabile punto di arrivo: l’atomo. Noi adottiamo l’approccio opposto e partiamo dall’unità più piccola, i singoli atomi, per costruire dispositivi di storage e di calcolo un atomo alla volta”.
I ricercatori hanno utilizzato un microscopio a effetto tunnel (STM) per progettare a livello atomico un raggruppamento di dodici atomi accoppiati in modo antiferromagnetico. Questi hanno memorizzato un bit di dati per ore a basse temperature. Ciò ha aumentato enormemente la densità di storage magnetico, senza alterare lo stato dei bit adiacenti.
Anche Nissan, il produttore automobilistico giapponese entra nel mercato delle cover per cellulari, introducendo Scratch Shield. Si tratta di un case, realizzato utilizzando le tecnologie automobilistiche più avanzate e l’esperienza della casa nipponica nel campo delle vernici e delle pellicole protettive per le carrozzerie delle autovetture.
La Nissan Scratch Shield per iPhone è infatti realizzata in ABS (Acrilonitrile Butadiene Stirene, comune polimero termoplastico utilizzato per creare oggetti leggeri e rigidi come tubi o intere carrozzerie per autovetture) ricoperto dalla stessa vernice autoriparante utilizzata sulle auto Nissan. Grazie ad una particolare composizione, a base di polyrotaxane, qualsiasi graffio è in grado di scomparire nell’arco di un’ora mentre per un solco più profondo può servire circa una settimana. Il discorso chiaramente si applica esclusivamente ai segni di leggera entità: un grave maltrattamento della custodia non restituirebbe gli effetti sperati, ma è già un passo in avanti rispetto le tradizionali soluzioni studiate per proteggere iPhone.
Nissan, tuttavia, non è ancora convinta di far partire la produzione di massa, infatti vorrebbe valutare l’effettiva domanda prima di procedere con la commercializzazione vera e propria. Nel frattempo, fa sapere che metterà a disposizione la propria vernice per concederla in licenza ai produttori di smarphone intenzionati a utilizzarla per le scocche dei loro device.
Nissan, che ha già dato in licenza la vernice alla NTT DoCoMo per utilizzarlo su alcuni device venduti solo in Giappone, eseguirà dei test-drive su prototipi della Scratch Shield nel corso dell’anno per lanciarla sul mercato verso la fine del 2012. Non ci sono indizi sul prezzo di vendita.
Pare confermata l’indiscrezione secondo cui, la terza generazione di iPAD uscirebbe in marzo. Infatti, secondo le voci, la presentazione avverrebbe in concomitanza con il compleanno di Steve Jobs a febbraio, ma la vendita inizierebbe nel mese di marzo. Bloomberg riporta che, la nuova versione LTE (4G) sarà equipaggiata con chip quad-core (probabilmente l’A6 di Apple), schermo HD, forse un Retina Display come l’iPhone 4 e 4S.
Come sempre, il nuovo prodotto sostituirebbe il precedente nella fascia alta di mercato, mentre l’iPAD 2 resterebbe in vendita coprendo i settori più bassi. In questo modo, la concorrenza con il Kindle Fire sulle fasce di prezzo, porterebbe grandi benefici alla casa della Mela, i cui incrementi di profitto potrebbero arrivare al 30%.
Nel frattempo Apple ha acquisito la società israeliana Anobit (al prezzo di 390 milioni di dollari), società produttrice di flash-memory che, saranno integrate, molto probabilmente, sul prossimo iPhone5.
Al CES di Las Vegas, AMD ha mostrato Lightning Bolt, il prototipo di una nuova tecnologia di connessione veloce denominata in risposta alla Thunderbolt di Apple e Intel, pensata per essere sfruttata tramite una docking universale con connettore DisplayPort. La dimostrazione e a porte chiuse fatta da AMD a PC Magazine, pare abbia evidenziato una buona tecnologia con qualche aspetto interessante (meno nel nome. vista la poca fantasia impiegata).
Similmente alla tecnologia Thunderbolt, la nuova soluzione di AMD, ancora in fase preliminare di studio, consente di pilotare più display contemporaneamente, elaborando i flussi video in modo indipendente.
Quello che renderebbe interessate la proposta di AMD è la possibilità di integrarla sui dispositivi elettronici ad un prezzo molto più basso dell’equivalente di Intel (meno di un dollaro). AMD utilizzerebbe per abbassare i costi protocolli non proprietari che sfruttano lo standard USB 3.0. Tra gli inconvenienti dell’idea, la velocità di picco delle connessioni supportate che non sarà al livello dell’USB 3.0.
AMD ha intenzione di integrare la tecnologia nella futura generazione di notebook con APU Trinity e resta da vedere se riuscirà a convincere produttori di dispositivi e partner a utilizzare la propria tecnologia al posto di quella del rivale Intel.
La prossima fiera dell’ intrattenimento E3 di Los Angeles non vedrà protagoniste, insieme alla WII U, le console del futuro.
Xbox720 di MICROSOFT e Ps4 di SONY non saranno annunciate alla fiera mondiale del gaming come qualcuno si attendeva. I vertici di Sony hanno dichiarato che è troppo presto per parlare di qualcosa che ancora è solo un concept. Per quanto riguarda il rivale Microsoft, si parla della fine del 2012 per poter vedere la console che succederà alla Xbox360. Pare sarà meno potente della PS4 anche se siamo nel campo delle supposizioni, quindi tutto può essere stravolto, sia i tempi di presentazione e di vendita che le caratteristiche tecniche delle due piattaforme multimediali. Di seguito alcuni concept con il design delle possibili realizzazioni. Aspetteremo e vedremo cosa saranno in grado di presentarci i due colossi dell’elettronica.
Esattamente 5 anni fa, il compianto Steve jobs, presentava al mondo nella sala del Moscone Center di San Francisco l’iPHONE, primo smartphone della Apple, quello che si sarebbe rivelato una vera e propria rivoluzione nel campo della telefonia, portando la casa della mela morsicata ai primi posti nelle classifiche mondiali. Dopo 5 anni iPHONE è ancora l’oggetto del desiderio di giovani e meno giovani, riuscendo ogni volta a rinnovarsi e rinnovando l’intero settore. Un’indagine condotta da ChangeWave Research su un campione di 4000 utenti nord americani, ha evidenziato come ben il 54% desidera acquistare un iPhone.
Con una conferenza stampa in diretta su Twitter, LG ha anticipato la presentazione dei suoi nuovi prodotti che avverrà domani al CES di Las Vegas. Oggetto di punta la TV con display OLED da 55″. Spessore di 4 mm e peso di soli 7.5 kg. Inoltre, integrazione della Smart Tv di Google e oltre 1.200 applicazioni. La tecnologia All Share fa un passo avanti con la versione Plus che integra per prima il protocollo di trasmissione senza fili WIDI di Intel.
Nuance, la società alla base del sistema di riconoscimento vocale SIRI di Apple, ha preso in contropiede tutti presentando DragonTV, un sistema di riconoscimento vocale in grado di impartire ordini a sistemi televisivi con un linguaggio assolutamente naturale. Il sistema vocale di Nuance, sarà compatibile con Linux, Android e iOS diventando così un vero e proprio concorrente di SIRI. Qualunque produttore vorrà integrare la nuova tecnologia sui propri dispositivi potrà farlo. Vedremo come il mercato si svilupperà in questa direzione e chi sarà il campione di questo nuovo segmento.
Una centrale eolica o wind farm consente di sfruttare l’energia cinetica del vento per ottenere energia elettrica. Anche questo passaggio non avviene direttamente, ma richiede alcune trasformazioni prima che l’energia contenuta nelle masse d’aria che si spostano, possa divenire elettricità.
Ma cos’è il vento?
Il vento, in parole povere è lo spostamento di masse d’aria tra zone con diversa pressione. In pratica la terra cede all’atmosfera il calore ricevuto dal sole, ma non lo fa in modo uniforme. Nelle zone in cui viene ceduto meno calore la pressione dei gas atmosferici aumenta, mentre dove viene ceduto più calore, l’aria diventa calda e la pressione dei gas diminuisce. Si formano così aree di alta pressione e aree di bassa pressione. Quando diverse masse d’aria vengono a contatto, la zona dove la pressione è maggiore tende a trasferire aria dove la pressione è minore. Tanto maggiore è questa differenza, tanto più veloce sarà lo spostamento d’aria e quindi il vento. A queste bisogna anche unire l’influenza esercitata sul fenomeno dalla rotazione terrestre.
Quale forma di ENERGIA sfruttiamo in una centrale eolica?
La centrale eolica è costituita da una serie di aerogeneratori, sorta di mulini a vento progettati per sfruttare l’Energia Cinetica contenuta nel vento. Questo, impattando sulle pale del rotore, lo costringe a muoversi ruotando sul proprio asse. In questo modo l’energia cinetica del vento si trasforma in Energia Meccanica. La rotazione delle pale, impone una rotazione ad un rotore che è collegato ad un generatore elettrico (alternatore). In questo modo, l’energia meccanica cambia il proprio stato e diventa Energia Elettrica.
Com’è fatta una CENTRALE EOLICA?
Schema di centrale eolica
Un impianto eolico è costituito da una serie di torri metalliche che montano in cima una grande elica detti aerogeneratori. Questi possono essere di medie dimensioni o di grandi dimensioni (la dimensione è stabilita dalla quantità di energia che riescono a produrre: dai 600 ai 1000 chilowatt per i medi e oltre 1 megawatt per quelli grandi) e funzionare già con un vento di circa 3m/s (10km/h) e raggiunge la massima potenza quando arriva a circa 17m/s (50÷60km/h). Questi sono collegati in serie tra di loro mediante cavi sotterranei. A conclusione di questa rete, si trova una cabina elettrica, chiamata stazione di consegna, che è collegata alla rete elettrica nazionale ed immette sulla stessa l’energia prodotta dalla centrale. Un aerogeneratore, è costituito da una serie di elementi che sono:
navicella o gondola;
torre;
rotore;
anemometro;
moltiplicatore di giri;
generatore elettrico;
sistema di controllo;
supporto e cuscinetto;
trasformatore.
NAVICELLA o GONDOLA – è il guscio metallico che contiene tutti gli apparati meccanici e di controllo dell’aerogeneratore. E’ montato sopra la torre e ruota su di essa per seguire la direzione del vento, attraverso un meccanismo a ruote dentate detto deriva di rotta. Nella gondola sono contenuti l’albero di trasmissione lento, il moltiplicatore di giri, l’albero veloce, il generatore elettrico e i dispositivi ausiliari. All’estremità dell’albero lento e all’esterno della gondola è fissato il rotore, costituito da un mozzo, sul quale sono montate le pale.
Torre a traliccio
Interno della Torre
TORRE – struttura metallica di sostegno del tipo a traliccio o tubolare che porta alla sua sommità la gondola o navicella. Nei grandi e medi impianti la torre ha al suo interno sistemi di accesso verticale (scale o ascensori) che portano alla navicella per l’ispezionabilità e la manutenzione. L’altezza media di una torre e’ compresa tra i 40 e i 60 metri. E’ ancorata al terreno mediante strutture di fondazione.
ROTORE – è costituito da un mozzo su cui sono fissate le pale (di norma 2 o 3, con un diametro di circa 50m) che possono ruotare ad una velocità superiore ai 200 chilometri orari. Il mozzo è collegato ad un primo albero, detto albero di trasmissione lento, che ruota alla stessa velocità del rotore.
Dato che i venti di intensità elevata si verificano per tempi molto brevi, non è economico adottare aerogeneratori con rotore a passo fisso. Questo aumento di costo può essere evitato limitando il processo di conversione di energia in regime di vento molto forte. Questa limitazione è di solito ottenuta adottando pale a passo variabile (cioè orientabili) la cui regolazione consente di ridurre il rendimento aerodinamico del rotore. Nelle macchine più recenti di grossa taglia viene adottato un tipo di pala orientabile soltanto nella parte più vicina alla punta.
Anemometro
ANEMOMETRO – è uno strumento utilizzato per misurare la velocità o la pressione del vento ed è formato da un asse verticale e da tre coppette che “catturano” il vento. Comprende sensori di velocità e direzione. Il numero di giri al minuto viene registrato da un congegno elettronico che blocca automaticamente il generatore qualora la velocità del vento sia superiore ai 25÷30 metri al secondo.
MOLTIPLICATORE DI GIRI – serve ad aumentare i giri di rotazione che vengono trasmessi al generatore. L’albero lento è dirattamente connesso al rotore. Tramite un sistema di ruote dentate di differente diametro (come i rapporti nel cambio di una bici), trasmette questa rotazione, accelerandola, all’albero veloce che è direttamente collegato con il generatore.
GENERATORE – è collegato all’albero veloce ed è posizionato di norma dopo il sistema frenante. In genere si tratta di un alternatore collegato attraverso cavi elettrici che, scorrono dentro la torre fino a terra dove, prima di essere collegati alla rete elettrica, entrano in un trasformatore.
SISTEMA DI CONTROLLO – è formato da una serie di strumenti elettronici controllati da un computer che hanno la funzione di monitoraggio di tutte le parti dell’aerogeneratore e del supporto-cuscinetto. Il sistema registra in ogni momento la piena funzionalità del sistema ed in caso di malfunzionamento blocca l’aerogeneratore e invia un avviso di intervento ai tecnici della centrale.
SUPPORTO e CUSCINETTO – il moto della navicella (gondola) rispetto alla torre e’ realizzato mediante ingranaggi mossi da un attuatore che puo’ essere di tipo elettrico o idraulico.
PRO e CONTRO di una Centrale Eolica
La centrale eolica utilizza come fonte energetica da trasformare, il vento. E’ facile intuire come si tratti di una fonte inesauribile, gratuita e non inquinante. Per contro, il vento è una forma di energia incostante, cambia spesso intensità e direzione. Le centrali per il suo sfruttamento, non producono polveri sottili, inquinamento atmosferico o radioattivo. Producono, però, un forte impatto ambientale, modificando permanentemente l’aspetto del luogo sul quale sono realizzate, sono relativamente rumorose e la loro efficienza energetica è tale solo quando le torri installate sono molte e di grande dimensione.
Sono le wind-farm costruite in mare. Rappresentano un’utile soluzione per quei paesi densamente popolati e con forte impegno del territorio che si trovano vicino al mare.
I PROGRESSI TECNOLOGICI
Questa tecnologia è sicuramente una di quelle più promettenti e sono in corso di studio differenti nuove soluzioni atte a realizzare impianti sempre più efficienti e che riducono l’impatto ambientale.
Impianti OFFSHORE – Una dimostrazione sono gli impianti offshore, ossia installazioni che montano macchine da 1 MW ed oltre su sistemi galleggianti in mezzo al mare, dove più costante e frequente è l’azione del vento. Si stima che gli impianti eolici nei mari europei protrebbero fornire oltre il 20% del fabbisogno elettrico dei paesi costieri. Attualmente sono operative 5 centrali costruite in Olanda, Svezia e Danimarca con una potenza totale di 30 MW. In Italia non esiste ancora alcun impianto offshore, ma è stato calcolato un potenziale sfruttabile di 3.000 MW, pari a quello sulla terraferma, in grado di soddisfare il 4% degli attuali consumi di elettricità.
Schema Installazione
Wind Farm Off-Shore
Wind Farm Off-Shore
Installazione Aerogeneratore
Sistemi a ROTORE VERTICALE – le turbine ad asse verticale sono, le più antiche concepite dall’uomo, utilizzate in Mesopotamia sopratutto per irrigare. Negli ultimi anni stanno risvegliando l’interesse di alcune aziende e gruppi di ricercatori. I principali vantaggi dell’asse verticale sono: funzionamento costante indipendentemente dalla direzione del vento, migliore resistenza alle alte velocità dei venti e alle turbolenze. I progetti più interessanti sono quelli delle turbine windside, Darrieus e Savonius.
Lo scopo di una centrale idroelettrica è quello di sfruttare l’energia idraulica contenuta dall’acqua per ottenere energia elettrica. Questo passaggio non avviene direttamente, ma richiede una serie di trasformazioni prima che l’energia contenuta potenzialmente dall’acqua possa divenire elettricità.
Quale forma di ENERGIA sfruttiamo in una centrale idroelettrica?
La costruzione di un bacino artificiale o la presenza di uno naturale, consente di accumulare l’acqua. L’energia contenuta dall’acqua prende il nome di Energia Potenziale. In una centrale idroelettrica, l’acqua viene convogliata in una condotta, detta forzata, in modo che per la pressione e per la forza di gravità, l’acqua inizi a muoversi verso il basso sempre più velocemente. L’energia potenziale dell’acqua diventa così Energia Cinetica. L’acqua cadendo impatta contro una gigantesca turbina facendola ruotare. L’Energia Cinetica cambia il suo stato diventando Energia Meccanica. La turbina è collegata a un generatore elettrico, l’Alternatore che, trasforma l’Energia Meccanica della turbina in Energia Elettrica, completando il ciclo.
Com’è fatta una CENTRALE IDROELETTRICA ?
Per realizzare il processo sopra descritto, una centrale idroelettrica deve essere realizzata con alcuni elementi fondamentali. L’immagine qui sopra ci aiuta a capirne meglio il funzionamento. Gli elementi costituenti per una centrale idroelettrica sono:
bacino o serbatoio;
diga;
condotta forzata;
turbina;
generatore;
trasformatore;
opere di restituzione.
BACINO – è un invaso d’acqua ottenuto mediante lo sbarramento del corso di un fiume. Può essere naturale (lago) o artificiale e la sua forma è determinata dalle caratteristiche geologiche della zona in cui insiste. Altre caratteristiche da tener presenti nella formazione di un bacino idrografico sono la densità dei corsi d’acqua minori, le precipitazioni annuali e stagionali, il tipo di terreno e di vegetazione, oltre che le opere umane.
DIGA – è l’opera di sbarramento di un corso d’acqua e consente di formare il bacino o serbatoio. E’ dotata di opere di imbocco, di gallerie, di opere di sfioro dell’acqua in eccesso e di opere di scarico. Le dighe si possono dividere in due grandi categorie:
diga a gravità;
dighe ad arco.
Le prime sono strutture massicce a geometria semplice con asse rettilineo e sezione di forma triangolare. La resistenza alla spinta dell’acqua è dovuta essenzialmente al peso della costruzione stessa.
Diga a Gravità
Le seconde resistono alla spinta idrostatica delle acque d’invaso, trasferendola sulle pareti laterali della struttura. In questo caso hanno forma convessa e possono essere costruite solo per sbarrare valli non molto larghe con fianchi rocciosi a cui la diga è ancorata.
Diga ad Arco
CONDOTTA FORZATA – è costituita essenzialmente da tubazioni che possono essere realizzate in metallo o calcestruzzo armato. Queste, generalmente, sono costruite all’interno della montagna (in galleria) o possono scorrere anche all’esterno sul crinale della stessa. All’imbocco, sono munite di organi di chiusura e di sicurezza che servono a regolare la portata dell’acqua, e alla base le paratoie di intercettazione delle acque che hanno garantiscono il funzionamento delle turbine filtrando o rallentando la spinta dell’acqua. Ancora più in basso sono posti appositi organi di regolazione, connessi direttamente con le turbine che, hanno lo scopo di regolare la portata dell’acqua.
In una centrale idroelettrica, gli organi di chiusura utilizzati possono essere di tre tipi: valvole a farfalla, valvole a rotativa e valvole a fuso.
Valvola a Rotativa
Valvola a Fuso
Valvola a Farfalla
TURBINA – è la macchina che converte l’energia cinetica e/o potenziale di un fluido, ad esempio acqua o vapore acqueo, in energia meccanica. Può essere utilizzata direttamente come ad esempio in un classico mulino ad acqua che fa funzionare una macina, oppure nel caso delle vecchie filande per far funzionare le macchine tessili. E’ costituita da un complesso detto generalmente stadio, formato da una parte fissa chiamata distributore e una parte mobile detta girante o rotore. Il fluido in movimento entra nella turbina, regolato mediante il distributore e agisce sulle pale del rotore mettendolo in movimento. Il movimento rotatorio del girante viene trasferito mediante un asse detto albero a un alternatore che produce energia elettrica.
Dal punto di vista costruttivo, la turbina è l’elemento più importante della centrale. Per realizzare il massimo rendimento possibile vengono costruiti differenti tipi di turbine idrauliche. I parametri considerati nella loro costruzione sono due: l’altezza e la portata (quantità di fluido che attraversa una sezione di area A nell’unità di tempo). Si realizzano quindi 3 tipi di turbine idrauliche:
Turbina Pelton
Utilizzata di solito con alti salti (50-1300 metri) e piccole portate. Sono costituite da un distributore a uno o più ugelli da dove viene iniettata l’acqua (max 6) in relazione alla portata da inviare alla girante e da una ruota. Ogni ugello crea un getto, la cui portata è regolata da una valvola a spillo.
Schema Turbina Pelton
Turbina Pelton
Dettaglio della Girante
Turbina Francis
Utilizzata di solito con medi o bassi salti (da 10 a 250 metri) e con portate medie. In queste turbine l’acqua raggiunge la girante tramite un condotto a chiocciola, poi un distributore, ovvero dei palettamenti sulla parte fissa, indirizzano il flusso per investire le pale della girante.
Turbina Francis
Palette settate per minima portata
Palette di portata
Turbina Kaplan
Utilizzata di solito con grandi portate e bassi salti (da 5 a 30 metri). Le pale della ruota nella Kaplan sono sempre regolabili, mentre quelle del distributore possono essere fisse o regolabili. Quando sia le pale della turbina sia quelle del distributore sono regolabili, la turbina è una vera Kaplan (o a doppia regolazione); se sono regolabili solo le pale della ruota, la turbina è una semi-Kaplan.
Schema turbina Kaplan
Dettaglio della girante
GENERATORE – L’alternatore e’ un generatore di corrente elettrica. È costituito da due parti fondamentali, una fissa e l’altra rotante, dette rispettivamente statore e rotore, su cui sono disposti avvolgimenti di rame isolati. Normalmente l’alternatore lo ritroviamo in tutti i tipi di centrali per la produzione di energia elettrica perché riesce a trasformare l’energia meccanica di una turbina (idraulica, eolica, a vapore, ecc.) in energia elettrica.
Alternatore
TRASFORMATORE – è una macchina elettrica che serve a trasferire, energia elettrica a corrente alternata da un circuito ad un altro modificandone le caratteristiche. E’ formato da un nucleo di ferro a cui sono avvolte spire di rame in due diversi avvolgimenti, dei quali uno riceve energia dalla linea di alimentazione, mentre l’altro è collegato ai circuiti di utilizzazione.
Trasformatore (foto)
Trasformatore (schema)
OPERE DI RESTITUZIONE – sono costituite da un canale o galleria, che attraverso uno sbocco, restituiscono le portate utilizzate al corso d’acqua.
PRO e CONTRO di una Centrale Idroelettrica
La centrale idroelettrica utilizza come fonte energetica da trasformare, l’acqua. Per cui utilizza una fonte inesauribile, gratuita e non inquinante.
Comunque nel processo di trasformazione, anche una centrale idroelettrica genera inquinamento. Infatti, la realizzazione di tutte le strutture che compongono una centrale, trasformano profondamente l’ambiente generando una forma di inquinamento che prende il nome di Impatto Ambientale.