Articolo scritto da: ALESSANDRO MARCELLINO e ANTONIO TARTAGLIA | |
Classe: 2D – Anno: 2013-14 |
Prefazione a cura del prof. Betto
Sono orgoglioso di presentarvi il primo prodotto realizzato dagli studenti della classe Seconda D all’interno del PROGETTO INFORMATICA. Il progetto li vede impegnati nella realizzazione di monografie di strutture contemporanee utilizzando esclusivamente strumenti e fonti digitali. Alessandro e Antonio, i primi ad aver completato il loro lavoro si sono cimentati nella descrizione di un’opera architettonica di indubbia bellezza, oltre a rappresentare un miracolo di ingegneria strutturale. Si tratta del Capital Gate di Abu Dhabi uno degli edifici più straordinari che mente umana abbia mai concepito. Gli Emirati oramai ci hanno abituato a stupirci con architetture incredibili, frutto della fantasia dei più grandi architetti, ma si pensa subito alla città degli eccessi, Dubai. Questa volta no; questo prodigio architettonico sorge nella vicina Abu Dhabi, la città più ricca al mondo. L’edificio, è unico e non ha paragoni ne precedenti nella storia dell’architettura e il tema è stato affrontato con passione e grande perizia dai miei alunni. Alessandro e Antonio hanno svolto, con precisione e seguendo con cura le indicazioni del docente, il loro compito raggiungendo da subito un grande livello descrittivo. Non voglio neppure commentarlo, ma lascio a voi il piacere di leggerlo e di darne, infine, un giudizio attento. Buona lettura.
Area geografica: Medio Oriente
Stato: Emirati Arabi Uniti
Città: Abu Dhabi
Tipologia: grattacielo
Caratteristiche: edificio più inclinato al mondo – rivestimento in vetro – piscina a sbalzo a 200 m di altezza
CAPITAL GATE (Abu Dhabi – Emirati Arabi Uniti)
I lavori sono iniziati nel 2007 e sono terminati nel 2010. Ha un’inclinazione di 18 gradi, quasi quattro volte superiore a quello della Torre di Pisa, ed è stato nominato dal Guinness World Record “l’edificio più pendente al mondo”. Progettato dallo studio RMJM è di proprietà dell’ADNEC (Abu Dhabi National Exhibitions Company). La torre è alta 160 metri e ha in tutto 35 piani destinati ad accogliere uffici e un hotel a cinque stelle, lo Hyatt Capital Gate, con ristoranti, meeting rooms, reception, tea lounge, spa, centro fitness, piscina e terrazza esterna per un totale di 53.100 mq.
I solai del Capital Gate sono sovrapposti verticalmente fino al 12° piano; fino alla cima vi è poi un graduale sfalsamento, da 30 a 140 cm, che da luogo all’impressionante inclinazione della Torre. L’edificio possiede anche altre caratteristiche tecnico-costruttive innovative, tra cui il primo utilizzo noto al mondo di un ‘nucleo pre-incurvato’, che contiene più di 15.000 mc di cemento armato rinforzato con 10.000 tonnellate di acciaio. Il nucleo, deliberatamente costruito un po’ fuori centro nella direzione opposta a quella dell’edificio, è stato raddrizzato con l’aumentare dell’altezza della costruzione e posizionato in verticale con il variare del centro di gravità e con l’aumento di peso dei piani aggiunti.
Per la costruzione sono stati utilizzati:
- circa 8.500 elementi strutturali in acciaio (travi, colonne, lastre, etc.);
- più di 12.500 diverse lastre di vetro che formano in facciata più di 720 differenti pannelli a forma di diamante; ogni ‘diamante’ ha un peso di circa 5 tonnellate e contiene 18 pannelli di vetro;
- in totale 21.000 mq di vetro in facciata;
- 13.200 tonnellate di acciaio strutturale.
La facciata è a doppio vetro per ottenere una maggiore efficienza energetica. L’aria di scarico è pre-raffreddata tra la facciata interna ed esterna in modo da ridurre il consumo energetico dell’edificio riciclando l’aria usata. Il vetro utilizzato sulla facciata della torre è a bassa emissività. È stato progettato per mantenere l’interno dell’edificio fresco ed eliminare i riflessi, pur mantenendo la trasparenza della facciata. L’acciaio inossidabile ‘splash’ è un dispositivo di ombreggiamento che elimina più del 30% del calore del sole prima che raggiunga l’edificio, comportando un risparmio sulla necessità di raffreddamento all’interno dell’edificio.
Johnson-Marshall
Robert Matthew
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