Gen 312013
 
PENTAGONO DATO IL LATO
Dati Il LATO misura 8 cm o secondo indicazione del docente
CONSEGNE:
Consegna 1 Esegui la costruzione geometrica
Digit Esegui le consegne in digitale utilizzando il CAD
DIFFICOLTA’ e CLASSE:
Livello Classe
STRUMENTI NECESSARI:
DESCRIZIONE:

Prima di iniziare, pulisci il piano di lavoro e gli strumenti da disegno. Usando un foglio F4 liscio, effettua la sua squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA). Utilizzeremo l’area da disegno (quella gialla) per realizzare le consegne.

FIGURA DI RIFERIMENTO:

PROCEDURA OPERATIVA

posizionando il foglio in orizzontale (ossia con il lato lungo verso di noi), procediamo nel seguente modo:

Step #1 – tracciamo una retta orizzontale r nella parte bassa del foglio;

Step #2 – tracciamo poi un segmento A-B di lunghezza data al centro della retta r;

Step #3 – punta il compasso in B e con apertura a piacere, ma comunque inferiore alla metà di A-B, e traccia una circonferenza che intersecherà la retta r nei punti 1 e 2;

Step #4 – adesso con apertura 1-2, punta il compasso in 1 e traccia un arco di circonferenza dalla parte superiore della retta r;

Step #5 – con la stessa apertura, punta il compasso in 2 e traccia l’arco opposto; i due archi si intersecheranno in un punto che chiameremo 3;

Step #6 – con il righello uniamo i punti B e 3 tracciando così la retta perpendicolare a r passante per B;

Step #7 – puntiamo il compasso in B e con apertura B-A pari alla lunghezza del segmento dato, tracciamo un arco di circonferenza che intersecherà la retta verticale in un punto che chiameremo L;

Step #8 – con il righello o la squadretta, misuriamo la metà del segmento A-B che indicheremo con la lettera M; puntiamo il compasso in M e con apertura M-L, tracciamo un arco che intersecherà la retta r in un punto N;

Step #9 – adesso puntiamo il compasso in A e con apertura A-N, tracciamo un arco dalla parte superiore della retta r sufficientemente lungo;

Step #10 – senza cambiare l’apertura puntiamo il compasso sul punto B e tracciamo l’arco opposto che intersecherà il precedente in un punto che chiameremo D;

Step #11 – apriamo adesso il compasso con la lunghezza A-B pari alla misura del lato dato e puntiamolo in D per tracciare un arco che intersecherà quello precedente in un punto che chiameremo E;

Step #12 / 15 – a questo punto possiamo disegnare il pentagono unendo il punto B con C, C con D, D con E ed infine E con A.

Ricordo che le linee colorate di rosso sono quelle che vanno rinforzate nel disegno.

TUTORIAL VIDEO

Gen 302013
 

A volte bisogna saper ridere di se stessi e sapersi mettere in gioco. E’ proprio questo lo spirito di un articolo a firma di una certa Cristina Montini (suppongo sia una studentessa) che scrive sulla pagine di scuola.net un divertentissimo articolo sul rapporto a volte difficile tra studenti e insegnanti. Il titolo dice già tutto, ma il sotto titolo è ancora meglio “7 regole per non commettere una strage a scuola“. Lo pubblico integralmente e spero che anche voi possiate sorridere come ho fatto io leggendolo.

NON UCCIDERE… IL PROF – Consapevoli del fatto che nella mente di ogni buon studente che si rispetti, almeno una volta nella vita, è balenato un istinto omicida nei confronti del proprio professore, oggi proviamo a darvi alcune indicazioni su come provare a mantenere la calma durante le lezioni e contenere la strage dei prof.

COME COSTRUIRE UN BUON RAPPORTO – I buoni risultati a scuola si ottengono anche grazie ad insegnanti che riescono a coinvolgere i ragazzi e a farli studiare, ma molto dipende anche dall’atteggiamento degli studenti stessi che non sempre rendono la “vita facile” ai loro prof. Quindi, ammettendo che i vostri insegnanti siano di quelli “in gamba”, ricordatevi che anche voi dovete fare la vostra parte e impegnarvi a costruire con loro un rapporto quanto più sereno possibile.

1. Pensate come un prof
Innanzitutto pensate che un insegnante non ha un compito facile: riuscire a gestire una classe di studenti, magari numerosa, non è un gioco da ragazzi. Se il professore è nuovo, dategli il tempo di conoscervi e di farsi conoscere, la prima impressione potrebbe non essere quella giusta.

2. Attenti durante le lezioni
Il modo più semplice per piacere ad un professore è quello di stare attenti durante le sue lezioni. Non serve trasformarsi da un giorno all’altro in antipatici secchioni. È sufficiente ascoltare quello che il prof spiega con un occhio sveglio anziché mezzi sdraiati sul banco. Può bastare anche alzare la mano ogni tanto per chiedere dei chiarimenti su quello che è stato spiegato invece di parlare o ridacchiare con il vostro compagno di banco della partita della sera prima (per questo c’è la ricreazione!).

3. Attitudine positiva
Think positive, ovvero non entrate a scuola con il motto “che palle, proprio non mi va”… potrà succedere ogni tanto di desiderare di essere in qualsiasi altro posto piuttosto che a scuola, ma visto che ci dovete andare, almeno cercate un motivo per ritrovare il sorriso (magari è l’occasione buona per assistere a qualche strafalcione memorabile del prof).

4. Rispetto
Se volete che il vostro professore non vi prenda di mira e che vi tratti sempre in modo equo e imparziale, senza subire favoritismi o “ritorsioni”, allora siate i primi a rispettarlo! Comportatevi sempre in modo educato, non rispondete con offese o parolacce, evitate qualsiasi atteggiamento strafottente… ricordatevi, quindi, che si tratta di una persona (anche nel caso non vi sia simpatica) e come tale, ripetiamo, va rispettata. Rispettare gli altri è un grande segno di maturità, chiunque lo apprezza.

5. Studiate e impegnatevi
Cercate di dimostrare al vostro insegnante che studiate regolarmente: evitante quindi di farvi beccare impreparati o di giustificarvi troppo spesso. Se si accorgerà che date il massimo, anche se un giorno doveste andare male ad una interrogazione o ad un compito, sarà più indulgente e vi darà con più facilità la possibilità di recuperare.

6. Non siate polemici
Evitate polemiche e discussioni troppo accese. È giusto confrontarsi e difendere le proprie idee, ma a tutto c’è un limite. Soprattutto non lamentatevi con l’insegnante dei vostri compagni o di altri professori (a meno che non si tratti di qualcosa di veramente serio): ricordatevi che tutti hanno dei “difettucci”, anche voi stessi. Quindi preferite la tolleranza alla polemica.

7. Ammettete i vostri errori.
È facile dare la colpa di quello che non va agli altri: se il compito va male è perché il prof ha sbagliato a correggerlo, se all’interrogazione avete preso una insufficienza è perché le domande che vi ha fatto erano troppo difficili… A volte è necessario fare un esame di coscienza e domandarsi in cosa abbiamo sbagliato noi. Sicuramente ci accorgeremo che la colpa non è sempre e solo degli altri. Ammettere di aver sbagliato non significa fallire, ma crescere.”

Brava Cristina che è riuscita a cogliere alcune divertenti realtà della scuola moderna e a raccontarle in modo ironico, leggero e mai volgare. Ora, però, mi impegnerò a cercare sulla “rete” un articolo analogo, su come noi docenti possiamo sopravvivere all’istinto di lanciare gli alunni fuori dalla finestra…. 😛  

Gen 292013
 

A sorpresa, dopo le voci, la conferma. Il 5 febbraio Apple lancerà sul mercato mondiale un nuovo iPAD di quarta generazione con capacità di memorizzazione doppia rispetto al modello di punta attuale. Confermate tutte le altre caratteristiche del device, display retina e iOS 6.1 appena uscito, con attivazione delle reti 4G LTE sul territorio nazionale tramite i gestori TIM, VODAFONE e 3.
I modelli disponibili saranno quello con Wi-Fi e quello Wi-Fi + Cellular. La presentazione di questi nuovi modelli è dovuta alla scelta di Apple di consentire ai propri utenti una memorizzazione doppia e comunque molto capiente di contenuti, che spaziano dalle applicazioni, ai libri, ai brani musicali e video. Sono rivolti al mercato business e imprese e vengono conservate tutte le altre specifiche del dispositivo.
Le nuove versioni da 128GB saranno disponibili a partire da martedì 5 febbraio, nei colori classici nero o bianco, e i prezzi indicativi saranno di 799 euro IVA inclusa per il modello iPad Wi-Fi e di 929 euro IVA inclusa per il modello iPad Wi-Fi + Cellular. Tutte le versioni di iPad da 128GB saranno disponibili sull’Apple Online Store, presso gli Apple Store e alcuni rivenditori autorizzati Apple.

Gen 262013
 

SUCCEDE che alla Dante, quel genio creativo del professor Grillo, realizzi quel piccolo capolavoro di creatività e manualità che è il PRESEPE.

SUCCEDE, inoltre, che ormai da anni il Presepe è diventato una tradizione della nostra scuola, un elemento identificativo della qualità didattica che nella nostra scuola si realizza. E SUCCEDE ancora che il nostro Presepe stia diventando una mostra permanente, che illustra l’estro e la creatività dei nostri alunni.

E SUCCEDE ancora che tutti aspettano il Natale per vedere questa creazione, frutto della partecipazione di tutte le classi e dei tanti alunni di cui si compongono.

Ma siccome in queste pagine nulla si racconta in modo tradizionale, ma tutto è visto da un’ottica speciale, vi siete mai chiesti cosa SUCCEDE se a guardare il Presepe non siamo noi, ma i suoi protagonisti, gli stessi pastori che animano gli spazi, le vie, gli angoli di questa magica realizzazione?

Qui a SUCCEDE alla Dante tutto diventa possibile, anche questo. E quindi diamo un’occhiata al nostro Presepe attraverso una serie di immagini in soggettiva, scorci unici che ciascuno di noi non può e non potrà mai vedere.

Gen 242013
 

La casa, l’appartamento, un edificio, una costruzione in generale, debbono essere dotati di reti e impianti che ne garantiscono la funzionalità dopo la costruzione. Infatti, nessun edificio potrebbe essere utilizzabile in assenza di impianti. Possiamo paragonare gli impianti dell’edificio, al sistema di reti che attraversano il nostro corpo sistema sanguigno, sistema nervoso, sistema linfatico e così via dicendo. E’ anche vero che in un edificio, solo alcuni degli impianti sono indispensabili. Tra questi, quello elettrico, idrico, di scarico o fognario e, alle nostre latitudini, anche il quello di riscaldamento.

E’ ovvio che oggi in una realtà fortemente tecnologica, i sistemi di reti all’interno degli appartamenti o delle costruzioni sono in genere molti di più, come ad esempio la rete citofonica, la rete telefonica, il sistema di video-sorveglianza, il cablaggio internet (wi-fi o ethernet) e altri, ma solo quelli citati in precedenza sono necessari e la loro definizione è effettuata in fase di progettazione dell’edificio.


IMPIANTO ELETTRICO

L’impianto elettrico è quel sistema di fili conduttori, di cavi e di accessori che hanno la funzione  di portare l’elettricità all’interno delle nostre case. Questo presuppone l’esistenza di un ente fornitore (gestore elettrico) e di un utente (noi), che stipuliamo un contratto per la fornitura dell’elettricità. Oggi, la scelta è varia, perché siamo entrati nel regime del libero mercato, ossia l’elettricità non può più essere fornita dal gestore monopolista (ENEL), ma può essere erogata anche da altri soggetti non necessariamente italiani (questo ha consentito in alcuni casi, concorrenza e abbassamento dei costi).

Vediamo quindi di scoprire com’è realizzato un impianto elettrico e quali sono gli elementi essenziali che lo costituiscono seguendo il percorso che l’elettricità fa dalla centrale (gestore) alla nostra casa (utenza).

Per prima cosa bisogna dire che, l’impianto elettrico trasportando corrente, è potenzialmente una fonte di pericolo per le persone e le cose, quindi non può avvenire (questo trasporto) all’aperto o in modo che sia facilmente raggiungibile dagli individui. Per cui questo avviene o nel sottosuolo o molto in alto sui cavi dell’alta tensione sospesi su enormi tralicci metallici.

Dalla centrale, la corrente viaggia velocissima verso le nostre case. Una rete sotterranea di cavi attraversa le nostre città sotto le strade e da queste giunge ad ogni utenza servita.

IL CONTATORE ELETTRONICO

Il primo oggetto “elettrico” che troviamo nel nostro edificio (sia si tratti di un condominio che di una casa singola) è il cosiddetto “contatore“. E’ una scatola normalmente di colore bianco che ha lo scopo di registrare i consumi effettuati in modo da poter definire l’importo di spesa da addebitare. Il suo display, fornisce diverse informazioni che possono essere lette in tempo reale dall’utente. Ad esempio il numero di contratto, il consumo registrato, la potenza erogata, il funzionamento dell’impianto, ecc.

Questo oggetto, detto anche “contatore intelligente” è uno strumento che ha cambiato il rapporto che l’ente gestore ha con i suoi clienti, inserendo parametri di semplicità, trasparenza e rapidità. Il contatore, lavora in maniera bi-direzionale, aiutando l’utente a sviluppare maggiore consapevolezza sui propri consumi e a effettuare scelte più consapevoli tra le tariffe offerte e facilita il gestore nell’effettuare controlli e modifiche in remoto (ossia dalla sede) permettendo operazioni quali, nuovi allacci, cessazioni, subentri, senza intervento dell’operatore e senza disturbare l’utente.

Se il contatore rappresenta lo strumento di ingresso dell’elettricità nel nostro edificio, l’interruttore magneto-termico (salvavita) rappresenta il primo elemento elettrico dentro casa nostra.

IL SALVAVITA

L’interruttore magnetotermico differenziale, detto anche salvavita, è un dispositivo di sicurezza in grado di interrompere il flusso elettrico in un circuito in caso di contatti accidentali con parti in tensione o di guasto (cortocircuito o sovracorrente).

L’interruttore magnetotermico differenziale svolge, quindi, tre funzioni:

una magnetica proteggendoci in caso di cortocircuito;

una termica proteggendoci da un sovraccarico, cioè da un assorbimento di corrente superiore a quella del normale funzionamento dell’impianto;

una differenziale proteggendoci dai contatti accidentali con parti in tensione o dalle dispersioni di corrente.

Protezione dal cortocircuito (protezione magnetica)
Questo tipo di guasto si verifica quando due conduttori a differente potenziale entrano in diretto contatto tra loro, provocando un elevatissimo e istantaneo flusso di corrente.
La rilevazione di questo evento avviene per mezzo di un relè. L’elevato impulso di corrente crea un campo magnetico che attira una piccola ancora, la quale provoca l’apertura dell’interruttore. Il tempo di intervento è istantaneo, in modo da evitare sollecitazioni termiche e meccaniche dovute all’elevata corrente di corto circuito, dannose per le condutture e le apparecchiature elettriche.

Protezione dal sovraccarico (protezione termica)
Questo problema si verifica quando l’intensità di corrente supera un valore prefissato ad esempio per troppi apparecchi accesi contemporaneamente. La rilevazione avviene per mezzo di una “resistenza elettrica” costituita da una lamina realizzata con due metalli diversi. A causa della differenza nella dilatazione termica di due metalli accoppiati, la lamina si piega fino a provocare lo scatto dell’interruttore. Il tempo di intervento non è istantaneo ma dipende dai modelli di magnetotermici.

Protezione da dispersione o contatto (protezione differenziale)
Questo problema si verifica quando in un sistema monofase, la corrente che passa dalla fase e dal neutro è diversa, ciò significa che questa sta percorrendo una strada diversa. Ad esempio attraverso il corpo di una persona (scossa elettrica) ossia per contatto diretto o attraverso un elettrodomestico collegato all’impianto di terra per cedimento dell’isolante o difetto di fabbricazione. L’interruttore differenziale confronta continuamente la corrente nella fase con quella nel neutro e scatta quando avverte una differenza.

Per il principio di Kirchhoff, in un circuito, le correnti entranti e quelle uscenti debbono essere pari a zero. Se l’isolamento di un’apparecchiatura elettrica, ad esempio una lavatrice, si guasta, è possibile che si crei un collegamento molto pericoloso tra la carcassa della lavatrice e la linea elettrica. Questa connessione, può causare una folgorazione delle persone che toccano la carcassa o un incendio a causa dell’accumulo di calore per effetto Joule (per evitare che sia un essere umano a restare folgorato per contatto, ogni apparecchiatura elettrica deve essere collegata ad un adeguato impianto di messa a terra).

TUBI CORRUGATI

Attraverso una serie di condutture (tubi) annegate nel massetto sotto il pavimento o incassate nelle pareti, l’elettricità raggiunge ogni punto della casa in modo discreto e invisibile realizzando quello che viene chiamato impianto elettrico.

I tubi che contengono i conduttori devono essere di tipo semirigido corrugati e sono colorati in base a quanto stabilito dalla normativa CEI 64-100/2 che ne fissa i colori in funzione del loro utilizzo. Questa schematizzazione per colori, favorisce la differenziazione dell’impianto ed una più semplice progettazione da parte dell’installatore. Avremo così un utilizzo dei tubi corrugati secondo lo schema illustrato di seguito:

L’utilità del tubo è quella di garantire un percorso ottimale, una sicurezza contro le possibili folgorazioni e dispersioni elettriche e una garanzia contro eventuali incendi dell’impianto in quanto realizzato in polietilene ignifugo.

CONDUTTORI

All’interno dei tubi corrugati, passano i cavi elettrici. Questi, come un’autostrada per le automobili, consentono all’elettricità di raggiungere ogni punto desiderato della casa, individuato in fase progettuale. I cavi elettrici, sono avvolgimenti di fili metallici (conduttore) normalmente rame (ottimo compromesso tra costo e conducibilità elettrica) all’interno di guaine di gomma colorate (isolante). I colori delle guaine di gomma sono normalmente nero e/o marrone per il conduttore di fase, blu per il conduttore neutro e giallo verde per il conduttore di terra. Questi colori sono stabiliti dalla normativa e sono una condizione essenziale affinché l’impianto possa essere dichiarato conforme. Sono ammessi altri colori solo nel caso in cui tali colori siano espressamente indicati nella suddetta dichiarazione. Quindi se dovete adeguare l’impianto assicuratevi che l’installatore usi solo i colori a norma, in caso contrario richiedete uno schema elettrico dell’impianto con una descrizione del codice colori usato.

PUNTO LUCE

Ogni punto in cui la corrente è utilizzabile, ossia dove i conduttori fuoriescono dai loro percorsi all’interno delle murature, prende il nome di punto luce. Per cui un punto luce è ad esempio una presa elettrica, un interruttore, una scatola di derivazione, una lampada sul soffitto, ecc. Pertanto se in una camera abbiamo tre prese elettriche, due interruttori e un lampadario, avremo sei punti luce.

Ma quali sono gli elementi essenziali di cui è composto un punto luce classico?

Iniziamo dalla scatoletta, un guscio in plastica rigida normalmente di colore giallo o arancio che viene incassato nella parete li dove dobbiamo realizzare un punto luce. La scatoletta, diventa punto di smistamento (arrivo e partenza) dei cavi elettrici e dei tubi corrugati. La sua posa è affidata al muratore su indicazione dell’elettricista. Una volta che il cemento con cui è fissata la scatoletta è asciutto, l’elettricista può iniziare il suo lavoro.

Il supporto, è l’elemento in plastica su cui vengono fissati per incastro gli elementi dell’impianto elettrico. Questo viene avvitato alla scatoletta attraverso una coppia di viti poste agli estremi.
Ogni supporto, è dotato di uno spazio centrale per il fissaggio degli elementi elettrici pari a tre posizioni. Se le tre posizioni non vengono riempite tutte da elementi funzionanti dell’impianto, l’elettricista vi pone un elemento fisso che prende il nome di tappo la cui funzione è estetica, ma soprattutto di sicurezza evitando che restino scoperti elementi dell’impianto elettrico.
I frutti, sono tutti quegli elementi dell’impianto che vengono collegati ai conduttori e che ci consentono di sfruttare la corrente dell’impianto. Sono ad esempio gli interruttori, le prese, i pulsanti, i dimmer, ecc. A seconda della serie, possono riempire una, due o tutte e tre le posizioni del supporto.

Infine, la placchetta, è il rivestimento che si fissa per incastro o avvitamento al supporto ed ha molteplici funzioni, prima tra tutte quella di rifinire esteticamente il nostro punto luce. È l’unico elemento che coinvolge direttamente nella scelta l’utente che può optare tra una gamma di colori e materiali diversi che ne influenzano anche il prezzo.

ELEMENTI DELL’IMPIANTO
Approfondiamo adesso, per finire, alcuni degli elementi dell’impianto elettrico maggiormente diffusi e utilizzati. Partiamo dagli interruttori; sono dispositivi elettrici in grado di interrompere un circuito elettrico. Quando l’interruttore consente il passaggio della corrente si definisce chiuso, quando invece il passaggio della corrente è impedito, si definisce aperto.
Da non confondere l’interruttore con il pulsante deviatore; formalmente simili, sono profondamente diversi tra loro. Il pulsante, a differenza dell’interruttore ha una molla che, una volta premuto, lo riporta alla posizione di partenza appena viene rilasciato. Il deviatore, non interrompe il flusso di corrente di un cavo elettrico (come l’interruttore), ma devia questo flusso su di un altro cavo. Per cui, potremo comandare lo stesso punto luce da più punti diversi, oppure comandare diversi punti luce dallo stesso deviatore.
Le prese, invece, sono dei particolari elementi dell’impianto elettrico che consentono il collegamento di lampade o altre apparecchiature. Queste per funzionare debbono essere dotate di connettori meccanici detti spine. Esistono tantissime tipologie di prese che variano a seconda del paese in cui ci troviamo, ma alcuni tipi sono diventati standard grazie alla diffusione di apparecchiature elettriche che li sfruttano. Una tra queste è la presa detta Shuko, che in tedesco vuol dire messa a terra. E’ una presa simmetrica che presenta i contatti della messa a terra lateralmente anziché con un perno.
Esistono, infine, una quantità enorme di elementi elettrici che consentono le più disparate tipologie di connessioni. TV, telefono, ethernet, audio, dimmer, parti integranti del nostro sistema di vita, basato sempre più sul concetto di domotica, ossia la scienza che studia le tecnologie atte a migliorare tutti gli aspetti della vita all’interno della casa.
GUARDA I VIDEO:
PUOI LEGGERE ANCHE:
Gen 212013
 
PENTAGONO DATA LA CIRCONFERENZA
Dati RAGGIO CIRCONFERENZA 8 cm o secondo indicazione del docente
CONSEGNE:
Consegna 1 Esegui la costruzione geometrica
Digit Esegui le consegne in digitale utilizzando il CAD
DIFFICOLTA’ e CLASSE:
Livello Classe
STRUMENTI NECESSARI:
DESCRIZIONE:

Prima di iniziare, pulisci il piano di lavoro e gli strumenti da disegno. Usando un foglio F4 liscio, effettua la sua squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA). Utilizzeremo l’area da disegno (quella gialla) per realizzare le consegne.

FIGURA DI RIFERIMENTO:

PROCEDURA OPERATIVA

posizionando il foglio in orizzontale (ossia con il lato lungo verso di noi), procediamo nel seguente modo:

STEP #01 – con la riga o la squadretta tracciamo gli assi orizzontale e verticale r e s che si intersecano in O passanti per il centro del foglio;

STEP #02 – puntiamo il compasso in O e con apertura data, pari al raggio della circonferenza, tracciamo un cerchio che interseca l’asse r nei punti A e B e l’asse s nei punti C e D;

STEP #03 – con il righello determiniamo il punto medio tra O e B che chiameremo M;

STEP #04 – puntiamo il compasso in M e con apertura MC, tracciamo un arco che interseca l’asse r in un punto che chiameremo N;

STEP #05 – puntiamo poi il compasso in D e con apertura DN, tracciamo un altro arco che intersecherà la circonferenza nei punti E ed F;

STEP #06 – senza cambiare l’apertura, puntiamo il compasso in E e tracciamo un archetto che interseca la circonferenza in un punto che chiameremo G. Allo stesso modo puntiamo il compasso in F e tracciamo un altro archetto che intersecherà la circonferenza in un punto che chiameremo H;

STEP #07 – a questo punto con il righello uniamo il punto D con il punto E; allo stesso modo uniamo E con G, G con H, H con F e infine F con D.

Ricordo che le linee colorate di rosso sono quelle che vanno rinforzate nel disegno.

VIDEO

Gen 182013
 
GRIGLIA DI CERCHI
Dati CERCHI di raggio 4 quadretti
CONSEGNE:
Consegna 1 GRIGLIA DI CERCHI
Digit ESEGUI LE CONSEGNE 1 E 2 IN DIGITALE USANDO IL CAD
DIFFICOLTA’ e CLASSE:
Livello Classe
STRUMENTI NECESSARI:
DESCRIZIONE:

usando un foglio a quadri dal quadernone, effettuiamo la sua squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA). Utilizzeremo l’area da disegno (quella gialla) per realizzare le consegne richieste sopra.

GRIGLIA DI CERCHI

posizionando il foglio in verticale (ossia con il lato corto verso di noi) e i fori a sinistra, procediamo nel seguente modo:

  • partendo dallo spigolo in alto a sinistra dell’area da disegno, segniamo con la matita un punto distante 5 quadretti dal bordo superiore e da quello sinistro. Poi con il compasso con apertura di 4 quadretti tracciamo una circonferenza.

  • allo stesso modo, segniamo un punto ogni 4 quadretti verso destra (vedi figura sotto).

  • Tracciamo per ciascuno dei punti segnati una circonferenza. Si realizzerà una sequenza di cerchi orizzontali. L’ultimo cerchio a destra potrebbe essere parziale.

  • Le successive sequenze orizzontali andranno tracciate posizionando i centri dei cerchi 4 quadretti più in basso.

  • Terminata la seconda sequenza, iniziamo la terza. Scendiamo ancora una volta di 4 quadratini e ripetiamo come in figura sotto.

  • Ripetiamo la sequenza fino alla fine del foglio in basso.
ESERCIZI CORRELATI:
Gen 132013
 
SEQUENZA DI CERCHI
Dati CERCHI di raggio 4 quadretti
CONSEGNE:
Consegna 1 SEQUENZA CERCHI ORIZZONTALE
Consegna 2 SEQUENZA CERCHI VERTICALE
Digit ESEGUI LE CONSEGNE 1 E 2 IN DIGITALE USANDO IL CAD
DIFFICOLTA’ e CLASSE:
Livello Classe
STRUMENTI NECESSARI:
DESCRIZIONE:

usando un foglio a quadri dal quadernone, effettuiamo la sua squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA). Utilizzeremo l’area da disegno (quella gialla) per realizzare le consegne richieste sopra.

SEQUENZA CERCHI ORIZZONTALE

posizionando il foglio in verticale (ossia con il lato corto verso di noi) e i fori a sinistra, procediamo nel seguente modo:

  • partendo dallo spigolo in alto a sinistra dell’area da disegno, segniamo con la matita un punto distante 5 quadretti dal bordo superiore e da quello sinistro. Poi con il compasso con apertura di 4 quadretti tracciamo una circonferenza.

  • allo stesso modo, segniamo un punto ogni 4 quadretti verso destra (vedi figura sotto).

  • Tracciamo per ciascuno dei punti segnati una circonferenza. Si realizzerà una sequenza di cerchi orizzontali. L’ultimo cerchio a destra potrebbe essere parziale.

  • Le successive sequenze orizzontali andranno tracciate posizionando i centri dei cerchi 9 quadretti più in basso.

  • Ripetiamo la sequenza fino alla fine del foglio in basso.
SEQUENZA CERCHI VERTICALE

Ripeti lo stesso disegno posizionando, questa volta, le sequenze di cerchi in verticale.

ESERCIZI CORRELATI:
Gen 112013
 

La tecnologia, si sa corre, e in quest’ultimo periodo, grazie anche a grandi manifestazioni quali il C.E.S. di Las Vegas, la tecnologia fa sfogio di se. Una delle maggiori tecnologie, dove lo scontro è particolaarmente vivace tra i diversi competitor mondiali, è quello dell’intrattenimento da salotto, con TV sempre più piatte, SMART e interattive. Anche la stessa Apple pare sia intenzionata ad inserirsi in questo segmento di mercato. Però, uno dei maggiori difetti che vengono imputati a questa tecnologia, è la mancanza di un 3D vero, ossia senza  sussidi o apparecchiature aggiuntive quali occhialini o quant’altro. Però, pare che il problema sia in via di risoluzione definitiva, grazie al lavoro di un gigante dell’audio quale i Dolby Labs. I Dolby Labs, infatti, pare stiano lavorando da tempo ad una nuova tecnologia nel campo visivo e pare che in questa ci siano tutti i presupposti per il superamento degli attuali limiti tecnologici. La soluzione proposta, prescinde dal dispositivo e può essere applicata anche a tablet e computers con schermi ad alta risoluzione.

E’ stata sviluppata, come detto, dai laboratori della Dolby in collaborazione con la Philips in Europa. Il progetto è quello di rendere la tecnologia fruibile anche ad altri marchi e funziona con un sistema che migliora le immagini che arrivano ai due occhi attraverso un layer proprietario e un particolare decoder che effettua la autoconversione e il rendering 3D in tempo reale.

Il risultato è eccezionale ed è di gran lunga superiore a tutte le altre sperimantazioni viste fino ad oggi. Non vi sono le tipiche distorsioni di immagine e le limitazioni sull’angolo di visualizzazione. Questo è possibile anche grazie ai nuovi schermi 4K di prossima generazione (risoluzione 4 volte superiore ai normali fullHD) che eliminano di fatto problemi classici legati a fenomeni quali il crosstalk (interferenza elettromagnetica che si genera tra due cavi vicini di dispositivi elettronici) e migliorano la visualizzazione attraverso occhiali di tipo passivo.

 [ occhiali di tipo passivopermettono di ottenere l’effetto stereoscopico scomponendo le righe che compongono un fotogramma a schermo in modo che le righe pari siano visibili solo da un occhio e quelle dispari dall’altro. In questo modo la frequenza d’aggiornamento percepita rimane costante per ogni occhio e la visione risulta più confortevole. Inoltre, questo tipo di occhiali non ha alcun ruolo “attivo” nel ricreare le immagini 3D, dato che tutto il lavoro è svolto dal televisore. ]

http://www.youtube.com/watch_popup?v=p7L1AOXt9HI&w=560&h=420&rel=0

Gen 102013
 

ESAGONO-circoscritto1

DESCRIZIONE:

Strumenti da Disegnofoglio F4 liscio gr.220, matita HB/2, squadretteriga e compasso.

Livello: classi seconde.

Difficoltà: bassa.

Descrizione: usando un foglio dall’album da disegno, effettuiamo la squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA). Utilizzeremo l’area da disegno (quella gialla) per realizzare l’esercitazione della scheda sopra.

PROCEDURA OPERATIVA:

posizionando il foglio in orizzontale (ossia con il lato lungo verso di noi), procediamo nel seguente modo:

  1. tracciare una retta orizzontale r che divide l’area di disegno in due parti uguali;
  2. tracciare una seconda retta s, verticale, che divide l’area di disegno in altre due parti uguali;
  3. queste si intersecano in un punto che chiameremo 1;
  4. puntiamo il compasso sul punto 1 e con apertura 10 cm tracciamo una circonferenza che intersecherà la retta orizzontale r in due punti che chiameremo A e B;
  5. con la stessa apertura (10 cm) puntiamo ora il compasso in B e tracciamo un arco di circonferenza che interseca la circonferenza nei punti C e D;
  6. allo stesso modo puntiamo il compasso in A e tracciamo un’altro arco di circonferenza che interseca la circonferenza nei punti E ed F;
  7. uniamo adesso AEDBCF; otterremo l’ESAGONO inscritto nella circonferenza data di raggio 10 cm.

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Gen 102013
 

ESAGONO-inscritto1

DESCRIZIONE:

Strumenti da Disegnofoglio F4 liscio gr.220, matita HB/2, squadretteriga e compasso.

Livello: classi seconde.

Difficoltà: bassa.

Descrizione: usando un foglio dall’album da disegno, effettuiamo la squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA). Utilizzeremo l’area da disegno (quella gialla) per realizzare l’esercitazione della scheda sopra.

PROCEDURA OPERATIVA:

posizionando il foglio in orizzontale (ossia con il lato lungo verso di noi), procediamo nel seguente modo:

  1. tracciare una segmento orizzontale AB della lunghezza di 6 cm al centro in basso della nostra area da disegno;
  2. puntare il compasso in A e con apertura AB, ossia 6 cm, tracciare un arco di circonferenza a partire da B verso l’alto;
  3. allo stesso modo, puntare il compasso in B e ripetere la procedura al contrario tracciando un arco da A;
  4. i due archi, si intersecheranno in un punto che chiameremo 1;
  5. puntiamo ora il compasso in 1 e con la stessa apertura (6 cm), tracciamo la circonferenza passante per A e B;
  6. con la stessa apertura, puntiamo il compasso in A e tracciamo l’archetto che interseca la circonferenza nel punto C;
  7. allo stesso modo puntiamo il compasso in B e tracciamo l’archetto che intersecherà la circonferenza nel punto D;
  8. ancora, con la stessa apertura di compasso (6 cm), puntiamo il compasso una volta in C e tracciamo l’archetto che intersecherà la circonferenza nel punto E ed una volta in D tracciando l’archetto che intersecherà la circonferenza nel punto F;
  9. uniamo adesso i punti ABCDEF, otterremo così l’ESAGONO regolare inscritto ad una circonferenza il cui lato misura 6 cm.

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Gen 092013
 

Nvidia ha presentato ufficialmente al C.E.S., la fiera dell’elettronica di Las Vegas, il nuovo processore Tegra 4. Si tratta di una grande evoluzione rispetto al Tegra 3 attualmente utilizzato nei cellulari, smartphone e tablets in commercio. Il Tegra 4 offre una potenza di calcolo spaventosa essendo dotato al suo interno di un SoC quad core (4-plus-1) realizzato con architettura Cortex A15 e dotato di una GPU GeForce a 72 core. Una delle caratteristiche nuove di questo processore è la “Computational Photography Capability”. Si tratta in pratica di una caratteristica attraverso la quale il processore offre un’alta gamma dinamica HDR alle foto e ai video, unita alle grandi capacità di elaborazione del processore grafico GPU e del processore CPU. Altra caratteristica non da poco, che fornisce questo nuovo processore della Nvidia, è la capacità di consumare fino al 45% in meno rispetto al suo predecessore. Questo garantisce fino a 14 ore di riproduzione video in alta definizione.

Le caratteristiche innovative di questo processore, garantiranno secondo il settore sviluppo della società, di migliorare le funzionalità nel campo fotografico e video di molti prodotti utilizzati oggi sul mercato. Potremo così assistere alla nascita o alla comparsa di nuovi devices con caratteristiche video e fotografiche di gran lunga superiori alle attuali, capaci di concorrere a pari livello con macchine fotografiche professionali o videocamere ad alta definizione.

Vedremo quale società ed in quale prodotto questo nuovo mostro di elaborazione verrà adottato.

Gen 072013
 

Già IBM ha inserito tra le 5 innovazioni in grado di cambiare il mondo, quelle che forniranno a dispositivi elettronici capacità olfattive, in grado di sostituire l’uomo in alcune applicazioni. Adamant Technologies è una piccola società di San Francisco, specializzata in sensori elettronici, sta cercando di dare il senso dell’olfatto e del gusto all’iPhone. La società, si propone di realizzare il naso artificiale per dispositivi elettronici, in grado di individuare particolari odori attraverso l’uso di un particolare chip che sfrutta alcuni sensori specializzati. Basti pensare che il naso umano è dotato di circa 400 sensori che tengono conto di vari fattori chimici; quello elettronico proposto dalla Adamat ne integra 2000, rendendo il dispositivo migliore rispetto al nostro naso e molto più simile a quello di un cane.

Questo non significa che tra qualche giorno vedremo questo dispositivo pronto e funzionante per i nostri cellulari, ma che gli studi sono ad uno stato avanzato e gli obiettivi finali molto più vicini. Non è la prima volta che si realizzano dispositivi in grado di percepire gli odori e classificarli con precisione, ma è la prima volta che un apparecchio del genere sarà disponibile per tutti. Applicazioni specifiche per iPhone saranno disponibili tra uno o due anni, quando sarà completato un dispositivo da interfacciare all’iPhone. Le possibili applicazioni di questo dispositivo? Misurazione del livello alcolemico dall’alito, monitoraggio del metabolismo per verificare il consumo di calorie e individuazione di alcune patologie: pare infatti che esista una correlazione tra l’odore emesso dalla pelle e la presenza di alcune patologie quali il tumore ai polmoni, il diabete, l’ulcera.

Staremo a vedere che forma avrà questo “naso” per l’iPhone.