Già con il Decreto Ministeriale n.781 del 2013 il Ministero dell’Istruzione aveva cercato di trovare una soluzione al caro libri che ogni anno pesa sempre di più sulle famiglie italiane. La soluzione per il Ministero era quella di acquistare versioni digitali (più economiche) degli stessi libri incentivando da un lato le case editrici a proporli e produrli, dall’altro incentivando l’uso delle tecnologie a scuola.
Ma nonostante gli intenti, che ormai si susseguono da diverse legislazioni al fine di abbassare i costi per scuola (nuove adozioni ogni 6 anni) e famiglie, questo progetto ancora naviga in alto mare. Le motivazioni sono tante. Da un lato gli investimenti nella scuola (a fronte dei tagli) sono stati assolutamente insufficienti a rendere la scuola italiana in linea con quella europea e comunque a raggiungere livelli di digitalizzazione sufficienti.
Questo cambio implica che ogni studente e ogni docente italiano debba essere dotato di supporto informatico per poter leggere e utilizzare il libro in formato digitale; questo senza considerare che la stringente crisi economica che attanaglia le famiglie, impedisce loro di fare acquisiti di questo valore.
Altro fattore è quello della formazione del personale docente e non. Avvenuta in maniera frammentaria, frettolosa e poco organica. E questo non solo perché tutto senza incentivi economici e riscontri di alcun tipo, ma perché il docente il più delle volte, dopo aver fatto formazione si trova impossibilitato a utilizzare pienamente e compiutamente gli strumenti digitali che ha acquisito (basti pensare alla mancanza della firma digitale sul registro elettronico che lo rende di fatto inutile).
Risultato che nonostante gli sforzi, solo poche scuole hanno avviato questa trasformazione rendendo di fatto vano qualsiasi tentativo di trasformazione e ammodernamento.
Oggi le scuole che possono permettersi di adottare libri in formato esclusivamente digitale sono poche, quelle più ricche o quelle che hanno avviato la sperimentazione delle Classi 2.0. Questo porterebbe il risparmio dal 10% al 30% ma per ora è solo un’utopia.
Anche quest’anno parte con l’auspicio da parte del Ministero che le scuole adottino libri in formato misto o esclusivamente digitale per consentire un abbassamento dei costi complessivi, ma anche quest’anno le scuole che hanno sforato i tetti di spesa sono state tante e l’unica soluzione che resta alle famiglie per risparmiare sono i mercatini dell’usato e gli acquisti online attraverso siti come Amazon che garantiscono risparmi fino al 15%, consegna gratuita e disponibilità immediata.
Da docente posso solo augurarmi che l’immagine idilliaca della scuola completamente dotata di sussidi informatici e supporti digitali possa avverarsi quanto prima, ma ciò richiederebbe un cambio deciso di rotta…e questa è tutta un’altra storia.