Set 042014
 

back-to-school-2014BENTORNATI ai vecchi alunni della nostra scuola e BENVENUTI a quelli nuovi che entrando in prima iniziano una doppia esperienza e un nuovo percorso all’interno del nostro istituto.

SUCCEDE che ancora una volta iniziamo un anno insieme, ricco di esperienze, scoperte, conoscenze e anche di divertimento, perché la scuola non è solo studio impegno e fatica, ma anche amicizia, sport, divertimento e…TECNOLOGIA.

SUCCEDE appunto che alla Dante c’è anche tanta TECNOLOGIA, di quella buona, di quella che ci piace. Computer, LIM, wi-fi e tanto altro.

Spero che anche questo sia un anno sereno e proficuo per tutti noi alla scoperta fantastico mondo della scuola e alla scoperta di nuovi compagni, docenti e amici alla Dante Alighieri.

Nell’augurare a tutti, alunni, famiglie, colleghi, personale non docente un ottimo inizio, pubblico di seguito il calendario di inizio delle lezioni che trovate anche sul sito della nostra scuola magistralmente aggiornato dalla cara collega Mariagrazia Palermo.

BUON INIZIO A TUTTI

Calendario:

LUNEDI’ 15 solo le prime classi
ingresso ore 8:15 – uscita ore 11:15


MARTEDI’ 16 tutte le classi
ingresso ore 8:15 – uscita ore 12:15


MERCOLEDI‘ 17 tutte le classi
ingresso ore 8:15 – uscita ore 13:15

Ago 272014
 

02 LIBRI DIGITALI

Già con il Decreto Ministeriale n.781 del 2013 il Ministero dell’Istruzione aveva cercato di trovare una soluzione al caro libri che ogni anno pesa sempre di più sulle famiglie italiane. La soluzione per il Ministero era quella di acquistare versioni digitali (più economiche) degli stessi libri incentivando da un lato le case editrici a proporli e produrli, dall’altro incentivando l’uso delle tecnologie a scuola.

Ma nonostante gli intenti, che ormai si susseguono da diverse legislazioni al fine di abbassare i costi per scuola (nuove adozioni ogni 6 anni) e famiglie, questo progetto ancora naviga in alto mare. Le motivazioni sono tante. Da un lato gli investimenti nella scuola (a fronte dei tagli) sono stati assolutamente insufficienti a rendere la scuola italiana in linea con quella europea e comunque a raggiungere livelli di digitalizzazione sufficienti.

01 LIBRI DIGITALIQuesto cambio implica che ogni studente e ogni docente italiano debba essere dotato di supporto informatico per poter leggere e utilizzare il libro in formato digitale; questo senza considerare che la stringente crisi economica che attanaglia le famiglie, impedisce loro di fare acquisiti di questo valore.

Altro fattore è quello della formazione del personale docente e non. Avvenuta in maniera frammentaria, frettolosa e poco organica. E questo non solo perché tutto senza incentivi economici e riscontri di alcun tipo, ma perché il docente il più delle volte, dopo aver fatto formazione si trova impossibilitato a utilizzare pienamente e compiutamente gli strumenti digitali che ha acquisito (basti pensare alla mancanza della firma digitale sul registro elettronico che lo rende di fatto inutile).

Risultato che nonostante gli sforzi, solo poche scuole hanno avviato questa trasformazione rendendo di fatto vano qualsiasi tentativo di trasformazione e ammodernamento.

Oggi le scuole che possono permettersi di adottare libri in formato esclusivamente digitale sono poche, quelle più ricche o quelle che hanno avviato la sperimentazione delle Classi 2.0. Questo porterebbe il risparmio dal 10% al 30% ma per ora è solo un’utopia.

04 LIBRI DIGITALI

Il Ministro della Pubblica Istruzione “Giannini”

Anche quest’anno parte con l’auspicio da parte del Ministero che le scuole adottino libri in formato misto o esclusivamente digitale per consentire un abbassamento dei costi complessivi, ma anche quest’anno le scuole che hanno sforato i tetti di spesa sono state tante e l’unica soluzione che resta alle famiglie per risparmiare sono i mercatini dell’usato e gli acquisti online attraverso siti come Amazon che garantiscono risparmi fino al 15%, consegna gratuita e disponibilità immediata.

Da docente posso solo augurarmi che l’immagine idilliaca della scuola completamente dotata di sussidi informatici e supporti digitali possa avverarsi quanto prima, ma ciò richiederebbe un cambio deciso di rotta…e questa è tutta un’altra storia.

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Ago 212014
 

01 FINGER

Si parla spesso di inclusione, si parla spesso di ausili per i meno fortunati, si parla spesso di tecnologie innovative e risolutive per specifiche problematiche ed ecco che ogni tanto si legge sulla rete di una scoperta, di una innovazione che renderà compiti fino ad oggi impossibili ad alcune categorie, facili o fattibili anche per esse.

Ancora una volta è il prestigioso MIT (Massachusetts Institute of Technology) a tirare fuori dal cilindro un’innovazione tecnologica a favore di una categoria di minorati fisici, i ciechi, capace di rendere la lettura un’esperienza più semplice e soddisfacente rispetto al passato. FingerReader l’anello che è in grado di leggere, altro non è che un lettore ottico portatile capace di registrare ciò che vede e di rileggerlo. Il dispositivo, ancora un prototipo, è stato realizzato con una stampante 3D.

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La videocamera montata sopra il dispositivo, come uno scanner, legge il testo su di un libro o su qualunque altro supporto e un software dedicato lo interpreta e lo codifica come traccia audio pronta per essere letta. Un apposito altoparlante si occupa poi di leggere al non vedente quanto interpretato sul supporto cartaceo. L’unica attenzione da porre da parte dell’utente è quella di scorrere il dito sopra il rigo senza saltarlo. In realtà il software è in grado di comunicare al non vedente di essere sceso di rigo o di averlo saltato, come è in grado pure di avvisarlo quando arriva alla fine del rigo. Una vibrazione lo avverte dell’errore commesso o della fine del rigo in modo che questo possa correggere la posizione della mano. Il dispositivo è in grado di leggere anche libri digitali i cosiddetti e-book.

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Le prospettive che si aprono per circa 300 milioni di non vedenti nel mondo e alcune migliaia solo in Italia sono straordinarie, proprio perché l’anello renderebbe queste persone indipendenti dall’assistenza di un altra persona nello svolgimento di attività quotidiane come la lettura di un menù al ristorante o le bollette di casa. Altro campo in cui questo strumento potrebbe dare risultati eccezionali è a scuola, come ausilio per insegnanti curricolari e di sostegno. Il sistema non punta da subito alla sostituzione del linguaggio braille, ma ad affiancarsi a questo come ulteriore strumento di aiuto agli ipovedenti. Del resto è impensabile che di colpo centinaia di libri scritti in braille possano essere sostituiti e che la diffusione dello strumento possa diventare così capillare. Nonostante il vantaggio del costo di partenza molto basso i problemi da superare sono diversi e dalla fase sperimentale alla produzione di massa passerà ancora del tempo.

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La sperimentazione al M.I.T. è durata 3 anni. Il primo modello di anello per la lettura è stato presentato nel 2011 dal prof. Pattie Maes fondatore del gruppo di ricerca Fluid Interfaces per lo sviluppo di tecnologie indossabili.

Speriamo che presto questa nuova tecnologia possa essere commercializzata e raggiungere la maturità sufficiente affinché l’uso da parte dei minorati di vista allevi loro l’handicap fisico di cui soffrono. E noi ci auguriamo che tanti sforzi e tanto impegno siano dedicati dagli scienziati del mondo nella ricerca e nella sperimentazione di ausili simili.

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Ago 162014
 

01 Bambini e InternetPer noi operatori della scuola, uno dei temi più importanti e fonte di accese discussioni è rappresentato dall’accesso in rete, non tanto nostro, ma quanto quello dei minori che formiamo quotidianamente.

Il tema è caldo e importante, visto i rischi che la possibilità di connessione senza la supervisione di un adulto comportano per i minori.

È proprio di questi giorni, la presentazione della ricerca della società Net Children Go Mobile sul rapporto tra bambini e Internet in Europa.

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Risultato? Pare che in Italia il rischio sia molto alto perché i bimbi accedono alla rete in molti casi in modo assolutamente autonomo. Pare, infatti, che i minori siano lasciati spesso soli davanti al computer liberi di navigare senza filtri di controllo e che in quasi nessun caso siano informati dei rischi che corrono se lasciati soli in questo “mare magnum”. Sono in particolar modo i social network a rappresentare il maggiore pericolo per questi naviganti privi di esperienza. Infatti, già da una prima bozza di ricerca presentata qualche mese fa, era risultato evidente il legame tra mondo degli affetti e dipendenza da smartphone. Oggi i bambini, a causa degli orari lavorativi dei genitori, del fatto che ovviamente passano molto tempo da soli, hanno trovato nell’uso del cellulare o tablet, lo strumento per costruire quel sistema di relazioni che non riescono a crearsi a causa proprio del loro isolamento. Lo strumento elettronico avvicina, crea relazioni, ma cela anche pericoli molto insidiosi per queste piccole giovani menti.

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La ricerca ha evidenziato come nei differenti paesi europei, il rapporto tra adolescenti e internet è legata alla cultura genitoriale, ossia all’approccio che il genitore ha con i propri figli. Quindi, dipende dal grado di apprensione o permissivismo delle famiglie e dal grado di controllo dell’accesso online sia da casa che dalle scuole.

E proprio i bambini italiani, insieme a quelli danesi e irlandesi sono quelli a correre i maggiori rischi, perché abbandonati da soli davanti al computer o con il proprio smartphone concesso dai genitori con troppa facilità ed in età troppo prematura.

Inoltre, sono sempre i nostri figli a correre ulteriori pericoli perché sono quelli che proprio in virtù di quanto detto, intessono relazioni 2.0 (social network, chat, messaggi, ecc.) e utilizzano lo smartphone come strumento legato all’affettività. Sono loro a vivere il più alto rischio di incontri sbagliati e di pericoli all’interno del Web. La ricerca realizza una cartina di tornasole della realtà italiana piuttosto sconcertante. Tenuto conto della scarsa possibilità di accesso alla rete da scuola e il divieto, più o meno rispettato, di usare il cellulare in classe, i valori così alti di rischio si concentrano tutti inevitabilmente sulle famiglie italiane, poco attente e poco informate dei possibili rischi che i loro ragazzi corrono lasciati liberi di chattare e navigare sulla rete.

02 Bambini e Internet

Al contrario, i bambini di Portogallo, Inghilterra e Belgio sono quelli che corrono meno rischi, in quanto più controllati, con famiglie più attente e informate e perché in questi paesi si fa largo uso di associazioni, anche statali, per affrontare i problemi derivanti da una navigazione fuori controllo.

I risultati di questa ricerca coordinata da un’italiana, la dott.ssa Claudia Mascheroni dell’Università la Cattolica di Milano, sono frutto delle risposte fornite da 3500 ragazzi la cui età era compresa tra i 9 e i 16 anni, e provenienti dai seguenti paesi: Danimarca, Regno Unito, Italia, Romania, Irlanda, Portogallo e Belgio.

Altre ricerche sono in corso promosse dalla stessa società, finalizzate sempre a indagare la relazione tra le giovani generazioni e gli strumenti con le quali queste interagiscono e socializzano.

La conclusione è semplice; in Italia si sottovaluta grandemente il pericolo che i minori corrono a causa di un eccessivo e incontrollato progresso. Soprattutto in queste fasce di età, di formazione e di scoperta, i genitori e i docenti debbono essere una guida e essere in grado di pilotare i ragazzi verso un uso attento e sicuro dei nuovi mezzi.

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Ago 142014
 

Quante volte ci è capitato di osservare la foto di un paesaggio e pensare: chissà come si presenterebbe quest’ambiente visto d’inverno oppure in primavera, di quali colori si tingeranno le montagne, quale potrebbe essere la luce d’estate con il sole alto sullo zenit, oppure quante volte ci è capitato di vedere la rappresentazione delle stagioni attraverso l’immagine di un albero nei suoi diversi aspetti stagionali come nella rappresentazione di seguito.

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Bene, da adesso potremo comodamente seduti al nostro computer soddisfare queste curiosità.

Infatti, arriva dai ricercatori della Brown University americana, un algoritmo software, in grado di ricreare sulle immagini di paesaggi, differenti condizioni climatiche. In pratica, si tratterà di scegliere l’immagine e applicare uno degli oltre 40 filtri disponibili ricreando le condizioni che vogliamo. Potremo così vedere il nostro paesaggio innevato o alle prime luci dell’alba, far tramontare il sole e vederlo in notturna, far piovere o nevicare, insomma dare libero sfogo alla fantasia. Il tutto in modo molto semplice, ossia utilizzando il linguaggio umano come ad esempio “più neve” o “meno neve”.

Il software agisce in modo molto intelligente, utilizzando le preferenze dell’utente ed apprendendo attraverso i parametri e le indicazioni che questo andrà definendo. Ci consentirà di scegliere tra parametri oggettivi come: nuvoloso, neve, nebbia, sole, temporale, ecc. o parametri soggettivi del tipo brillante, luminoso, chiaro, cupo, ecc. Definiti i parametri l’utente deve istruire il software indicando il significato che hanno i parametri scelti. Le informazioni derivano da un immenso database con il quale è stato costruito il software dai ricercatori. Questi hanno utilizzato più di 100 telecamere sparse nel mondo che hanno scattato migliaia di fotografie nelle diverse ore del giorno e con condizioni climatiche diverse. A questo punto, questo immenso gruppo di foto è stato sottoposto ad utenti umani che le hanno categorizzate in base a propri criteri. L’insieme di tutte queste valutazioni ha fornito la base di partenza per la scelta corretta dei parametri da applicare alle foto.

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Ognuno di noi, potrà così per cimentarsi nell’arte della computer grafica stupendo amici e conoscenti modificando in tempo reale le proprie foto o quelle condivise.

È ovvio che non è possibile fare tutto, il software ha evidentemente qualche limite. È infatti impensabile pensare di cambiare le caratteristiche del paesaggio, ossia togliere le foglie agli alberi nella stagione invernale o viceversa farle crescere in quella estiva. Ma comunque nell’insieme, fornisce ottimi e semplicissimi strumenti di editazione che non necessitano grandi capacità o la conoscenza di software molto avanzati come Adobe Photoshop.

Allora, non appena il software sarà disponibile per tutti, diamo voce alla nostra creatività e proviamo a creare i nostri paesaggi virtuali.

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Ago 032014
 

01 - FIBRA

In Germania, alcuni ricercatori della Danmarks Tekniske Universitet sono riusciti a creare la rete in fibra ottica più veloce al mondo, una singola fibra multi-core capace di trasferire 43 terabit al secondo, l’equivalente a 5,4 terabyte al secondo, con un solo trasmettitore laser.

02 - FIBRA

Nel passato, molti altri studi e dimostrazioni, hanno tentato di raggiungere tali traguardi, ma si trattava sempre di laser multipli su più fibre e non come nell’attuale realizzazione, utilizzando un  solo laser e la rete in fibra esistente. Cosa significa questo? Molto, basti pensare che un film da 1Gb potrebbe essere trasferito per intero in meno di 0,2 millesimi di secondo potendo la rete di fatto trasferire simultaneamente 5,4Tb al secondo.

Per i suoi creatori, questa è la strada giusta per cambiare a aggiornare internet per il futuro. Queste infatti potrebbero essere le velocità di download normali utilizzate in tutte le nostre case.

03 - FIBRA

Vedere la TV on-demand, scaricare un’intera serie televisiva, visionare contenuti in 4k (quattro volte la risoluzione del Full HD) sarà un’operazione normale e rapidissima. Lavorare in remoto condividendo file di grosse dimensioni potrebbe essere alla portata di tutti, oltre all’immensa quantità di opzioni nuove che questo tipo di rete potrebbe garantire e supportare.

Come sempre stare a vedere e raccontare.

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Lug 312014
 

01 - MALL OF THE WORLD

Dubai sarà nel 2020 la capitale mondiale che ospiterà l’EXPO internazionale. Già è difficile descrivere questa città per via di tutti i suoi eccessi e di tutti i suoi record, immaginate cosa sarà in versione internazionale come sede dell’EXPO mondiale. Mancano ancora diversi anni e l’EXPO del 2015 a Milano deve ancora tenersi, ma i faraonici e mastodontici progetti per quella data sono già in via di definizione. Nuove opere architettoniche capaci di far impallidire le stesse costruzioni che oggi caratterizzano questa città come meta turistica e architettonica.

02 - MALL OF THE WORLD

Il Burj Al Arab illuminato per l’occasione

Il nuovo mega progetto si chiama “MALL OF THE WORLD”. Di cosa si tratta? Della più grande città al mondo totalmente condizionata; questa città nella città vivrà sotto un’enorme cupola di vetro che la terrà sotto climatizzazione per tutto l’anno. Le gigantesche vetrate verranno aperte solo d’inverno, quando le temperature in quella zona sono decisamente più miti, rispetto alle torride estati capaci di mantenere temperature sopra i 40 gradi anche per 6 mesi consecutivi.

06 - MALL OF THE WORLDIl Primo ministro e Governatore di Dubai, lo sceicco Mohammed Bin Rashid al Maktoum, è l’artefice dei successi di Dubai e della grandezza della città. Anche questa volta, lo sceicco, fiducioso del futuro della propria città e della forza economica di cui gode, ha dato il via a questo mega-progetto che conterrà: il più grande centro commerciale al mondo a forma di rete stradale, zone ristorazione, centri benessere, collegamenti a più di 100 lussuosissimi alberghi tra cui uno sottomarino, ricchissime abitazioni e un distretto culturale con teatri e cinema.

L’area su cui insisterà il progetto occuperà una superficie di circa 5 milioni di metri quadrati lungo l’arteria principale che attraversa i 7 Emirati, la Sheik Zaied Road.

I primi di luglio, lo sceicco, in presenza di Mohammed Abdullah al Gergawi presidente della Dubai Holding, Ahmad Bin Byat e Khalifa Saeed Sulaiman direttore generale del Dipartimento Ospitalità, ha affermato che Dubai dovrà trasformarsi in un grande centro culturale, turistico e di intrattenimento d’eccellenza. Il progetto partirà dall’idea di riprodurre parti importanti delle città europee come le Ramblas di Barcellona in Spagna, quartieri che riproducono lo stile holliwoodiano, zone commerciali e un parcheggio in grado di contenere 50.000 veicoli.

Il centro culturale avrà la forma di una semisfera e un percorso trionfale coperto, fiancheggiato da torri in stile fiabesco, creeranno la promenade verso una gigantesca sfera in vetro a scomparsa sotto cui sorgerà il più grande parco a tema coperto al mondo.

03 - MALL OF THE WORLD

I lavori inizieranno probabilmente al più presto, il dato sui costi non è dato sapere, ma si tratterà di cifre ragguardevoli visto la mole dell’opera. La Dubai Holding, l’azienda che si occuperà della realizzazione del progetto, ha annunciato che l’opera attirerà verso Dubai qualcosa come 180 milioni di visitatori ogni anno.

Che dire? Mi toccherà tornare un’altra volta a Dubai per vivere e raccontare di queste meraviglie.

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Lug 252014
 

casetta risparmio_energeticoQuante volte abbiamo pensato che le informazioni scritte sugli elettrodomestici esposti nei negozi fossero solo degli specchietti per le allodole per indurci ad acquistarli? Ebbene, sorpresa delle sorprese in questo caso no, ci siamo sbagliati. È bello ogni tanto sorprendersi positivamente quando le informazioni fornite rispecchiano la realtà e non sono soltanto degli strumenti commerciali. Avete presente le etichette quelle messe in bella evidenza con le freccette colorate che indicano la classe energetica di appartenenza dell’elettrodomestico? Infatti, in base a quanto emerso da uno studio europeo denominato progetto ATLETE II “Appliance Testing for Washing Machines Energy Label & Ecodesign Evaluation” condotto su 50 diversi modelli di lavatrici domestiche, è emerso che queste ultime risultano rispondenti e conformi ai requisiti dell’etichettatura energetica e dell’eco-design. Sono risultati corretti sia i valori dichiarati sulle etichette che le informazioni tecniche fornite all’acquirente. In particolare sono risultati rispondenti al 100% nel caso di appartenenza energetica, ossia di rispondenza alle tabelle con le freccine colorate. Questo significa che le lavatrici consumano quanto dichiarato dal produttore. Identico risultato per i requisiti minimi di eco-design e consumo di acqua.

Un po’ peggio, ma con risultati sempre molto elevati, i parametri che riguardano la conformità globale hai parametri dichiarati (92%) e quelli riguardanti la conformità delle informazioni riportate sulla scheda del prodotto e sul libretto delle istruzioni (84%).

imageUn ottimo risultato per tutti noi, quindi. La conformità dei parametri energetici rappresenta in fondo un passo avanti nel rispetto ambientale e nel risparmio energetico che tanto produttori, che Stati invocano a gran voce. Acquistare, quindi, oggi una lavatrice in base alle caratteristiche dichiarate è possibile proprio in virtù della correttezza manifestata dai produttori. Inoltre, abbiamo in questo modo la garanzia di efficenza energetica e di rispetto ambientale che sempre più rappresentano i parametri di scelta e selezione per l’acquisto di un prodotto.

imageQuest’esempio dovrebbe essere seguito da tutti i produttori, in ogni settore  merceologico, e diventare una prassi comune e rispettata proprio in virtù di quanto c’è in gioco, ossia la salute del nostro pianeta e il rispetto di tutto ciò ci circonda.

Bravi ai produttori di lavatrici.

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Lug 112014
 

Pillola

Incredibile ma vero, Nicholas Negroponte fondatore del MIT (Massachusetts Institute of Technology), ha fatto un’altra delle sue grandi predizioni e si sa, se è lui a dirlo possiamo credere che quanto detto si avvererà o comunque sperarci. Negroponte aveva previsto qualche anno fa che avremmo utilizzato le dita come penne per scrivere e svolgere altre funzioni e tutto ciò si è materializzato nella tecnologia touch che utilizziamo sui nostri dispositivi mobili e non.

Oggi Negroponte ha comunicato un altra visione: ha affermato che entro 30 anni, avremo risolto per sempre il problema della comunicazione e delle lingue. Sarà, infatti, il sangue a trasmettere le informazioni e a consentirci di utilizzarle senza doverle apprendere con lunghi periodi di studio e conoscenza.

Egli prevede che intelligentissime pillole, assunte dall’individuo, saranno in grado di rilasciare specifiche informazioni che il sangue trasporterà e depositerà nel posto giusto del nostro cervello, fornendoci l’informazione che, non necessiterà più di essere appresa, ma sarà completa e disponibile come se avessimo studiato per anni o se fossimo stati nel paese estero di interesse.

Stessa procedura per apprendere la conoscenza dell’arte, della storia, dell’opera di un artista e così via.

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Scienza?, Fantascienza? Chissà, la verità è che la tecnologia ci rende ogni giorno la vita più semplice e comoda e se utilizzata bene può migliorare le condizioni di vita globali. Certo, a quel punto le scuole cesserebbero di esistere e…io che farei? Mi licenziano? Boh, forse sarò già andato in pensione 😉

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Lug 082014
 
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iPHONE 6 concept

Sulla rete girano spesso filmati incredibili, che raccontano in anteprima di prodotti tenuti ben segreti e dei quali conosceremo le caratteristiche solo in seguito. Molte informazioni cominciano già a pervenire circa le nuove caratteristiche dell’iPhone 6, ma questa se vera, confermerebbe ancora una volta la qualità straordinaria e la maniacale cura nei dettagli con la quale Apple costruisce i suoi dispositivi.

Dal filmato che vedrete, non si può avere la certezza che il prodotto utilizzato sia realmente il cristallo che verrà montato sul nuovo iPhone 6 ma, dalle torture a cui viene sottoposto è sicuro che nessun materiale conosciuto assomiglia neanche lontanamente a questo. Il nostro commentatore sottopone quello che lui sostiene essere il vetro che sarà utilizzato il nuovo iPhone 6, a delle pratiche e a delle sollecitazioni pazzesche. Ora, che si tratti del Gorilla Glass di nuova generazione o il vetro zaffiro (di cui abbiamo già parlato) di cui Apple ha l’esclusiva, ciò non toglie che questo nuovo materiale apre le porte a grandi innovazioni e alla creazione di nuovi prodotti dalle caratteristiche esclusive e dalla resistenza inusitata.

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Vetro zafiro 01

Il video è comunque molto divertente e mette in evidenza lo spirito sadico e estremo con cui il nostro speaker conduce le sue prove su questo ipotetico vetro che dovrà ricoprire il touchscreen del nuovo device Apple. Buon divertimento per chi ha lo stomaco forte ;-).

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Giu 282014
 

Videos-2-iconUn altro anno è finito, e SUCCEDE che alcuni di voi ci hanno lasciato per iniziare l’esperienza delle scuole superiori.

SUCCEDE che altri continueranno la magica esperienza nella nostra scuola, in terza e in seconda classe.

SUCCEDE che tanti ricordi, tante immagini, tanti momenti ci hanno visto lavorare, impegnarci, divertirci insieme, noi insegnanti e voi alunni e alla fine alcuni di questi resteranno impressi nelle immagini dei “corto” che ho realizzato per ricordarvi e per ricordarci.

SUCCEDE che in un modo o in un altro resteranno momenti indelebili del tempo passato insieme, per voi attimi per ricordare nel bene o nel male i vostri insegnanti, e per noi istantanee per conservare per sempre il ricordo dei vostri volti spensierati.

Vi auguro tanta fortuna e vi dedico questi piccoli filmati.

Buona visione a tutti, prof. Betto.

Clicca sulle anteprime sotto, sarai indirizzato sul mio canale Youtube per vedere il video relativo:


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Giu 202014
 

Mobile device

Gestione dei Dispositivi Mobili, questo vuol dire Mobile Device Management. Ma cos’è l’MDM? Innanzitutto iniziamo con il dire perché esiste.

Oggi, le aziende, ma anche uffici, studi e istituzioni pubbliche tra cui le scuole, hanno sempre più la necessità di configurare, gestire e pilotare flotte di devices mobili tra cui smartphone, tablets e ePC. Keys-iconLa protezione dei dati, la configurazione di intere classi, la condivisione delle informazioni hanno reso necessario l’avvio di programmi in grado di raggiungere questi obiettivi con il minimo sforzo possibile. MDM rappresenta la concretizzazione di questo progetto, un sistema integrato, che consente la gestione in simultanea di migliaia di dispositivi, definiti flotte, da parte di un solo dispositivo chiave detto di controllo. In pratica, il titolare dell’azienda o il docente della classe, potrà configurare in tempo reale e con una sola operazione tutti i dispositivi dei dipendenti o tutti quelli degli alunni di una classe. Significa installare in una sola volta gli stessi software su tutti i dispositivi, condividere le informazioni su tutti i devices e consentire a ciascuno di effettuare la stessa operazione su tutti gli altri, in pratica ognuno potrà leggere le comunicazioni del dispositivo principale o condividere le proprie informazioni con gli altri dispositivi. Il docente, nel nostro caso, deciderà di configurare per una lezione i dispositivi di tutti gli alunni in tempo reale e con una sola operazione. Il docente potrà, inoltre, condividere ogni contenuto su tutti i dispositivi e con questi avviare la lezione. Potrà decidere di bloccarlo o di congelarne l’accessibilità sulla rete, potrà osservare lo svolgimento di un’attività su ogni dispositivo. E’ ovvio che tutto ciò richiederà la presenza di una rete internet wi-fi o in alcuni casi 3G, affinché il device di controllo possa interagire con tutti gli altri dispositivi della flotta scolastica/aziendale.

ratAll’MDM propriamente detto, si associano anche altre funzioni evolute, che hanno nomi simili, ma che rappresentano parti di un unico macrosistema:

MCM (Mobile Content Management) garantisce protezione totale di tutti i documenti e consente agli utenti di continuare a collaborare in modo sicuro e produttivo ovunque si trovino;

MAM (Mobile Application Management) attraverso il quale, forniamo a tutti i nostri utenti della flotta i software aziendali, con protezione dati, creazione delle blacklist per l’eliminazione di software potenzialmente pericolosi o non autorizzati (ad esempio giochi sui dispositivi scolastici);

MEM (Mobile Email Management) attraverso il quale è possibile distribuire impostazioni di posta elettronica, per rendere tutti i vostri utenti operativi in pochi minuti tramite il controllo dell’accesso alle e-mail di posta sicuro, cancellazione selettiva delle e-mail, qualora il discente smettesse di frequentare la scuola, ecc.

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Giu 192014
 
ANCHE NOI SCRITTORI
Autore/i:
A. ABATE-G. FRANCALANZA-O. LEOTTA
CLASSE e ANNO: Argomento:
SECONDA D – 2013-14 ARCHITETTURA

Prefazione a cura del prof. Betto

Singapore, la perla della Cina. Opera grandiosa e unica al mondo. Tre torri curve unite in cima da una immensa piattaforma, sede di hotel a 5 stelle, casinò, teatro e ogni tipo di intrattenimento. Costruito su di un lembo di terra ricavato attraverso un’opera di bonifica, l’hotel si caratterizza come un’icona nel suo genere e rappresenta un punto di riferimento per la ricca città orientale. Agata, Giuliana e Ornella ci fanno scoprire la magnificenza di un sogno architettonico nel lontano oriente. Come sempre buona lettura a tutti.

MARINA BAY SANDS

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Area geograficaAsia

StatoSingapore

CittàSingapore

Tipologia: grattacielo

Caratteristiche: tre torri unite da una piattaforma sospesa – piscina più alta al mondo

10 - MARINA BAYE’ stato inaugurato il 23 giugno 2010. Lo SkyPark ha aperto il giorno dopo. I teatri sono stati completati in tempo per la prima esecuzione di Riverdance il 30 novembre 2010. Il 3 marzo 2011 ha debuttato il musical The Lion King.

La torre del Marina Bay Sands è costituita da tre grattacieli che sostengono un’enorme nave. Al ventitreesimo piano vi è il “roof garden” dove sono situati bar, ristoranti, giardini, boungaville e una piscina di 150m; lungo il percorso sono dislocate oasi tropicali e diversi punti di osservazione.

02 - MARINA BAY

Modellino costruttivo

I tre grattaceli sono hotel che ospitano 3000 camere da letto e suite, alcune delle quali a volte sono dotate di maggiordomi.

Vi è un’enorme sala da ballo che si estende su 8000 metri quadrati, 6600 posti tavola, casinò, sale relax, centinaia di negozi, due teatri, cinque ristoranti ed un museo della scienza.

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Una spettacolare vista del Marina Bay

Il roof-garden era un concetto su cui i progettisti hanno puntato sin dall’inizio. Si dice che l’idea stessa della nave è venuta da lì: nei primi disegni, l’edificio era perfettamente simmetrico così da dare un effetto simile a quello di un edificio di regime. Per evitare questa spiacevole conseguenza, è stato decentrato il giardino ed è stata modificata la struttura.

Ogni giorno l’enorme hotel ospita dai 125mila ai 150mila visitatori, di cui 25mila solo per il casinò.

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Vista aerea

Questo complesso di edifici è stato costruito in un terreno strappato al mare grazie ad un lavoro di bonifica. Per poter costruire però non è bastato solamente bonificare il terreno argilloso, decisamente non indicato a sostenere alcun peso. Per le fondamenta sono stati così costruiti dei muri diaframmatici di calcestruzzo che hanno un’altezza di 50 metri e prendono una forma circolare che potrebbe sembrare agli occhi di qualcuno un’ arachide.

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Vista laterale

Singapore rappresenta un laboratorio della città del futuro. In questo senso, il Marina Bay Sands non è solo un edificio magnificente ma anche l’immagine di un futuro che sta per arrivare nei paesi ricchi e ad alta di popolazione.

IL PROGETTISTA

Moshe SadfieMoshe Safdie, architetto canadese di origine israeliana, nato a Haifa il 14 luglio 1938. Nel 1953 si trasferì con la famiglia a Ottawa. Dal 1955 frequentò la McGill University, a Montreal, dove si laureò con una tesi su Un sistema edilizio modulare a tre dimensioni. Ha lavorato a Montreal (Canada) e Philadelphia (USA) e la sua opera più grande è l’Habitat il maggior complesso residenziale prefabbricato al mondo che malgrado le aspre critiche fu un grande successo. Il suo studio, MSA (Moshe Safdie and Associates Inc.) si configura oggi come uno dei maggiori del continente americano.

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