Dic 282015
 
ENERGIA EOLICA
Indice Argomenti
1 IL VENTO
2 VENTO PRO E CONTRO
3 AEROGENERATORI E WIND-FARM
4 I PROBLEMI DI UNA WIND-FARM
5 MAPPA CONCETTUALE DELL’ARGOMENTO
6 APPROFONDISCI CON I VIDEO

IL VENTO

Anche il VENTO, come l’ACQUA e il SOLE, può essere considerata una fonte di energia e essere sfruttata per convertire la sua forma (energia eolica o cinetica delle masse d’aria) in un’altra forma.

Approfondisco: iPrincipio di Conservazione dell’Energia afferma che “l’energia non si può creare ne distruggere, ma solo trasformare, ossia passare da una forma ad un’altra.

Approfondisco: una Fonte di Energia è l’elemento naturale a disposizione dell’uomo da cui trarre l’energia. Una Forma di Energia, è la modalità in cui l’energia si manifesta. Sono ad esempio fonti, l’acqua, il Sole, il petrolio, il carbone, i rifiuti. Queste possono manifestare l’energia che possiedono in diversi modi, come ad esempio: energia termica, chimica, meccanica, luminosa, sonora, ecc.

Wind-FlagSi chiama VENTO quel fenomeno naturale rappresentato dallo spostamento delle masse d’aria tra zone a differente pressione atmosferica. In pratica la terra cede all’atmosfera il calore ricevuto dal sole, ma non lo fa in modo uniforme. Nelle zone fredde, in cui la Terra cede meno calore, la pressione dei gas atmosferici cresce, mentre nelle zone calde dove viene ceduto più calore, la pressione dei gas diminuisce. Si formano così aree di alta pressione e aree di bassa pressione. Quando diverse masse d’aria vengono a contatto, la zona dove la pressione è maggiore tende a trasferire aria dove la pressione è minore. Tanto maggiore è questa differenza, tanto più veloce sarà lo spostamento di queste masse d’aria e quindi il vento. Un’altra delle cause del VENTO è la rotazione terrestre.

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VENTO PRO E CONTRO

Il vento è una fonte naturale presente in qualche modo su tutta la superficie terrestre capace di generare in alcuni luoghi una grande quantità di energia.

PRO – il vento è una fonte inesauribilegratuita e non inquinante.

CONTRO – il vento è una forma di energia incostante perché non è presente in tutti i luoghi in maniera costante, cambia spesso di intensità e di direzione.

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DA ENERGIA CINETICA A ELETTRICA

Passaggi-eolico

L’energia contenuta nel vento prende il nome di Energia Eolica ed altro non è che lo spostamento di masse d’aria dal basso verso l’alto o viceversa, ossia Energia Cinetica delle masse d’aria. Per sfruttare questa forma di energia e trasformarla in elettricità, vengono realizzati degli appositi aero-genreatori, una sorta di giganteschi mulini a vento capaci di ruotare anche con venti minimi, trasformando l’energia cinetica in Energia Meccanica. La rotazione delle pale, impone una rotazione ad un rotore che, è collegato ad un generatore elettrico (alternatore) trasformando in questo modo, l’energia meccanica in Energia Elettrica.

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AERO-GENERATORI E WIND FARM

WindFARM

Una centrale eolica, chiamata anche wind-farm è costituita da una serie di torri metalliche che montano in cima una grande elica detti aero-generatori. Questi possono sorgere sia sulla terra ferma che in mezzo al mare (wind-farm off-shore) dove il vento soffia più intenso e costante.

EolicoSchema

Un aero-generatore è costituito da 3 parti fondamentali, pale e rotore, gondola o navicella e torre. A questa si aggiungono tutti i sistemi elettrici e di collegamento.

Aerogeneratore

Il rotore è la parte rotante dell’impianto ed è costituito da un mozzo su cui sono fissate le pale (di norma 2 o 3) dell’aero-generatore.

Approfondisco: il mozzo è la parte centrale di una ruota o di un organo rotante che alloggia al suo interno dei cuscinetti a sfera in modo da consentire alla componente che verrà montata sopra di esso di ruotare.

Il mozzo permette la rotazione delle pale e connette il rotore con il guscio metallico che contiene tutti gli apparati meccanici e di controllo dell’aero-generatore chiamato gondola o navicella. Nella gondola sono contenuti l’albero di trasmissione lento, il moltiplicatore di giri, l’albero di trasmissione veloce, il generatore elettrico e i dispositivi ausiliari.

Gondola

L’albero di trasmissione lento è quello che connette il rotore con il resto degli apparati all’interno della gondola. Attraverso un moltiplicatore di giri ossia un sistema di ruote dentate di differente diametro (come i rapporti nel cambio di una bici), l’albero di trasmissione lento trasmette la rotazione delle pale, al generatore. In pratica, questo sistema di ruote dentate, preleva la rotazione del primo asse e la trasmette tramite un secondo asse chiamato albero di trasmissione veloce decisamente più rapido, al generatore elettrico o alternatore in modo da trasformare un quantità di energia maggiore.

Sulla coda della gondola, troviamo due apparati di regolazione dell’aero-generatore chiamati anemometro e timone.

Anemometro

Anemometro

L’anemometro, è uno strumento utilizzato per misurare la velocità o la pressione del vento ed è formato da un asse verticale e da tre coppette che “catturano” l’aria. Comprende sensori di velocità e direzione. Il numero di giri al minuto viene registrato da un congegno elettronico che blocca automaticamente le pale con un sistema frenante qualora la velocità del vento sia superiore ai 25÷30 metri al secondo.

Il timone, molto simile alla coda di un aereo, serve per stabilire la direzione del vento. La sua rotazione trasmette un impulso ai sistemi di controllo che fanno ruotare la gondola sulla torre per posizionare le pale correttamente nella direzione del vento.

Interno-torre-eolica

Interno di una torre

La gondola, è montata attraverso un sistema di ingranaggi ad un sostegno tubolare chiamato torre che può avere, in base alle dimensioni, al suo interno sistemi di accesso verticale (scale o ascensori). L’altezza media di una torre e’ compresa tra i 40 e i 60 metri. E’ ancorata al terreno mediante strutture di fondazione o sistemi di galleggiamento quando sorge in mare. Alla base della torre troviamo anche il trasformatore elettrico e tutti gli altri apparati per la produzione e trasmissione dell’elettricità.

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I PROBLEMI DI UNA WIND-FARM

Le centrali eoliche pur utilizzando come fonte energetica da trasformare il vento, inesauribile, gratuito e non inquinante hanno comunque degli effetti negativi sull’ambiente perché realizzano una profonda trasformazione del territorio, impatto ambientale, generano interferenze elettromagnetiche e creano disturbi al sistema faunistico, modificando i flussi d’aria che conducono gli uccelli nei loro percorsi migratori.

Inoltre, le torri non possono essere installate l’una vicino all’altra, ma debbono distanziarsi longitudinalmente e trasversalmente di almeno 100 metri per non interferire l’una sull’altra sottraendosi vento.

Per evitare i problemi visivi e di impatto ambientale e per risolvere i problemi di dimensione e distanza, le torri oggi vengono realizzate in mare dove sono cresciute enormemente in dimensione e potenza.

Dimensione pale

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MAPPA CONCETTUALE

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APPROFONDISCI CON I VIDEO
COME NASCE IL VENTO? ENERGIA EOLICA
Durata: 2:35 Durata: 2:39
ENERGIA EOLICA (Ovo) WHAT’S INSIDE A WIND TURBINE?
Durata: 1:55 Durata: 5:28
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Dic 162015
 
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PlasticaRiciclata03

I nostri mari e i nostri oceani sono ormai completamente inquinati da montagne di polimeri plastici non bio-degradabili. Quante volte vediamo sui nostri schermi scene di incredibili disastri ambientali. Arriva da una grande marca di abbigliamento sportivo Adidas e da Parley for the Oceans una possibile soluzione a questo grave problema; utilizzando le tonnellate di plastica recuperabili dai nostri mari, attraverso sofisticate stampanti 3D, questi rifiuti, possono essere riciclati per realizzare parti di calzature sportive.

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In pratica, attraverso questo processo, vengono realizzate delle scarpe dotate di intersuola, ossia lo strato interposto tra la parte superiore e quella inferiore della suola, con materiali totalmente riciclati.

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La sede per presentare quello che ancora è un prototipo, è stata la città di Parigi che ospita in questi giorni la COP21, conferenza internazionale sul clima. Alla conferenza, l’Adidas, non ha voluto presentare il prototipo per una futura commercializzazione, ma per dimostrare come le aziende impegnate a livello internazionale in differenti ambiti, possano rivedere le proprie politiche commerciali e le proprie linee produttive in vista di un pianeta più green.

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Oramai il nostro pianeta è caratterizzato dalla presenza di vere e proprie isole artificiali della dimensione di oltre 700.000 chilometri quadrati, ossia una estensione pari a una nazione come la Spagna. La più grande si trova a galleggiare sull’oceano pacifico e prende il nome di Great Pacific Garbage Patch.

PlasticaRiciclata02

Un problema globale, che non può e non deve essere sottovalutato e le cui soluzioni non possono più attendere le decisioni dei grandi leader mondiali; questo quanto affermato da Eric Liedtke di Adidas, il quale sottolinea la necessità di portare tutte le grandi aziende intorno a un tavolo per ridefinire le strategie produttive.

Ridurre l’inquinamento dei nostri mari e soprattutto dei fondali, è diventato il 14° obiettivo di sviluppo delle Nazioni Unite. Cyrill Gutsch di Parley for the Oceans, network che si occupa di riduzione dell’inquinamento negli oceani, ha rilasciato interviste entusiaste sull’avvio di questo progetto e sulla collaborazione di Adidas come partner per raggiungere questi obiettivi. La stessa Adidas oltre alla partnership ha deciso di dare un contributo reale e fattivo a questo progetto; ha infatti annunciato di voler eliminare totalmente dai propri negozi entro il 2016, quindi da subito, tutte le buste di plastica.

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Dic 152015
 
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PELED02

Un gruppo di ricercatori della Pohang University of Science and Technology (POSTECH) in collaborazione con i ricercatori dell’University of Cambridge, della Kyung Hee University, del Gwangju Institute of Science and Technology e del KAIST (Korea Advanced Institute of Science & Technology), è riuscito a creare dei diodi a emissione di luce che sfruttano le proprietà di un materiale noto come perovskite.

Approfondisco: i cristalli di perovskite scoperti nel 1939 a Achmatovskaja in Russia, sono cristalli opachi di forma cubica il cui nome è in onore del grande collezionista di minerali Lev Perovskij.

La perovskite possiede ottime proprietà di emissione luminosa e questa loro caratteristica potrebbe consentire ai ricercatori di creare specifici tipi di LED da utilizzare al posto degli attuali OLED (diodi organici a emissione di luce). Lo studio di questo materiale ha avuto avvio perché presenta una efficienza luminosa maggiore di altri materiali e possono essere usati agevolmente per aumentare la conversione della luce solare nei pannelli fotovoltaici e per la luce generata elettricamente.

Pare che attraverso l’uso della perovskite, sarà possibile realizzare dei display di qualità paragonabile agli attuali, con purezza e qualità del colore anche superiori ma con un costo di circa un decimo degli attuali.

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Dic 112015
 
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VESTITO01

La tecnologia, l’innovazione e la ricerca si spingono ogni giorno più a fondo per creare nuovi oggetti che possano rendere migliore la nostra esistenza e il nostro quotidiano. L’ultima fantasiosa creazione la dobbiamo ad una giovane architetto e design, Behnaz Farahi abituata ad esplorare le potenzialità offerte dall’interazione tra l’ambiente e il corpo umano.

I suoi studi e le sue realizzazioni spaziano a tutto campo, ma questa volta ha dato vita “letteralmente” ai vestiti, creando quello che lei stessa ha chiamato “Caress of the Gaze”, ossia un vestito vivente che reagisce agli sguardi comportandosi come una seconda pelle sul corpo di chi lo indossa.

VESTITO04

Lo studio è ispirato alla flessibilità della pelle e per la prima volta vengono utilizzate particolari stampanti 3D in grado di applicare materiali diversi per zone diverse, creando così un tessuto caratterizzato da densità che cambiano in base alle aree del corpo. Per cui si avranno zone con densità maggiore e zone con densità minore, proprio come la nostra pelle. Per rendere realistico il movimento, la designer, ha studiato anche un sistema di azionamento che prende spunto dai muscoli del corpo umano, attraverso un sistema di attuatori in lega capaci di riprodurre le sinuosità e l’ondulamento della pelle durante il movimento. Il tutto è collegato con un sistema ottico in grado di registrare sesso, età e orientamento dello sguardo di chi sta di fronte all’abito, in modo da impartire specifici ordini al sistema di movimento dei tessuti artificiali.

Questo sistema complesso, rende il nuovo abito capace di reagire a stimoli, sensazioni. Viene reinventato il concetto stesso di abito. E’ un nuovo modo di relazionarsi tra soggetto e ambiente che ci circonda, un ribaltamento del concetto stesso di rapporto tra uomo e ambiente.

Questa innovazione apre enormi spazi al design e ad un approccio tecnologico nella moda, che fornisce nuovi strumenti creativi agli stilisti, veri alchimisti della sperimentazione.

VESTITO02

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Dic 092015
 
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ROBOT_Scroll
La Comunità Europea, ha investito grossi capitali in un progetto denominato Horizon 2020 al fine di realizzare innovazioni tecnologiche in ambito medico-scientifico per la realizzazione anche di androidi all’interno dei centri ospedalieri.
L’investimento pari a 80 milioni di euro, ha visto la realizzazione di numerosi e promettenti progetti capaci di risolvere e migliorare servizi quali l’assistenza, le connessioni, l’istruzione, le guide. Tutti i progetti sono in fase di prototipazione, ma i risultati già ottenuti sono molto promettenti, Alcuni di questi hanno raggiunto risultati migliori di altri e per questo sono quelli sui quali si focalizza maggiormente l’attenzione. Si tratta dei progetti Monarch, Alfred, Emote e Frog, tutti androidi specializzati in una specifica attività.
MONARCH ROBOT PEDIATRICO
Il primo prototipo, chiamato Monarch, è un robot la cui funzione è l’assistenza ai giovani ricoverati nei reparti pediatrici. Si tratta di automi, collegati alla rete internet e dotati di sensori in grado di farli interagire con i bambini ospedalizzati. Già oggi, questi automi sono in funzione presso l’Istituto di Oncologia dell’ospedale di Lisbona e dai primi risultati si registra una migliore accettazione da parte dei minori del loro ricovero e una maggiore accettazione dell’ambiente ospedaliero.
ROBOT01
ALFRED IL MAGGIORDOMO SMART
L’altro prototipo su cui si stanno concentrando le attenzioni sia della Comunità Europea, sia dei media, è Alfred, bot-maggiordomo la cui funzione è quella di assistenza attiva agli anziani. Lo scopo non è solo quello di monitorare lo stato psico-fisico attraverso una serie di sensori e dispositivi appositi, ma quello di mantenerli stimolati e dinamici proponendo loro giochi, consentendo la connessione con familiari a amici, verificando continuamente il loro stato emotivo. Attualmente Alfred interagisce attraverso comandi vocali, ma presto sarà equipaggiato con protesi che lo renderanno capace di svolgere molte più mansioni.
ROBOT02
TUTTE LE EMOZIONI DI EMOTE
Emote, è una sigla che sta per Embodied perceptivetutors for empathy based learning. Si tratta di un androide concepito per interagire con gli stati emozionali di chi si trova nelle sue vicinanze. Bambini e adolescenti potranno così avviare dei confronti vocali e sonori con il robot, interagire con lui e ottenere un sostegno negli studi e nelle ricerche.
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GUIDATI DA UNA RANA: FROG
Frog (rana in inglese) è in questo caso un acronimo di Fun robotic outdoor guide,  ossia una simpatica guida turistica dall’aspetto di una rana e dal colore verde brillante che ancor di più contribuisce a caratterizzarne l’aspetto.Fog si muove su ruote e rappresenta una versione altamente tecnologica della classica guida turistica. Non si limita a descrivere con dovizia di particolari le opere lungo il suo percorso, ma riesce anche ad interagire in maniera simpatica e spiritosa alle domande e curiosità dei turisti che guida.
ROBOT04
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Dic 012015
 
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Viene dal Giappone, dall’Università di Tokyo una nuova tecnologia capace di accumulare calore e rilasciarlo in modo graduale. Questa tecnologia chiamata in inglese Heat-Storage Ceramic (ceramica ad accumulo di calore) presenta la caratteristica di accumulare il calore come molti altri materiali, ma anche la peculiarità di rilasciarlo gradualmente quando necessario. Una semplice pressione gli consente di emanare calore come si potrebbe fare con una batteria e come questa, presenta il vantaggio di riuscire a trattenerlo per lungo tempo.

Il brevetto, è stato registrato dal prof. Ohkoshi della facoltà di Scienze dell’Università di Tokyo e dal suo team; una peculiarità di questo particolare tipo di ceramica è che, oltre al rilascio di calore, può “memorizzare” l’energia termica facendo passare una corrente elettrica attraverso il materiale o può irradiare energia luminosa.

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Questo nuovo materiale è composto da atomi di titanio e ossigeno e potrebbe essere utilizzato anche nei sistemi di produzione dell’energia solare per renderli più efficienti. Il materiale possiede incredibili capacità di assorbimento e rilascio di energia pari a 230 kJ/L pari a circa il 70% dell’energia necessaria all’azione di passaggio dallo stato liquido allo stato gassoso dell’acqua (evaporazione). Questo composto chimico prende il nome di Stripe-tipo-lambda-trititanium-pentoxide ed è costituito da ossidi di titanio e numerosi altri elementi. E’ assolutamente green perché costituito da elementi completamente naturali e si candida come elemento fondamentale nei prossimi sistemi per la generazione di calore solare e per l’uso efficiente di questo calore in ambito industriale.

Ceramica03

I possibili impieghi spaziano in numerosi campi, dall’elettronica ai sistemi per la produzione di energia. Sarà possibile realizzare in questo modo, resistenze di tipo resistance random access memory  (ReRAM), sensori sensibili alla pressione, fogli sensibili alla pressione.

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