Mar 152013
 

02 NIFTutti sappiamo che oggi l’energia dall’atomo può essere sfruttata attraverso il processo chiamato fissione nucleare (ossia dalla rottura di un atomo pesante “uranio235“). Dal processo inverso, ossia dall’unione di due isotopi dell’idrogeno leggeri in uno più pesante chiamato fusione nucleare, non è attualmente possibile ottenere energia perché le condizioni in cui ciò può avvenire richiede condizioni estreme riscontrabili solo sulle stelle.

La fusione a freddo, è diventata quindi la chimera da inseguire per gli scienziati del pianeta e ogni giorno l’obiettivo si avvicina sempre di più. L’ultimo passo in questa direzione viene dagli Stati Uniti, dalla California dove gli scienziati del NIF (National Ignition Facility) di Livermore hanno sviluppato e realizzato un approccio diverso per realizzare tale processo.

04 NIF

La tecnica chiamata ad ignizione promette di fornire una quantità di energia pulita e a costo bassissimo in brevissimo tempo. Mike Dunne del NIF, afferma che “…la teoria fisica funziona e che con finanziamenti adeguati, si riuscirà ad immettere sulle reti elettriche incredibili quantità di energia entro i prossimi 10 anni…“.

Punto-interrogativo2-icon[ IGNIZIONE – è la temperatura minima alla quale deve essere portata una sostanza combustibile perché si inneschi la sua combustione. ]

La tecnica sperimentata al NIF vede la costruzione del più potente raggio laser mai creato a concentrare la sua potenza in un punto. In pratica, l’energia di 192 laser è stata concentrata istantaneamente su un bersaglio di 2 millimetri, sprigionando la cifra pazzesca di 500 trilioni di Watt di energia e 1,85 megajoule di luce agli infrarossi. L’obiettivo è quello di raggiungere e realizzare quello che accade normalmente sul Sole, ossia superare quel punto in cui le reazioni si autoalimentano producendo più energia di quanta ne consumano.

01 NIF

Il futuro è iniziato, vedremo se e in quanto tempo gli scienziati, sia quelli americani del NIF che quelli europei del progetto ITER, raggiungeranno questo incredibile risultato. A detta loro la “meta è vicina”, noi staremo a vedere.

Articoli1

Mar 142013
 

smart_schoolCome sapete alla Dante SUCCEDONO sempre un sacco di cose. E anche oggi è SUCCESSO qualcosa di particolare. Un grande salto nella tecnologia offerto dal gigante coreano Samsung che con la sua sede italiana, ha presentato a Catania presso l’hotel NH Parco degli Aragonesi, la sua soluzione per la scuola chiamata SMART SCHOOL.

SUCCEDE che, in questa occasione, i rappresentanti di Samsung in Italia hanno illustrato ai presenti in sala, docenti e dirigenti scolastici, le nuove soluzioni che propongono per la scuola italiana. E SUCCEDE anche che il sottoscritto ha partecipato all’evento e in questa sede ve lo racconterà e chissà….forse qualcosa SUCCEDERA’ anche alla Dante.

Cos’è Smart School. Citando le loro stesse parole “…soluzione educativa mobile che consente a studenti, genitori e insegnanti di trarre vantaggio da un’ampia gamma di informazioni correlate all’istruzione dal proprio dispositivo mobile. Esse includono informazioni aggiornate sulla scuola, accesso a risorse di apprendimento fondamentali e indicatori di presenza e partecipazione in tempo reale, tutte informazioni che servono ad aumentare l’impegno e le prestazioni dei tuoi studenti. È possibile definire dei canali di comunicazione tra istituzioni e studenti, producendo un ambiente di apprendimento più interattivo. Migliorando i rapporti e aumentando la flessibilità tra studenti e insegnanti, queste soluzioni possono avere un impatto positivo su un’ampia varietà di istituzioni.” In breve è una soluzione integrata tra hardware e software che affronta tutte le tematiche dell’insegnamento, un passo avanti, nuovo, contemporaneo e digitale di fare scuola, sostituendo alla classica lezione frontale e i classici libri cartacei con grandi quantità di dati digitali, divisi per argomenti e tipologie, modificabili e creabili a loro volta dagli utenti di questo sistema, cioè docenti e studenti.

Ma veniamo al racconto, breve ma intenso di questa giornata teknologica…SUCCEDE anche questo.

Ore 10 apre la sessione di presentazione; sul palco il Network Sales & Marketing Senior Manager di Samsung Giorgio Tencati, che dopo aver fatto gli onori di casa e averci fatto una breve cronistoria di Samsung ha lasciato la parola al Product and Solution Supervisor Ernesto D’Alessandro, manager anche per l’area scuola italiana che ha introdotto l’argomento sui nativi digitali (i giovani d’oggi) e il modo in cui interagiscono e usano i devices che hanno a disposizione. Si è discusso di come i ragazzi siano diventati  multitasking, nel senso che riescono a fare più cose contemporaneamente e con più strumenti insieme e di come oggi il linguaggio di comunicazione e gli strumenti di socializzazione si siamo stravolti.

GalaxyNote

A questo punto SUCCEDE che sono stati presentati alcuni strumenti hardware che Samsung ha progettato e realizzato appositamente per la scuola anche in collaborazione con alcuni partner certificati al fine di creare, non tanti strumenti indipendenti, ma un universo verso cui convergono diversi dispositivi mobili e non. Wacom piccoloHa presentato così il Galaxy Note 10.1 evidenziando le specifiche hardware e sottolineando la caratteristica di supportare la scrittura a mano libera utilizzando una tecnologia chiamata Wacom per il registro elettronico e per la firma grafometrica. Si tratta di una tecnologia sviluppata da Wacom che registra oltre alla posizione della penna, la pressione sulla tavoletta e altri dati biometrici della persona in fase di scrittura, rendendola assolutamente naturale e sicura.

Questo è stato il momento della LED E-BOARD, l’innovativa lavagna interattiva proposta da Samsung. Si tratta di un dispositivo retroilluminato LED con diagonali da 55″, 65″ o 75″, totalmente touch screen di ultima generazione integrato con un software di gestione MagicBoard intuitivo e completo. Permette di scrivere a mano libera, sia con la penna ottica sia direttamente con le dita, permette la visualizzazione di testi e documenti di cui è possibile evidenziare delle parti e su cui è possibile inserire annotazioni. Si possono condividere i contenuti trasmettendoli ai tablets, accedere a internet e interagire con ogni tipo di contenuto multimediale.

Parte il video prono che mostra questa caratteristiche di convergenza e interattività. Un video carino ed emozionante che vi propongo di seguito:

[youtube http://m.youtube.com/watch?v=OLlxkQRCJdw&w=560&h=420&rel=0]

E’ la volta di Andrea Russo e Giuseppe Mola che ci illustrano la piattaforma LMS sulla quale saranno depositati tutti i contenuti multimediali di questo sistema integrato. Contenuti che oltre a essere prodotti dalla case editrici, potranno essere scaricati dalla rete, prodotti dai docenti o dagli stessi studenti.


Nella seconda parte della mattinata, sono intervenuti invece docenti di scuole italiane in cui la sperimentazione delle soluzioni Samsung è già iniziata, e a uno ad uno i professori, di ogni ordine e grado hanno mostrato e raccontato le loro esperienze con questi strumenti, evidenziando ancora una volta come questo processo, iniziato e inarrestabile, ha la portata di una vera e propria rivoluzione storica. Sono stati evidenziati anche i gravi problemi in cui versa la scuola italiana visualizzando, con delle slides, i dati appena pubblicati del rapporto sulla digitalizzazione. Impietosi a dir poco! La scuola italiana è agli ultimi posti con Grecia e Romania per digitalizzazione e mentre altri paesi, negli ultimi sei anni, gli investimenti nelle tecnologie e nella scuola sono cresciuti a volte anche di quattro volte, in Italia non vi è stato alcun incremento relegandoci, ancora una volta, all’ultimo posto in Europa.

Alle 13:30 e i rappresentanti della Samsung hanno completato le loro esposizioni e hanno rinviato gli ospiti alla seconda parte della conferenza con programmazione pomeridiana, in cui noi docenti e dirigenti dovremo cedere agli altri fruitori della scuola, cioè gli alunni. Quindi, SUCCEDE che…ma questa è tutta un’altra storia.

Di seguito potete vedere una galleria di immagini scattate durante lo svolgimento della manifestazione.

Galleria

Mar 082013
 

Innovazione tecnologica è anche parlare di cose che ad alcuni potrebbero sembrare futili, ma che rappresentano invece lo stato dell’arte della tecnologia in quel campo e prototipo per avveniristiche soluzioni che poi, col tempo, diventano applicazioni standard negli oggetti di uso quotidiano. Qualcuno potrebbe storcere il naso sentendo parlare di Ferrari su educazionetecnica.com; potrebbe sembrare un uscire fuori dai binari, un narrare di cose da rivista sportiva, lontane dagli scopi informativi e didattici del nostro sito. Ma il nuovo gioiello di casa Ferrrari rappresenta, al contrario, un condensato di tecnologie e scelte innovative che la pongono di diritto ad essere rappresentata su queste pagine.

Laferrari_concept

La casa di Maranello, sta presentando al Salone di Ginevra 2013 il suo nuovo gioiello ipercostoso, che prenderà il nome evocativo di “LaFerrari“. Il sito ufficiale, recita infatti le seguenti parole: “…la Casa di Maranello ha sfruttato al massimo la sua capacità di innovare.  La vettura è stata realizzata con l’obiettivo di ottenere una maggiore efficienza aerodinamica, una distribuzione dei pesi ideale, la maggiore riduzione possibile dell’altezza del baricentro e soprattutto una perfetta integrazione del nuovo sistema ibrido, il tutto senza penalizzare abitabilità ed accessibilità mantenendo le dimensioni contenute.

Laferrari_exterior_sketch2

In LaFERRARI, gli ingegneri hanno fatto un lavoro incredibile, condensando in un’auto sola la tecnologia normalmente applicata in due autovetture. In quest’auto convivono un motore termico V12 da 800 CV con un motore elettrico da 120 Kw (163 CV), per una potenza complessiva di oltre 960 CV e un cambio tipo Formula1 a doppia frizione.

Laferrari_exterior_sketch

Sedile e pedaliera, sono completamente regolabili e adattabili alle caratteristiche del guidatore. il sedile è completamente integrato nel telaio dell’autovettura e presenta una posizione inclinata intermedia tra una monoposto di formula 1 e una vettura da strada. Lo sterzo è più piccolo e anch’esso totalmente regolabile alle esigenze del pilota. Il sistema di chiusura ed apertura delle porte, in salita e discesa è facilitato senza compromettere lo spazio a bordo.

La nuova LaFerrari, ha raggiunto grazie agli studi in laboratorio e in galleria del vento nuovi livelli di aerodinamicità con fattore 3 che garantiscono il massimo sfruttamento dei flussi d’aria intorno alla vettura.

L’integrazione di tecnologie da monoposto di formula1 in questa vettura è stata garantita dalla sinergia nella progettazione tra tecnici del settore corse con il team preposto alla creazione della LaFerrari.

Solo 499 esemplari di questo nuovo gioiello tecnologico (già tutti venduti) saranno prodotti per un mercato d’elite. Tre i colori scelti per queste autovetture: rosso corsa, giallo modena e nero.

LaFerrari_colori

Infine, e cosa non da poco, il sito di Bloomberg Businessweek ha rivelato che il presidente della Ferrari, Luca Cordero Di Montezemolo è in trattative con Apple per una ampia collaborazione per i servizi di intrattenimento in-car.

GALLERIA IMMAGINI:
GUARDA I VIDEO:
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Mar 072013
 
P.O. QUADRATO
Dati LATO QUADRATO = 7 cm
CONSEGNE:
1 P.O. QUADRATO PARALLELO AL PIANO ORIZZONTALE
2 P.O. QUADRATO PARALLELO AL PIANO VERTICALE
3 P.O. QUADRATO PARALLELO AL PIANO LATERALE
4 REALIZZA LE P.O. UTILIZZANDO IL CAD
STRUMENTI NECESSARI:
OPERAZIONI INIZIALI:

usando un foglio F4, posizionato in orizzontale, effettuiamo la sua squadratura secondo lo schema appreso (vedi SQUADRATURA).

In questa esercitazione, effettueremo le 3 Proiezioni Ortogonali di un quadrato di lato dato. Nella prima, il quadrato sarà posto parallelamente al Piano Orizzontale, nella seconda al Piano Verticale e nella terza al Piano Laterale. In ognuna di esse sarà fondamentale disegnare il quadrato al centro del piano a cui è parallelo.

FIGURA DI RIFERIMENTO:

P.O. QUADRATO // AL PIANO ORIZZONTALE
01 – Il quadrato posto parallelamente al Piano Orizzontale, ossia al piano che passa sotto i nostri piedi come il pavimento su cui camminiamo si trova nella posizione descritta sotto rispetto ai tre piani e proietta la sua superficie proprio sul Piano Orizzontale. Essendo una figura bidimensionale e non avendo per cui spessore, sugli altri due piani proietterà due linee di lunghezza pari al lato del quadrato.

01 – Quadrato parallelo al Piano Orizzontale

02 – Nell’immagine seguente, potete osservare le tre proiezioni del quadrato sui tre piani ortogonali.

02 – Proiezioni del quadrato di lato dato sui tre piani ortogonali

03 – Una volta che i 3 piani vengono ribaltati sul foglio da disegno trovandosi in posizione complanare, saremo in grado di disegnare le Proiezioni Ortogonali del quadrato sul foglio. Si dovrà partire dal quadrato sul Piano Orizzontale per poter poi determinare le proiezioni sui piani Verticale e Laterale che, come detto, saranno due segmenti di lunghezza pari al lato del quadrato.

03 – Proiezioni ortogonali di un Quadrato parallelo al Piano Orizzontale

TUTORIAL VIDEO:
  1. dividiamo l’area da disegno in quattro parti uguali tracciando un asse orizzontale e uno verticale;
  2. trascriviamo con il normografo i nomi dei diversi piani: P.O. (Piano Orizzontale), P.V. (Piano Verticale), P.L. (piano laterale);
  3. trascriviamo, inoltre, sull’asse orizzontale, all’inizio e alla fine le lettere L. e T. (Linea di Terra);
  4. costruiamo ora su P.O. il QUADRATO dato il lato utilizzando il metodo appreso precedentemente;
  5. nominiamo ogni vertice del quadrato ABCD;
  6. proiettiamo ciascuno spigolo ABCD ortogonalmente su P.V.;
  7. all’altezza indicata sui dati dell’esercitazione, tracciamo il segmento proiezione del quadrato ABCD sul Piano Verticale e inseriamo i nomi degli spigoli come in figura;
  8. proiettiamo ora ABCD su P.L.; per fare ciò dovremo proiettare gli spigoli del quadrato sull’asse verticale della costruzione. Poi puntando il compasso al centro degli assi ribaltiamo le proiezioni ABCD su L.T.;
  9. alziamo adesso le proiezioni all’altezza stabilita precedentemente (l’altezza su P.V. e su P.L. è la stessa) e colleghiamo le proiezioni su P.V. e su P.L.;
  10. per completare l’elaborato, rinforziamo solo le proiezioni del quadrato sui tre diversi piani (linee in rosso).

P.O. QUADRATO // AL PIANO VERTICALE
01 – Il quadrato posto parallelamente al Piano Verticale, ossia al piano posto di fronte a noi come una parete si trova nella posizione descritta sotto rispetto ai tre piani e proietta la sua superficie proprio sul Piano Verticale. Essendo una figura bidimensionale e non avendo per cui spessore, sugli altri due piani proietterà due linee di lunghezza pari al lato del quadrato.

01 – Quadrato parallelo al Piano Verticale

02 – Nell’immagine seguente, potete osservare le tre proiezioni del quadrato sui tre piani ortogonali.

02 – Proiezioni del quadrato di lato dato sui tre piani ortogonali

03 – Una volta che i 3 piani vengono ribaltati sul foglio da disegno trovandosi in posizione complanare, saremo in grado di disegnare le Proiezioni Ortogonali del quadrato sul foglio. Si dovrà partire dal quadrato sul Piano Verticale per poter poi determinare le proiezioni sui piani orizzontale e laterale che, come detto, saranno due segmenti di lunghezza pari al lato del quadrato.

03 – Proiezioni ortogonali di un Quadrato parallelo al Piano Verticale

P.O. QUADRATO // AL PIANO LATERALE
01 – Il quadrato posto parallelamente al Piano Laterale, ossia al piano posto alla nostra destra come la parete di una stanza posta lateralmente a noi, si trova nella posizione descritta sotto rispetto ai tre piani e proietta la sua superficie proprio sul Piano Laterale. Essendo una figura bidimensionale e non avendo per cui spessore, sugli altri due piani proietterà due segmenti di lunghezza pari al lato del quadrato.

01 – Quadrato parallelo al Piano Laterale

02 – Nell’immagine seguente, potete osservare le tre proiezioni del quadrato sui tre piani ortogonali.

02 – Proiezioni del quadrato di lato dato sui tre piani ortogonali

03 – Una volta che i 3 piani vengono ribaltati sul foglio da disegno trovandosi in posizione complanare, saremo in grado di disegnare le Proiezioni Ortogonali del quadrato sul foglio. Si dovrà partire dal quadrato sul Piano Laterale per poter poi determinare le proiezioni sui piani Orizzontale e Verticale che, come detto, saranno due segmenti di lunghezza pari al lato del quadrato.

03 – Proiezioni ortogonali di un Quadrato parallelo al Piano Laterale

ESERCIZI CORRELATI:
ALTRI TUTORIAL:
Mar 072013
 

HGST-LogoNegli HGST Labs (società di proprietà di Western Digital), è stata annunciata una nuova tecnologia capace di rivoluzionare il modo di memorizzare i dati su dischi magnetici (HDD – Hard Disk Drive). In pratica, attraverso una tecnica chiamata nanolitografia, si è riuscito a raddoppiare la capacità di immagazzinamento dei dati sui dispositivi di memorizzazione. La nanolitografia viene utilizzata normalmente per stampare microscopiche impronte sui platorelli di un disco rigido.

Punto-interrogativo2-icon

nanolitografia – è la tecnica con la quale si costruiscono strutture su scala nanometrica, vale a dire a modelli con dimensione compresa tra la grandezza di un singolo atomo e quella di circa 100 nm. La nanolitografia viene utilizzata prevalentemente nella fabbricazione di circuiti integrati semiconduttori. ]

article_imgLa scoperta consentirà di avere il doppio di capacità di memorizzazione nella stessa unità di spazio fisico. In pratica, si riusciranno a ottenere microscopiche “isole magnetiche” all’interno dei solchi circolari del disco magnetico di memorizzazione. Ma il vantaggio non è solo immediato. Secondo il C.E.O. di HGST, Tom Albrecht, questa tecnica che, non utilizza la fotolitografia convenzionale, non solo aumenta enormemente le capacità di memorizzazione, ma ci proietta verso ulteriori livelli di miniaturizzazione attualmente non immaginabili. Le isole magnetiche create alla HGST, hanno una dimensione massima di 10 nanometri, pari a circa 50 atomi di larghezza.

Oggi, HGST risulta essere la prima azienda a fare auto-assemblaggio di molecole, raddoppio delle linee e nanoimprinting finalizzate a rendere compatibili, le strutture rettangolari di soli 10 nanometri ai percorsi radiali e circolari presenti sul supporto rotante del disco rigido.

Questa scoperta, apre nuovi scenari nel campo della memorizzazione, rivitalizzando i “vecchi” supporti magnetici che vedono pian piano il loro primato eroso dall’avvento di nuove biotecnologie.

Come sempre staremo a vedere come e se questa scoperta verrà applicata realmente sul campo o resterà una chimera dalla quale gli scienziati muoveranno per ulteriori conquiste.

Articoli1

Mar 022013
 

batterie_elastiche

La scienza continua a compiere passi avanti nella miniaturizzazione e nella realizzazione di nuovi materiali da utilizzare nella quotidianità. Questa volta siamo negli Stati Uniti ed esattamente alle Northwestern University e University of Illinois. Qui si stanno sperimentando nuovi materiali in grado di consentire la creazione di batterie a ioni di litio “elastiche”, ossia estensibili in ogni direzione senza per questo perdere le proprie peculiarità di accumulatore e generatore di elettricità. Attraverso delle interconnessioni ondulate a serpentina e attraverso l’uso di elementi che permetterebbero ai fili metallici di allungarsi, piegarsi e torcerai senza modificare il funzionamento della batteria e mantenendo perfettamente il controllo dell’elettrolito.

batteria_flessibile--330x185Questo apre nuove prospettive nel campo delle batterie. Questo tipo di batterie possono essere esterne fino a 300 volte la propria dimensione iniziale e saranno capaci di mantenere la carica fino a otto, nove ore. Ma i vantaggi non finiscono qui: infatti, queste batterie possono essere ricaricate in wireless e la cosa più interessante applicate, data la loro estensibilità, a tessuti o dispositivi indossabili.

Vedremo quali saranno le applicazioni future di questa innovazione e quali gli sviluppi di questa tecnologia che già in queste fasi iniziali si dimostra molto promettente.

Articoli1

Feb 282013
 

Leap-620Abbiamo appena finito di parlare di MYO che, trovo sulla rete tanto materiale su un altro dispositivo tecnologico con finalità simili, cioè il controllo dei computer attraverso le gestures. Si tratta di Leap Motion un dispositivo grande poco più di un iPod che consente di riconoscere i gesti di un operatore e tradurli simultaneamente in comandi per il computer. Leap Motion, consente di interagire con i computers attraverso la gestualità delle mani, agendo su uno spazio tridimensionale. Questo piccolo scatolotto, va posto dinnanzi al computer o lo schermo di questo e muovendo le mani, consente di effettuare operazioni e comandi sul dispositivo. Il prodotto è compatibile sia con i Mac che con i PC, quando con i più diffusi sistemi operativi.

blog_leapmotion

leap-firma

A differenza di MYO, Leap Motion riconosce il movimento delle dita e delle mani, ma anche di oggetti che queste afferrano, ad esempio una matita. Il prodotto, sviluppato da una startup californiana, è particolarmente sensibile e preciso a tal punto che i produttori affermano che possa essere usato per firmare i documenti in modalità digitale.

Leap2Le possibili applicazioni sono tante, soprattuto nei campi come quelli dei giochi, della gestione a livello di sistema operativo, nella computer grafica e nel CAD.

Anche questo dispositivo si colloca in una fascia di prezzo abbordabilissima; il produttore, infatti, ha iniziato la prenotazione del prodotto (le vendite inizieranno il 13 maggio prossimo) ad un prezzo di 79,99$, quindi anche meno del MYO. Funzionerà come detto su tutti i computer MAC con sistema operativo OSX e sui PC con montato Windows nelle versioni 7 e 8. Tools di sviluppo per programmatori, saranno inoltre forniti al fine di poter realizzare specifiche applicazioni dedicate.

Video1

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=_d6KuiuteIA&w=560&h=420&rel=0]

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Feb 272013
 

myoE’ solo questione di tempo, ma le scene viste in Mission Impossible e altri film dello stesso genere, prima o poi diventeranno realtà. A cosa mi riferisco? Semplice, al controllo tramite gestures di ogni sorta di devices e non solo della TV come già Samsung e LG in qualche maniera stanno facendo. Ma senza voler correre lontano nel tempo e con la fantasia, qualcosa di molto concreto in questo senso sta per uscire sul mercato mondiale. Si chiama MYO della statunitense Thalmic Labs e verrà commercializzato alla fine del 2013. Di che si tratta? Di una fascia da braccio, una sorta di braccialetto che, intercettando i movimenti muscolari del braccio e della mano, permetterà di controllare computer quali i Mac ed i PC oltre che altri dispositivi. Sfruttando vari movimenti è possibile alzare e abbassare il volume del computer, mandare avanti e indietro o mettere in pausa la musica o un video, controllare una presentazione, controllare in remoto vari dispostivi.
myo-armband-gesture-mac-pc-0Non è necessaria la presenza di una videocamera e questo vincola in qualche modo la possibilità d’interazione ai gesti della mano e delle braccia, infatti MYO, non individua i movimenti di altre parti del corpo. La connettività è garantita dal protocollo Bluetooth 4.0, è compatibile con i sistemi operativi OS X e Windows. Inoltre, sono disponibili sul sito dello sviluppatore le API per la realizzazione di Apps su iOS e Android.

myo-100026897-orig

Il costo di questa meraviglia (vi consiglio di guardare il video sotto) sarà di appena 149$ poco più di 100,00€ ed è già in preordine sul sito di  Thalmic Labs.

Video1

http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=oWu9TFJjHaM&w=560&h=420&rel=0

Feb 262013
 

Assonometria

Questo capitolo si configura come un completamento di quello sulle ASSONOMETRIE.

PIRAMIDE4
PIRAMIDE QUADRATA CUBO

Fino a qui, abbiamo disegnato figure a base quadrangolare (parallelepipedo, cubo, piramidi a base rettangolare o quadrata), quindi relativamente semplici perché i loro lati di base sono sempre paralleli agli assi XY di riferimento (piano orizzontale) per cui di facilmente tracciabili.

I problemi nascono quando dobbiamo realizzare figure i cui lati non sono più paralleli agli assi  X e Y o quando ruotiamo la figura rispetto a questi. Ad esempio come per le figure con basi poligonali illustrate qui sotto:

TETRAEDRO PIRAMIDE PENTAGONALE

In questi casi le proiezioni ortogonali ci vengono in aiuto. Infatti, unendo le due tecniche, riusciamo con facilità a realizzare qualunque figura geometrica in assonometria. In realtà il problema si pone principalmente nelle assonometrie Isometrica e Cavaliera in quanto nella Monometrica, il piano XY è ortogonale, quindi la figura di base può essere costruita con facilità sullo stesso.

PRISMA3misureTracciati gli assi XYZ nella proiezione isometrica, cioè inclinati con un angolo di 120° tra di loro, tracciamo ora, un nuovo asse Y’ ortogonale a Z. Avremo così un nuovo piano virtuale denominato ZY’. La caratteristica di questo piano è quella che i due assi sono tra di loro perpendicolari. Su questo nuovo piano, andremo a costruire la base del nostro solido come se fossimo sul Piano Orizzontale delle Proiezioni Ortogonali.

Proviamo a realizzare l’assonometria isometrica di un PRISMA a base triangolare.

Procediamo con la costruzione; l’animazione di seguito ci può aiutare a comprendere il procedimento di costruzione del solido geometrico in oggetto.

Ribaltamento

da 4 a 7 – Costruiamo il triangolo equilatero abc secondo il metodo già appreso.

da 8 a 10 – Proiettiamo ciascun punto a, b, c, perpendicolarmente all’asse Z e di seguito, perpendicolarmente all’asse Y’. Adesso applichiamo il vero è proprio ribaltamento, cioè riportiamo sugli assi X e Y le proiezioni dei punti abc del triangolo di base del prisma. Per far ciò, puntiamo il compasso al centro degli assi, e con apertura oa, oc e ob, ruotiamo queste proiezioni da Y’ fino a toccare l’asse Y.

da 11 a 12 – Allo stesso modo, sempre puntando il compasso al centro degli assi, ruotiamo le proiezioni sull’asse Z fino a far toccare loro l’asse X. Ora, procedendo come abbiamo sempre fatto, proiettiamo questi punti parallelamente agli assi X e Y.

13 – Seguiamo le proiezioni di a sia sull’asse X che su quello Y e dal loro incrocio troveremo il punto a sul piano XY.

da 14 a 15 – Allo stesso modo, seguiamo le proiezioni di b e c sia su X che su Y, per trovare rispettivamente i punti a e b sul piano XY.

16 – Unendo i punti a, b e c sul piano XY, definiremo il triangolo di base inferiore del prisma triangolare.

17 – Alziamo da a, b e c le altezze per costruire la base superiore triangolare del prisma.

da 18 a 20 – Per completare la figura rinforziamo solo ciò che si vede.

ESEMPI

Di seguito vediamo un esempio di RIBALTAMENTO in ciascuno dei metodi assonometrici studiati:

ISOMETRICA

Nell’animazione precedente e nella descrizione è indicato passo passo la procedura per eseguirla:

RibaltamentoISO

MONOMETRICA

Nel caso dell’assonometria monometrica, come detto la figura geometrica di base può essere costruita direttamente sul piano XY (vedi Figura a), oppure utilizzare anche in questo caso il RIBALTAMENTO (vedi Figura b):

Costruzione diretta

a – Costruzione diretta

Costruzione con ribaltamento

b – Costruzione con ribaltamento

 

 

 

 

 

 

CAVALIERA

Nel caso dell’assonometria cavaliera, il piano virtuale ZY’ può essere il piano ZX già esistente perché ortogonale. In questo caso, l’unica accortezza è quella di ricordarsi di dimezzare le misure della proiezione su Y come da tecnica costruttiva:

RibaltamentoCAV

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Feb 242013
 

colori-arcobaleno_01Visto che il tema vi ha stuzzicato e ognuno, sia in classe che via chat o email, ha espresso il proprio parere, e proprio in virtù del fatto che questo sito è mio ma è anche vostro, ho deciso come sempre democraticamente di rimettere a voi la decisone. Di cosa si tratta? Ma di scegliere il nuovo colore del tema di EducazioneTecnica.com. Ho effettuato diverse prove, inserendo come sfondo i colori arancio (vecchia versione) e i grigi in due versioni, più scuro e più chiaro. Non ho scelto altri colori, proprio perché troppo sgargianti o perché contrastavano con il resto dell’impaginato. Sinceramente avevo scelto il grigio, perché elegante e riposante, ma questo ha acceso una discussione tra di voi. Ragion per cui ho deciso di lasciare a voi la scelta del colore del “vostro” spazio. Ho, infatti, inserito un nuovo sondaggio che durerà solo 15 giorni, con il quale vi chiedo di indicare una preferenza tra tre opzioni. Ogni giorno fino ad allora, a rotazione cambierò il colore delle pagine in modo che ognuno di voi possa liberamente valutare, poi dopo la chiusura del sondaggio, il colore sarà definitivamente fissato in quello da voi scelto.

Non mi resta che sollecitarvi ancora una volta a votare, votare, votare e scegliere il vostro colore preferito.

Feb 232013
 

iWatch3Molte sono le voci che si rincorrono sulla rete in riferimento ad un fantomatico dispositivo indossabile made in Apple, e pare che finalmente un primo elemento di conferma sia arrivato a suffragare tutte le illazioni che fino ad oggi autorevoli e non conoscitori di Apple hanno messo in giro alimentando un incredibile tam tam. Infatti, pare che Apple abbia depositato un brevetto che confermerebbe quanto affermato da molti; Apple, pare infatti, stia lavorando da tempo all’iWatch, un orologio con schermo curvo deformabile, utilizzabile come dispositivo stand alone o in abbinamento ad altri dispositivi della Mela quali l’iPhone o l’iPad. Il brevetto, individuato da AppleInsider offre una panoramica piuttosto completa delle caratteristiche, delle funzioni possibili e anche di alcune soluzioni costruttive. Sulla rete questo nuovo dispositivo è subito stato denominato iWatch per comodità, ma ne Apple, ne sul brevetto compare mai tale indicazione. Tale dispositivo, pare sia dotato di schermo da dimensioni notevoli e touch, pieghevole, con braccialetti di diverso genere, sostituibili e regolabili in modo da adattarlo al polso o al braccio. Tra le soluzioni adottate, velcro e meccanismi a scatto, ma una parte consistente della documentazione parla di un braccialetto snap che può assumere una forma piatta o ripiegata a cerchio (come i braccialetti a scatto per i bambini).

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Apple-iWatch-Patent-3

Tra le caratteristiche incluse in questo dispositivo troviamo il giroscopio, l’accelerometro, pannelli solari, meccanismi per raccogliere l’energia cinetica, tecnologie wireless come Bluetooth e/o Wi-Fi più una serie di sensori che permettono di abilitare o disabilitare sezioni dello schermo a seconda di come l’iWatch è indossato. Nelle descrizioni, si trovano anche indicazioni per chi è dotato di un piccolo polso o per i bambini; l’iWatch rileva la parte superiore o inferiore dello schermo disabilitando la parte non utilizzabile e spostando la parte touch dove lo schermo è libero. Se invece iWatch è applicato al braccio o su un polso più grande, lo schermo potrebbe essere completamente utilizzabile e i sensori in questo caso si occupano di mantenere le immagini e le informazioni allineate e corrette rispetto all’occhio dell’osservatore.

L’iWatch lavorerà in abbinamento con l’iPhone consentendo di modificare le playlist in esecuzione, visualizzare l’elenco delle telefonate e con una tastiera virtuale sarà possibile rispondere ai messaggi. Le indicazioni in merito ai pannelli solari e al meccanismo in grado di trasformare l’energia cinetica in energia elettrica, sono chiaramente possibili soluzioni per garantire autonomia dell’iWatch.

Pare che alla Apple stia lavorando a questo brevetto un team di 100 persone. Se questo fosse vero la concretizzazione del progetto iWatch sarebbe solo una questione di tempo. E’ anche vero che della mole enorme di brevetti che la Apple deposita ogni anno, solo una parte si trasforma in reali prodotti che finiscono sugli scaffali.

iwatch2

Non sappiamo se questo dispositivo diverrà realtà, ma amiamo la Apple perché ci fa sempre sognare con questi misteriosi prodotti che stimolano la fantasia e la curiosità di ognuno di noi. Vedremo se l’iWatch diverrà il prossimo oggetto del desiderio, o resterà un progetto fantasioso e originale.

Articoli1

Feb 222013
 
INVILUPPO ORTOGONALE
Dati
AREA DA DISEGNO QUADRATA
LINEE distanti 2 quadretti e poi 1 quadretto
CONSEGNE:
Consegna 1 INVILUPPO ORTOGONALE 1
Consegna 2 INVILUPPO ORTOGONALE 2
Digit ESEGUI LE CONSEGNE 1 E 2 IN DIGITALE USANDO IL CAD
DIFFICOLTA’ e CLASSE:
Livello Classe
STRUMENTI NECESSARI:
DESCRIZIONE:

usando un foglio a quadri dal quadernone, effettuiamo la sua squadratura secondo lo schema appreso (clicca sulla Tavola tutta a sinistra per la procedura). Per tracciare l’inviluppo, dovremo disegnare un’area perfettamente quadrata (clicca sulla Tavola qui a sinistra per la procedura).

  • dividiamo l’area quadrata in 4 parti uguali tracciando le linee orizzontale e verticale passanti per il centro;
  • ora prendiamo in considerazione uno dei quattro quadrati che si sono disegnati sul foglio, ad esempio, quello in alto a destra;
  • seguendo l’esempio dell’animazione sotto, dovremo unire i punti sulla linea verticale con quelli sulla linea orizzontale usando le squadrette;
  • il primo punto in alto sulla linea verticale con il secondo da sinistra su quella orizzontale;
  • poi il secondo con il terzo, il terzo con il quarto, così fino alla fine delle linee;
  • ripetiamo specularmente la stessa procedura nel quadrato in alto a sinistra, in basso a destra e in basso a sinistra;

CONSEGNA 1
  • nella prima consegna, dovrete unire punti distanti 2 quadretti come nell’immagine sotto;

CONSEGNA 2
  • nella seconda consegna, dovrete unire punti distanti 1 quadretto come nell’immagine sotto;

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Feb 192013
 

Normalmente non parlo di questo o quel software proprio per evitare di fare pubblicità gratuita. Sappiamo esistono tantissime soluzioni sul mercato in grado di soddisfare le esigenze di chiunque, sia commerciali che freeware. Ma ritengo, che proprio in virtù di informazione, in alcuni casi si può contravvenire ad una regola. Voglio,oggi, parlarvi di una suite di programmi chiamata LibreOffice che, prendendo spunto dai programmi di Microsoft, realizza un pacchetto di soluzioni di altissimo livello, in grado di rivaleggiare con la blasonata soluzione della casa di Redmond. Ma perché dovrei preferire LibreOffice a Microsoft Office? Semplice, perché è gratuito. The Document Foundation, la fondazione che ha realizzato LibreOffice, dopo diverse release ha annunciato la versione 4.0. Un progetto che si è nato nel 2001, per dotare la comunità di strumenti idonei e professionali, senza dover ricorrere agli esborsi cospicui richiesti dal software commerciale. LibreOffice 4.0 risponde ai requisiti che la comunità di utenti richiedeva; lo sforzo è stato notevole e l’impegno temporale anche, ma dal 7 febbraio di quest’anno, un nuovo strumento assolutamente free e di alto livello è stato messo a disposizione di tutti noi: codice sorgente agile e pulito, alto numero di funzionalità, sistema aperto e di facile integrazione.

libre_office_1LibreOffice 4.0: la comunità in primo luogo

Il progetto proposto dalla The Document Foundation, grazie alla politica aperta, e alla licenza copyleft, ha permesso in poco più di 30 mesi di coinvolgere oltre 5600 sviluppatori indipendenti che hanno partecipato in maniera assolutamente volontaria alla realizzazione del più grande progetto software presente sul mercato.

Grazie al lavoro di questo progettisti volontari, entusiasti nel collaborare a questo progetto globale, LibreOffice ha raggiunto la piena maturità, diventando uno strumento valido, completo e moderno; inoltre, facile da utilizzare, rispondente alle esigenze esposte dalla moltitudine di utenti, facile da aggiornare con codice moderno e leggero (C++). Nell’ultima versione, sono stati eliminati hnumerosissimi bugs, sono state apportate profonde modifiche al codice sorgente, sono state eliminate milioni di righe di codice inutile, sono stati aggiornate le librerie obsolete, è stato adattato a moltissimi idiomi in modo da renderlo disponibile contemporaneamente in diverse parti del mondo.

In LibreOffice 4.0 sono state aggiunte una moltitudine di nuove funzionalità, il cui elenco completo si trova al seguente indirizzo:  https://www.libreoffice.org/download/4-0-new-features-and-fixes.

Alcune delle novità più importanti sono riportate qui sotto:

  • Integrazione con i sistemi di content e document management – Alfresco, IBM FileNet P8, Microsoft Sharepoint 2010, Nuxeo, OpenText, SAP NetWeaver Cloud Service e altri – attraverso lo standard CMIS.
  • Migliore interoperabilità con i documenti DOCX e RTF, grazie a una serie di nuove funzionalità e miglioramenti come la possibilità di importare “ink notes” (scritte a penna su uno schermo touch) e di attaccare i commenti ai campi di testo.
  • Possibilità di importare i documenti Microsoft Publisher, e miglioramento dei filtri di importazione Visio con l’aggiunta del formato 2013 (appena annunciato da Microsoft).
  • Ulteriori miglioramenti incrementali all’interfaccia utente, tra cui l’integrazione con Unity (Ubuntu) e il supporto dei Temi (o Persona) Firefox, per conferire a LibreOffice un aspetto personalizzato.
  • Introduzione della tecnica dei widget per le finestre di dialogo, che semplifica la traduzione, il ridimensionamento, e l’eventuale occultamento, degli elementi della UI, riduce la complessità del codie, e pone le basi per un’interfaccia utente significativamente migliore.
  • Intestazione e pié di pagina diversi sulla prima pagina di un documento Writer, senza la necessità di intervenire sullo stile della pagina stessa.
  • Diversi miglioramenti alla prestazioni di Calc, oltre all’esportazione dei grafici come immagini (JPG e PNG) e all’introduzione di nuove funzioni di calcolo definite da ODF OpenFormula.
  • Prima versione di Impress Remote Control App per Android, supportata solo da alcune distribuzioni Linux (la seconda versione, disponibile nei prossimi mesi, verrà supportata su tutte le piattaforme: Windows, MacOS X e tutte le distro e i binari Linux).
  • Significativo miglioramento delle prestazioni nel caricamento e nel salvataggio di diversi tipi di documento, e soprattutto nel caso dei fogli elettronici ODS e XLSX di grandi dimensioni, e dei file RTF.
  • Migliore gestione dei contributi degli sviluppatori grazie a Gerrit: un sistema di revisione web based che semplifica il lavoro dei progetti che usano Git (anche se questo non è specifico di LibreOffice 4.0, è entrato in produzione quando è stato creato il ramo di sviluppo di LibreOffice 4.0).

LibreOffice 4.0 è scaricabile direttamente dal sito della The Document Foundation, ma di seguito vi inserisco per comodità il link diretto (dovete solo cliccare sull’icona di LibreOffice qui sotto):

49514eb4eecd5d76b-libreoffice_logoIl programma è disponibile per tutte le piattaforme (Windows, Mac OS, Unix) ed è scaricabile dalla stessa pagina il documento di localizzazione nella nostra lingua.

Infine, da questo indirizzo è possibile scaricare le estensioni al programma: http://extensions.libreoffice.org/extension-center.

Non mi resta che augurarvi buon lavoro e esortarvi a provare questo prodotto di cui sicuramente non riuscirete più a fare a meno.

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