Alcuni nuovi materiali, potrebbero consentire nell’immediato futuro di inserire orologi dalla precisione assoluta all’interno di apparecchiature piccole e compatte come gli smartphone o gli smartwatch.
Alcune proprietà associate agli atomi di azoto contenuti nelle molecole di fullrene, potrebbero rendere questa possibilità una realtà facendo si che, sia il tempo che lo spazio (GPS), possano essere misurati con assoluta precisione.
E’ infatti frutto della ricerca che stanno conducendo gli scienziati del Designer Carbon Materials, una startup dell’università di Oxford, l’applicazione del fullrene (C60) come strumento per misurare il tempo. La combinazione con l’azoto rende questa incredibile molecola (N@C60) perfetta per misurarlo fornendo strumenti capaci di superare tutte le attuali limitazioni ed errori.
Orologio al Fullrene
La startup ha da poco venduto ad un consorzio di società statunitensi e britanniche circa 200 milligrammi del suo fullrene (C60) alla modica cifra di 32.000 dollari statunitensi per lo studio delle sue proprietà. Per rendersi conto del valore di questo materiale basti pensare che 200 milligrammi corrispondono ad una quantità pari alla metà di un capello umano. Un grammo di fullrene può arrivare a costare anche 100 mila dollari.
Il fullrene è stato scoperto nel 1985 ed altro non è che una molecola che contiene 60 atomi di carbonio che racchiudono al loro interno un atomo di azoto (C60). E’ noto anche con il nome di buckminsterfullerene in onore dell’architetto Richard Buckminster Fuller famoso per la realizzazione della prima cupola geodetica nel 1954 la cui struttura richiama proprio quella del fullrene.
Richard Buckminster Fuller e la sua cupola geodetica
Il fullrene può assumere due forme:
sferica (C60) e ellissoidale (C70) (buckyball);
tubolare (buckytube o nanotubolare).
Il problema allo sviluppo di queste tecnologie è legato al loro eccessivo costo, ragion per cui, una loro possibile utilizzazione in strumenti di massa come gli smartphone potrà avvenire solo nel momento in cui il loro prezzo scenderà ad un livello accettabile.
E alla fine ci siamo, ci siete riusciti. La settimana prima dell’avvio delle votazioni per il sito dell’anno, Educazionetecnica ha superato, e oramai supera quasi quotidianamente le 2.000 visualizzazioni al giorno.
E cosa ancora più importante abbiamo raggiunto un ulteriore grandissimo risultato, che voglio condividere con tutti voi: abbiamo superato i 1.000 utenti unici al giorno.
Una crescita registrata giorno per giorno, settimana per settimana raccontata dal grafico qui di seguito. Ogni settimana un record di presenze, siamo a quasi 12.000 in questa e stiamo per infrangere le 40.000 visualizzazioni nel mese di ottobre anche questo un record storico.
Non posso esprimervi la mia gioia e la mia soddisfazione nel vedere che tanta fatica e tanto lavoro alla fine stanno dando questi frutti. Se poi aggiungiamo la recentissima candidatura a sito dell’anno il cerchio si è chiuso.
L’eccentricità e la bizzarria di Richard Branson, Amministratore delegato di Virgin Galactic, associate all’immenso patrimonio di quest’ultimo, potrebbero rendere i voli passeggeri supersonici, in era post-Concorde, una realtà a breve termine.
L’obiettivo di Branson è quello di realizzare jet supersonici in grado di trasportare facoltosi passeggeri tra le più importanti capitali, riducendo al minimo i tempi di spostamento.
BOOM è l’ultimo dei progetti, per ora solo sulla carta e nei rendering pubblicitari, che il magnate inglese sta progettando di realizzare. 25 i modelli già pre-ordinati ancora prima dell’inizio della sua costruzione.
Si tratterebbe di un jet supersonico capace di volare alla velocità di circa 2.600 chilometri orari, circa 3 volte di più degli attuali aerei passeggeri e comunque molto di più del decano dei voli supersonici, il mitico Concorde oramai in pensione.
Il jet dovrebbe percorrere la tratta San Francisco – Tokyo in circa 4 ore e Londra – New York in circa 3 ore.
Il segreto per tale velocità è rappresentato dall’utilizzo di nuovi materiali super-leggeri come il carbonio e nella riduzione dei posti a soli 40 contro i circa 100 del Concorde.
L’interesse verso il progetto è alto e la costruzione potrebbe già iniziare nel 2017 per poi poter ottenere tutte le necessarie certificazione entro il 2020 ed iniziare l’attività commerciale subito dopo.
I biglietti saranno ovviamente non alla portata di tutti, pare intorno ai 5.000 euro a passeggero e vedremo come BOOM potrà affrontare problemi costruttivi e di certificazione, soprattutto quelli relativi all’inquinamento atmosferico che decretarono la fine del suo illustre antenato.
Dalla finzione alla realtà, dal film alla strada, la saga dei Transformers, i mezzi meccanici capaci di trasformarsi in giganteschi robots provenienti da un altro pianeta è diventata realtà grazie a un team di ingegneri turchi coadiuvati da alcuni meccanici.
Questi, hanno fondato la Letrons, startup specializzata nella creazione di auto trasformabili in robot.
Il team, costituito da 12 ingegneri e 4 meccanici ha già realizzato Antimon, la prima vettura trasformabile al mondo. Si tratta di una BMW Serie 3 capace di viaggiare su strada grazie ad un motore elettrico e alla bisogna capace di trasformarsi in un gigantesco robot per ora molto limitato nei movimenti.
L’auto chiaramente non è guidabile da un pilota al suo interno, ma attraverso un radiocomando esterno e il robot ancora molto limitato nei movimenti. La Letrons e i suoi ideatori, stanno testando il mercato per capire come portare avanti questa incredibile e fantasiosa invenzione, e quindi se dotare di altri e più complessi movimenti il robot.
La linea di progettazione dopo la realizzazione di Antimon, si arricchirà di altri 3 robots già progettati e pronti per l’assemblaggio.
Dalla fantasia e dalla passione di questi ingegneri di Ankara, Autobot e Decepticon, forse solcheranno le nostre strade per esibizioni o che altro. Tutto dipenderà da come i creativi della Letrons riusciranno a inserire questa bizzarra creazione sul mercato mondiale.
Un’altra stravagante ma funzionalissima invenzione. Si tratta di GeoOrbital, idea nata da un gruppo di imprenditori americani che hanno affrontato e risolto un piccolo grande problema delle nostre città. Di cosa si tratta? La loro idea muove dalla necessità sempre più presente di poter usufruire di sistemi di spostamento economici, ma soprattutto non inquinanti. Infatti, si stanno sempre più affermando auto e scooter elettrici, ma soprattutto bici con pedalata servo-assistita. In pratica bici elettriche.
Oggi però la diffusione di queste è rallentato dal loro costo, eccessivo per renderle appetibili a chi deve sostituire la vecchia bici con il nuovo mezzo.
Il gruppo di imprenditori americani ha avuto questa grande intuizione: GeoOrbital, ossia una ruota dotata di motore elettrico da sostituire a quella della propria bici, risolvendo così in un colpo solo le problematiche legate alle complicazioni burocratiche dei singoli paesi e quella dei costi.
Il progetto, inserito come sempre su Kickstarter per la raccolta fondi, ha sbancato raccogliendo la cifra record di 1 milione e 200 mila dollari per lo sviluppo e la progettazione del prototipo.
Il sistema è semplice: una ruota dotata di motore Brushless elettrico, due batterie al litio, corpo in alluminio per mantenere basso il peso e una gomma in materiale inforabile per garantire durata e sicurezza al sistema. A piena carica, GeoOrbital garantisce un’autonomia che può variare dai 32 agli 80 chilometri a seconda delle condizioni.
L’installazione è rapida e molto semplice. Basta svitare il bullone della ruota esistente e sostituirla con GeoOrbital che arriva già completa di tutto comprese le chiavi speciali per il fissaggio.
Il blocco motore ha forma triangolare ed è composto da tre ruote con il propulsore al centro che viene fissato alla forcella del telaio e comandato da un accessorio che va montato sul manubrio. Tale accessorio oltre a comandare il motore fornisce indicazioni sull’accensione e sullo stato delle batterie.
Il sistema è compatibile con il 95% delle bici in commercio oggi, è in 2 formati con diametro differente, ha batterie Panasonic sostituibili e si monta a detta dei creatori in meno di 60 secondi.
GeoOrbital, sarà venduto a breve ed il costo che era di 799 dollari in pre-ordine durante la campagna promozionale per la reaccolta fondi, sarà quello di 1.000 dollari pari a circa 900 euro durante la sua commercializzazione.
L’ottimizzazione delle tecnologie energetiche già in uso procedono di pari passo con la ricerca di nuove e efficaci soluzioni con lo scopo di massimizzare la “trasformazione” di forme di energia in elettricità (vedi Le Fonti e le Forme di Energia).
Le soluzioni provengono da ricerche condotte da molti laboratori internazionali nelle direzioni più disparate. L’ultima arriva dalla Cina, dall’Università di Shanghai Jiao Tong dove un gruppo di ricercatori ha studiato la particolare composizione delle ali delle cicale. Queste sono composte da una serie infinita di microscopici coni con punta verso l’esterno.
I ricercatori hanno visto nell’inconsueta composizione di queste ali, la soluzione in grado di migliorare sensibilmente l’efficienza dell’energia solare riducendo sprechi e massimizzando l’efficienza.
Riproducendo la struttura di queste ali attraverso l’uso di altri materiali semiconduttori, tipo il biossido di titanio, i ricercatori sono riusciti a creare una superficie in grado di abbattere quasi totalmente il riflesso della luce. Pensate al vantaggio che è possibile ottenere con una superficie del genere se applicata alle celle fotovoltaiche; questi pannelli, che trasformano la luce solare direttamente in elettricità continua quando colpiti dai fotoni provenienti dal Sole, possono incrementare la loro efficienza in maniera esponenziale perché la luce rimane intrappolata interamente sulla sua superficie senza dispersione e senza ritorno nell’atmosfera.
In pratica i microscopici coni realizzati sul semi-conduttore, creano dei percorsi obbligati che la luce è costretta a percorrere in infinite riflessioni penetrando sempre più in profondità e non riuscendo più a riemergere a causa di queste e della dispersione. Le frequenze comprese tra i 450 e i 750 nanometri restano così intrappolate permettendo al pannello di assorbire la massima quantità di energia.
I pannelli possono, inoltre, essere esposti a temperature fino a 500 °C e restare efficientissimi anche in condizioni climatiche estreme conservando la loro incredibile qualità.
Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale “Applied Physics Letters”, descrive dettagliatamente il progetto e ne fa comprendere la portata.
Da un impercettibile battito d’ali una grande fonte di energia.
Dopo la Vision Next 100 prodotta per il centenario della casa Bavarese, gli ingegneri della BMW ci stupiscono ancora una volta con una moto fantascientifica per alcuni versi, spingendo l’asticella della sperimentazione tecnologica a livelli avveniristici.
Si chiama Motorrad Vision Next 100, la nuova moto made in BMW. Si tratta di un prototipo a due ruote capace di non cadere mai, neppure quando il guidatore scende lasciandola senza cavalletto. Si tratta di un brevetto, denominato Self-Balancing, un sistema di auto-bilanciamento della due ruote capace di mantenerla in equilibrio anche da ferma. Il sistema è in grado, inoltre, di garantire al guidatore una maggiore stabilità durante tutte le fasi della guida incrementando il livello di sicurezza.
La fantascientifica moto ha un propulsore elettrico, quindi totalmente green e a detta degli ingegneri, sarà in grado di accontentare tutti i livelli di guida, da quelli meno esperti ai centauri che richiedono prestazioni eccezionali. Anzi, pare che la Motorrad Vision Next 100, sarà in grado di migliorare sensibilmente le esperienze di guida di chi la utilizza grazie ai sistemi di guida avanzati di cui dispone.
La moto è dotata di un telaio definito flessibile e senza snodi. In pratica la moto modifica la sua struttura durante le fasi di guida, aumentando o diminuendo la propria capacità di resistenza alla torsione, che diventa massima all’aumentare delle velocità e minima, rendendo la moto leggerissima, quando questa è ferma.
Ma BMW non ha lasciato nulla al caso. Una moto avanzatissima è accompagnata da una tuta di altrettanto livello. Si tratta di un indumento studiato apposta per la guida su moto definita climatizzata, perché capace di adattarsi alle esigenze del corpo durante ogni momento. La tuta registra le variazioni corporee e modifica la propria conformazione in base alle esigenze: favorisce la circolazione sanguigna, rilassa o supporta la muscolatura durante le diverse sessioni di guida. Addirittura la zona della nuca si riempie d’aria per sostenere la colonna vertebrale ed in particolare la zona cervicale.
La tuta è anche in grado di analizzare il battito cardiaco di chi la indossa e la sua temperatura adattando il sistema di ventilazione e climatizzazione. Fornisce, inoltre, indicazioni sulla guida e di navigazione e segnala con sensori di vibrazione inseriti nelle maniche e nelle gambe il raggiungimento della massima piega durante la guida avvisando così del pericolo che si sta correndo.
Dalla fantasia e dalla creatività dello studio Pininfarina, dal nome del grande designer italiano, nasce il concept di una nuova matita capace di superarne i limiti.
Innovazione, tecnologia, nuovi materiali, design, sono condensati in un oggetto che innova a partire dalla forma. Una commistione tra il vecchio design della matita e le forme più complesse di una penna stilografica.
La matita, si sa, fatta di grafite, lascia un segno più o meno netto in base alla mescola di cui è composta la sua mina, mentre la penna è soggetta, nel migliore dei casi, a continue sostituzioni delle cartucce o dell’inchiostro, o come la vecchia, ma immortale BIC, ad essere gettata nel cestino dei rifiuti una volta esaurito l’inchiostro.
Il concept prende il nome di AERO ed è una via di mezzo tra matita e penna. Scolpita con le classiche linee curve del famosissimo brand, AERO è realizzata in Ethergraf, una lega di metalli tutta italiana; infatti è della Napkin questa miscela metallica capace di lasciare un segno sul foglio di carta, morbido come quello di una matita e indelebile come quello di una penna senza doversi preoccupare di ricariche o di dover temperare.
L’idea è quella di poter scrivere all’infinito senza dover preoccuparsi di nulla se non del segno. La forma stessa della penna-matita, forgiata con alluminio aerospaziale con profili affusolati e ritorti su se stessi, disegna già il simbolo dell’infinito.
Completa questo capolavoro di design, il supporto realizzato in cemento, capace di evocare incredibili contrasti materici tra la sua semplicità e la complessa geometria della penna-matita.
Il costo non è indifferente, ma facendo riferimento a penne stilografiche o matite d’autore, la cifra di 120 euro la si può ritenere congrua pensando che questo strumento ci accompagnerà graficamente per sempre.
Il METANO è un combustibile fossile e può essere considerato una fonte di energia primaria. E’ un idrocarburo risultato della lenta decomposizione di sostanze organiche in assenza di ossigeno nel sottosuolo. Si presenta sotto forma di gas ed ha una molecola molto semplice formata da 1 atomo di carbonio e 4 atomi di idrogeno; formula chimica CH4. E’ più leggero dell’aria e risulta essere inodore, incolore e insapore. Proprio grazie a questa semplicità molecolare, il metano brucia completamente senza rilasciare sostanze nell’atmosfera e quindi tra gli idrocarburi è quello meno inquinante. E’ considerata una fonte esauribile perché il suo processo di formazione in natura richiede milioni di anni.
Approfondisco: gli idro-carburi sono composti organici formati esclusivamente da molecole di idrogeno (idro) e carbonio (carburi).
PASSAGGI DI STATO DELL’ENERGIA
CHIMICA
TERMICA
MECCANICA
ELETTRICA
FORMAZIONE
Il metano, si trova nel sottosuolo quasi sempre in giacimenti petroliferi, in quantità pari al petrolio o può trovarsi in giacimenti di solo metano intrappolato sotto le rocce magazzino impermeabili.
La sua localizzazione nelle profondità marine o nel sottosuolo è dovuta allo sprofondamento in ere geologiche molto lontane di sedimento organico (normalmente plancton marino) lentamente ricoperto da detriti, sabbia e strati di terreno. L’azione combinata della pressione e del calore della Terra, in assenza di ossigeno ha fatto si che questi resti organici abbiano pian piano perso ossigeno trasformandosi, nelle porosità delle rocce sedimentarie, in idro-carburi.
RICERCA E TRASPORTO
Anche la ricerca dei pozzi di metano avviene con le stesse tecniche utilizzate per la ricerca del petrolio, ossia studi geologici del suolo, trivellazioni ispettive e carotaggi, sistemi sismografici.
Quando si trova in enormi giacimenti insieme al petrolio, sotto fortissima pressione, nel momento in cui la trivella lo raggiunge, questo fuoriesce con grande violenza. In alcuni casi, il metano non viene utilizzato nelle centrali per la produzione di elettricità, ma viene ripompato nel pozzo di estrazione per favorire, grazie alla pressione che genera, la fuoriuscita di ulteriore petrolio.
Il trasporto del gas alle raffinerie o alle centrali elettriche avviene attraverso speciali condutture chiamate metanodotti o gasdotti, che attraversano infiniti territori dal pozzo fino alla raffineria, o attraverso speciali navi metaniere dotate di doppio scafo e comparti separati per lo stoccaggio del gas.
Gasdotto in superficie
Gasdotto subacqueo
I metanodotti, possono essere in trincea, ossia invisibili perché nascosti sottoterra oppure in superficie, sospesi a circa un metro di altezza sul terreno e sono costituiti da grandi tubature metalliche. Per consentire al gas di raggiungere la destinazione, il metanodotto necessita di centrali di pompaggio ogni 200 chilometri circa per comprimerlo e spingerlo a percorrere altri chilometri all’interno di queste tubature.
Nave metaniera
IL METANO E L’ITALIA
In Italia la prima trivellazione ad opera dell’Ente Nazionale Idrocarburi (ENI) è datata 1959 nei pressi di Lodi. Successivamente altre perforazioni sono state realizzate a Crotone e nell’Adriatico a largo di Ravenna. Attualmente il metano estratto in Italia rappresenta circa il 15% del consumo di questo combustibile.
La restante parte, viene importata dall’estero tra cui una fetta consistente ci arriva tramite il Trans Mediterranean Pipeline o Transmed, gigantesco gasdotto che partendo da Hassi R’Mel, nel deserto algerino, attraversa la Tunisia per poi inabissarsi nel Mar Mediterraneo e riemergere in Sicilia nei pressi di Mazara del Vallo. Da qui risale lungo tutto lo stivale fino a Minerbio dove viene stoccato in una delle più grandi centrali europee. In tutto un percorso di circa 2.200 chilometri di cui 380 sommersi sotto il Canale di Sicilia. La parte italiana è di proprietà di SNAM Rete Gas.
In viola il tracciato del TransMed italiano
CENTRALE A TURBO-GAS
Una centrale elettrica a turbogas serve a generare energia elettrica bruciando metano all’interno di un motore a combustione interna turbo-espansore. Un compressore inietta nella camera di combustione ossigeno preso dall’esterno in modo che al suo interno avvenga la combustione del gas generando energia termica ad alta temperatura. Il calore spinge le pale della turbina a vapore in modo che l’energia termica venga trasformata in energia meccanica. L’asse della turbina è collegato ad un generatore elettrico, l’alternatore.
METANO PRO E CONTRO
Il metano come detto è tra i combustibili fossili il più green perché non rilascia sostanze inquinanti nell’atmosfera per cui il suo uso si è pian piano sempre più diffuso.
Il processo di estrazione, come quello del petrolio, è ugualmente inquinante e soprattutto il metano è responsabile per il 18% dell’effetto serra mondiale perché da quando si è iniziato a farne largo uso la sua concentrazione è aumentata del 150% nell’atmosfera contribuendo all’aumento delle temperature.
Una nuova ricerca condotta nei laboratori della Microsoft Research in collaborazione con il MIT (Massachusetts Institute of Technology) muove le basi da un’idea già vista, ma finalizza le sue applicazioni al campo dell’informatica.
Si tratta di una sorta di tatuaggio temporaneo, applicabile sulla pelle umana in grado di stabilire una comunicazione con diversi dispositivi elettronici e di comandarli attraverso un tocco.
Questo prototipo, prende il nome di DUOSKIN ed è una sorta di pellicola adesiva costituita da metallo, in particolare oro e rame che, in quanto ottimi conduttori, riconoscono il tocco sulla loro superficie, come ad esempio quello di un un dito e lo trasformano elettricamente in azioni precise sul dispositivo da controllare dotato di software ad hoc.
L’uso possibile di questi dispositivi skin, non è solo quello di comandare in remoto dispositivi elettronici, ma anche quello di monitorare l’attività corporea, quale temperatura e pressione modificando il proprio colore per evidenziare variazioni di stato. I dispositivi fitness sono quelli che potrebbero trarre maggior vantaggio da questo tatuaggio metallico. Infatti, tutti i dati raccolti potrebbero essere trasferiti in remoto a computer o sistemi di misurazione per fornire risultati in merito a prestazioni fisiche.
Attualmente questi dispositivi hanno forme molto simili a circuiti elettronici, ma ben presto, la moda e l’impiego di materiali diversi potranno sicuramente renderli molto più fashion capaci così di attrarre fette di utenza non propriamente interessata alle innovazioni tecnologiche.
E’ arrivata oggi la conferma che siamo stati inseriti dal sito WEBSITE OF THE YEAR AWARDS nel novero dei siti internet che possono concorrere al premio MIGLIOR SITO DELL’ANNO.
Fra poco si terrà l’annuale premio SITO WEB DELL’ANNO e….lasciatemelo dire con immenso orgoglio concorreremo pure noi tra nomi blasonati e ipercliccati.
Mi rendo conto che competere con colossi quali Adecco e Wikipedia lascia poco spazio all’immaginazione, ma vedere il nome del mio sito, un semplice sito didattico, inserito tra questi nella categoria CARRIERA & FORMAZIONE, ha dell’incredibile.
19 categorie e 230 siti divisi in queste, si contendono un ambizioso e importante premio. Siti di 7 Paesi europei in gara che dal 24 ottobre al 2 dicembre 2016 potranno essere votati per diventare il sito web dell’anno nella propria categoria.
Le persone possono valutare il proprio sito web preferito su contenuti, navigazione e design. Il voto del pubblico porta a due premi per categoria: Il sito web più popolare e il sito web migliore.
L’accesso non era per tutti, erano richiesti almeno 5.000 visitatori unici e dati di traffico non indifferenti durante un periodo indicato.
Sapendo che Educazionetecnica.dantect.it rientrava all’interno dei parametri richiesti dalla competizione ho iscritto il sito a luglio richiedendo la wildcard per la partecipazione. Non posso esprimervi la mia gioia e la mia soddisfazione nel veder premiato tanto lavoro e tanta fatica. Sono consapevole della crescita e del valore di queste pagine, ma non mi sarei mai aspettato di entrare tra i 12 migliori siti italiani in una categoria di un così prestigioso premio.
Dal 24 ottobre, quindi scatenatevi e VOTATE, VOTATE e VOTATE. Facciamo in modo che un sogno possa diventare realtà. Ma comunque andrà, questa per me è già una vittoria, un riconoscimento ad un grande e impegnativo lavoro che ho sempre svolto con passione e entusiasmo.
Ancora una volta debbo ringraziare tutti voi che mi seguite e che apprezzate il mio quotidiano lavoro.
Una crescita costante caratterizzata da numeri sempre più consistenti e oggi, insieme alla nomination, ho registrato un’altro incredibile risultato, che mi rende ancora più orgoglioso, il record storico di visualizzazioni e visitatori unici per le nostre pagine.
La soglia delle 2.000 pagine visitate in un giorno e dei 1.000 visitatori unici è sempre più vicina e sono sicuro che presto anche questi obiettivi saranno raggiunti.