prof. Davide Betto

laurea in Architettura conseguita presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria; dottorato di ricerca conseguito presso la Facoltà di Napoli in Metodi di Valutazione. Si è abilitato all'insegnamento nella classe di concorso "A033 - Educazione Tecnica nella scuola media" nel 2004 e dal 2007 è diventato docente di ruolo. Insegna a Catania presso la scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri. Appassionato di informatica che, insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione. Autore di questo blog e vincitore del premio internazionale come miglior sito dell'anno 2016 nell'area Carriera e Formazione. Autore per casa editrice Lattes Editori di Torino per la quale cura il blog iLTECHNOlogico.it e le pubblicazioni di tecnologia.

Nov 192013
 

Youm-curvo03Abbiamo già parlato sulle nostre pagine degli schermi OLED curvi di LG e quelli YOUM OLED di Samsung. Secondo fonti bene informate, pare che la casa sud coreana, proporrà al mercato smartphone un nuovo dispositivo con schermo curvo avvolgente, in grado di far leggere i contenuti anche in posizioni e secondo angoli non consentiti normalmente.

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La tecnologia con cui saranno realizzati questi prodotti curvi (si pensa ad un nuovo smartphone) sarà la già citata Youm OLED, già dimostrata da Samsung in occasione della presentazione al CES di Las Vegas ad inizio anno con tecnologia ddel display.
Nella tecnologia Youm, i transistor per il display sono integrati in un substrato di plastica al posto del vetro e se il recente smartphone presentato da Samsung per il solo mercato coreano che, ha uno schermo da 5,7″ Youm, ne è un esempio, lo spessore di questi schermi sarebbe nell’ordine di 0,12 millimetri.

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Non siamo ancora in grado di dire se gli schermi curvi saranno o meno un indicatore nello sviluppo e crescita degli smartphone del futuro, perché questo dipenderà dai gusti e dai capricci dell’utenza, sempre più attenta ai prodotti acquistati. Pare che anche Apple stia valutando la possibilità di entrare in questo settore o di utilizzare questa tecnologia per i suoi futuri devices. Pare certo, comunque, che l’interesse della casa di Cupertino, sia verso schermi curvi da utilizzare per dispositivi indossabili quali il fantomatico iWatch di cui tanto si vocifera.

Il device sarà presentato nel 2014 ma la Samsung non ha dato riferimenti in merito alla data di uscita.

Come abbiamo visto concretizzarsi lo sviluppo degli schermi Youm, staremo attenti a ciò che questa tecnologia proporrà e saremo pronti a darne notizia su queste pagine.

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Nov 162013
 

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Il supermiliardario Elon Musk, ideatore di PayPal e proprietario di SpaceX società aerospaziale e Tesla Motors, ambizioso e sognatore, ha presentato il progetto Hyperloop. Di cosa si tratta? Di un rivoluzionario sistema per viaggiare, capace di abbattere distanze enormi in tempi brevissimi e a costi molto più bassi di quelli della concorrenza aerea.

elon-muskNella presentazione di questo ambizioso progetto, Elon Musk, è partito dal presupposto che un sistema di trasporto efficiente deve essere sicuro, veloce, economico da realizzare, autosufficiente dal punto di vista energetico, indifferente ai cambiamenti atmosferici, resistente ai terremoti e rispettoso dell’ambiente. Tutte condizioni corrette da un punto di vista progettuale e concettuale, ma difficili da realizzare tutte insieme senza compromessi. Musk, ha presentato la linea ad alta velocità della California, un progetto corredato anche di soluzioni sperimentali e già sperimentate, con le quali lo spiega. Nella presentazione, Musk dimostra come il progetto risponderebbe a tutti questi requisiti. Una coppia di tubi in acciaio sollevati a 6 metri sopra terra, su piloni di cemento distanti tra di loro 30 metri, al cui interno viaggerebbero delle capsule in alluminio contenenti i passeggeri.

Hyperloop02Questi cilindri metallici, viaggerebbero sospesi in aria alla velocità di 1223 km l’ora lungo il percorso dell’attuale I-5, l’autostrada che collega Los Angeles con San Francisco. Il sistema si autoalimenterebbe in quanto dotato di pannelli solari installati sulla parte superiore dei tubi per l’intera lunghezza del percorso e l’accelerazione verrebbe fornita da magneti presenti sul fondo dei tubi. La ridotta pressione atmosferica realizzata all’interno dei tubi, pari ad un sesto della pressione atmosferica di Marte, ridurrebbe la resistenza al movimento di 1.000 volte, consentendo di raggiungere ai convogli la straordinaria velocità citata prima.

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Musk ha presentato anche un dettagliato piano finanziario per la realizzazione del faraonico progetto. Il costo complessivo del sistema di trasporto supersonico per uomini e merci comprensivo di capsule porta passeggeri e sistema di tubi esterno, sarebbe di circa 6 miliardi di dollari. 5,41 miliardi per la realizzazione del sistema di tubi e del sistema di propulsione autosufficiente, 54 milioni invece, per la realizzazione delle capsule da 40 passeggeri ciascuna. Il sistema progettato E dotato di ogni meccanismo di sicurezza anche in caso di improbabile disastro o di malfunzionamento dei magneti esterni.

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La presentazione del progetto ha scatenato ovviamente un acceso dibattito all’interno della Silicon Valley, area per antonomasia abituata a pensare e ad agire in maniera molto favorevole alle innovazioni e all’hi-tech. Il dibattito maggiore si è incentrato sulla realizzabilità o meno del progetto dal punto di vista dei costi ipotizzati. I più, hanno espresso scetticità sulla fattibilità del progetto ai costi preventivati e non sulla sua realizzabilità tecnica. Le maggiori critiche nascerebbero dal presupposto che Musk non affronterebbe il problema dal punto di vista dell’acquisizione delle aree per la realizzazione dell’opera e dal grado di accoglienza della gente ad un progetto a così alto impatto ambientale. I critici ritengono che queste ultime due condizioni potrebbero far crescere in maniera esponenziale i costi dell’operazione oltre alle eventuali variabili che potrebbero richiedere modifiche al progetto durante la sua realizzazione.

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Secondo quanto ipotizzato da Elon Musk, i tempi di realizzazione dell’opera sarebbe di circa sette anni e proprio per dimostrare quanto egli creda all’idea progettuale presentata, si è dato disponibile a finanziare di propria tasca lo sviluppo del prototipo. Egli ha anche asserito testualmente: “Non mi interessa se riuscirò a trarne un qualche beneficio economico, ma sarebbe bello vedere una forma di trasporto alternativo simile.”.

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Riuscirà il magnate americano a realizzare contro ogni dubbio o reticenza a realizzare questo fantascientifico progetto? Riusciremo, quindi, tra meno di un decennio a viaggiare sul treno ad induzione magnetica supersonico?

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Nov 142013
 
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AlberoGli alberi, fanno parte della nostra vita, dei nostri ricordi, sono sempre rappresentati sin dall’infanzia nei nostri disegni, in qualche modo ci appartengono. La loro esistenza è legata alla nostra, li guardiamo con affetto, ci sentiamo al sicuro al di sotto della loro chioma. Ma questi amici della nostra infanzia fanno molto di più, in silenzio e chiedendoci veramente poco in cambio. E’ arrivato il momento di scoprire alcuni dei segreti celati da questi straordinari esseri viventi.

GLI ALBERI

L’albero è una pianta legnosa, sviluppata in altezza dal terreno tramite un tronco che inizia a ramificare a qualche metro dal suolo. In botanica lo si distingue dagli arbusti perché questi ultimi sono privi dei rami. Gli alberi si classificano in due grandi famiglie in base alle caratteristiche, chiamate Latifoglie e Conifere.

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Parti dell’Albero

Osservando un albero si nota subito una cosa. Non tutta la pianta è visibile, perché una parte scompare nel terreno. Distingueremo, per cui, una parte SOTTERRANEA, non visibile e una parte AEREA al contrario completamente visibile.

Scendendo più nello specifico, possiamo individuare e descrivere l’albero come composto da 3 differenti parti. Vediamole.

Albero3parti_movie

Scomposizione dell’Albero

RADICI

Nella parte sotterranea, troviamo le radici. Queste hanno una duplice funzione:

  1. assolvono al nutrimento della pianta assorbendo dal terreno le sostanze necessarie e l’acqua che poi, trasportate da un sistema efficientissimo, giungono alle foglie e ai rami più alti.
  2. assolvono al sostegno strutturale della pianta; affondando in profondità nel terreno, realizzano un sistema efficacissimo di fondazioni, capace di reggere carichi notevolissimi quali le sollecitazioni date dal vento o il peso stesso dell’albero.

Nella parte aerea, troviamo invece, il fusto e la chioma.

FUSTO

E’ la struttura portante della pianta come lo è per noi lo scheletro. Può variare di forma come di altezza, ed è costituito da un insieme di tessuti epidermici, di sostegno e conduttori. Il tronco è di legno, tessuto formato da fibre di cellulosa saldate fortemente tra di loro da una sostanza chiamata lignina. Ha la funzione di sostegno ai rami e alle foglie ed è costituito da un insieme di strati che assolvono a differenti funzioni. Vediamo quali sono questi strati e quali le loro funzioni:

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Strati del tronco

  • Corteccia – è il vestito dell’albero, o meglio la corazza protettiva per gli strati più interni. E’ costituita da cellule morte spinte all’esterno dalle nuove cellule che si formano nel libro.
  • Libro – è la parte più esterna del tronco ed è anche lo strato in cui scorre, dall’alto verso il basso, la linfa elaborata attraverso la fotosintesi clorofilliana dalle foglie.
  • Cambio – è la parte fondamentale di una pianta, perché l’unica in grado di generare tessuti nuovi; ne produce di due tipi, uno verso l’esterno, ossia verso il libro, chiamato floema, ed uno verso l’interno, ossia verso la parte legnosa del tronco, chiamato xilema.
Età albero

Calcolo dell’età di un Albero

Il cambio ha un’attività periodica legata a fattori esterni (stagioni) e interni (ormonali). Questa periodicità nella crescita, genera i caratteristici anelli di accrescimento che rappresentano l’età di una pianta. Nelle zone calde, in cui il cambio stagionale non avviene, tali anelli non si evidenziano a causa di una attività cambiale continuativa (in pratica la pianta cresce sempre durante tutto l’anno). 

  • Alburno – è lo strato più esterno del durame, costituito da cellule vive che hanno lo scopo di trasportare la linfa dalle radici alle foglie.
  • Durame – è la parte più interna del tronco ed è costituita da tessuti lignificati, le cui cellule sono oramai morte. Presenta un colore più scuro ed è la parte migliore da utilizzare nell’industria mobiliera.
  • Midollo – è la parte più interna del tronco, è assolve alla funzione nutritiva nei primi anni di vita della pianta, Con il passare del tempo lignifica diventando parte del durame e viene sostituito nella sua funzione dall’alburno.

CHIOMA

E’ il complesso di rami e foglie che caratterizzano la parte alte delle piante. Può assumere differenti forme a seconda delle caratteristiche genetiche di ciascuna specie o in base ad operazioni esterne, quali potatura.


LA LINFA

Tutti sappiamo che l’albero ottiene nutrimento attraverso la linfa che risale dalle radici immerse nel terreno fino alla parte sommitale della pianta. Ma, cos’è la linfa e come fa questa a risalire dalle radici fino alla cima dell’albero? Scopriamo insieme questo segreto.

La linfa altro non è che una soluzione di ioni inorganici e piccole molecole di sali minerali. Queste, vengono assorbite dalla pianta attraverso quegli organi contenuti nelle radici che si chiamano peli radicali. Attraverso la membrana epidermica di questi, l’acqua viene assorbita all’interno della pianta. Ma il percorso dell’acqua e solo all’inizio, perché partendo dal basso della pianta deve raggiungere altezze in alcuni casi incredibili (vedi le sequoie americane alte più di 100 m). Come fa la natura a spingere l’acqua contro gravità fino a queste altezze? Il fenomeno è facilmente spiegabile e avviene in tre differenti modi contemporaneamente. Questi sono per pressione radicale, capillarità e traspirazione. L’azione dei tre modi e sinergica: la pressione radicale e la capillarità spingono l’acqua dal basso, mentre la traspirazione la tira dall’alto.

Risalita linfa

Percorso della linfa dalle radici alla chioma

PRESSIONE RADICALE o OSMOSI

I peli radicali presenti sul tessuto delle radici, assorbono per osmosi l’acqua e le sostanze in essa contenute all’interno della pianta. Questi sali, all’interno della pianta si accumulano concentrandosi; si genera così una differenza di pressione tra i sali poco concentrati nel terreno e sali maggiormente concentrati all’interno della pianta generando in questo modo quella che viene definita “pressione radicale” che è in grado di spingere l’acqua ad altezze superiori a quelle consentite dalla risalita per capillarità.

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[OSMOSI – processo naturale per cui tra due liquidi di uguale composizione ma con densità diversa, separati da una membrana attraversabile, si genera una differenza di concentrazione. Questa differenza innesca il passaggio di un liquido verso l’altro, in modo naturale e senza l’apporto di energie esterne, e cessa nel momento che i due liquidi raggiungono la stessa concentrazione ].

CAPILLARITA’

E’ un fenomeno che si manifesta quando un liquido scorre in un tubo molto piccolo. Se consideriamo i diametri dei vasi xilematici, all’interno dell’albero, in cui scorrono acqua e sali minerali, è chiaro che questo fenomeno è molto evidente. La capillarità si spiega con l’esistenza di forze di adesione tra le molecole dell’acqua e le pareti del condotto. Anche tra le molecole dell’acqua esiste una forza attrattiva detta di coesione, ma quando il tubo di scorrimento è molto stretto, le forze di adesione superano quelle di coesione ed in questo modo il liquido scorre lungo le pareti verso l’alto.

TRASPIRAZIONE

E’ un fenomeno naturale generato in questo caso dal calore del Sole. Dipende dalla natura e dimensione della chioma e dall’intensità del calore solare. L’acqua, per effetto del calore, passa dallo stato liquido a quello di vapore. La perdita di quest’acqua per evaporazione, genera all’interno dei capillari in cui scorre la linfa, una depressione di alcune atmosfere che aspira l’acqua verso l’alto consentendole di superare le grandi altezze degli alberi.

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Nov 122013
 
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In natura, le piante vengono classificate in due gruppi ben distinti, proprio in virtù delle loro differenti caratteristiche riproduttive. Le piante appartengono quindi a due grandi famiglie conosciute con i nomi scientifici di angiospermӕ e gymnospermӕ.
Le angiospermӕ sono piante più evolute rispetto alle gymnospermӕ perché hanno un sistema riproduttivo più complesso. Infatti, la parola angiospermӕ significa pianta con gli ovuli chiusi da un ovario in cui i semi sono raccolti all’interno di un frutto. All’interno di questo gruppo ritroviamo le piante che sono comunemente chiamate LATIFOGLIE, ossia piante che hanno le foglie larghe in contrapposizione con le gymnospermӕ che hanno in genere foglie aghiformi.

LATIFOGLIE

Le latifoglie possono essere piante di tipo erbaceo oppure legnose, piante arbustive o arboree ed avere foglie persistenti oppure caduche. Le foglie, proprio per la loro forma, possono essere molto varie: semplici oppure formate da più foglioline, con i margini lobati, seghettati, dentellati, ecc.

foglie

Le latifoglie comprendono al loro interno un vasto numero di alberi presenti natura. Tra questi troviamo il pioppo, l’ontano, la betulla, il nocciolo, il faggio, il castagno, il tiglio, l’acero, il frassino e molti altri.

CONIFERE

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Le conifere, si differenziano dalle latifoglie per un sistema riproduttivo molto più semplice e in qualche modo arcaico. Infatti, questo tipo di piante è l’unico gruppo superstite di quelle molto diffuse nell’era paleozoica, che prendevano il nome di Pinofite. La caratteristica fondamentale di queste piante è che l’ovulo, da cui si formerà il seme, non è protetto da un ovario, ma è solo appoggiato a una foglia modificata. Se osserviamo ad esempio i pinoli, che sono i semi del pino, questi sono semplicemente appoggiati a una squama della pigna e non sono racchiusi all’interno del frutto come accade, ad esempio, ai noccioli delle ciliegie.

Pigna e pinoliLe conifere, devono il loro nome alla forma dei loro frutti, basti pensare alle pigne appunto. Le conifere sono tutte piante legnose (alberi o arbusti), le foglie sono quasi esclusivamente aghiformi, sono piante sempreverdi con l’unica eccezione del larice. I frutti sono, come detto, legnosi ed aventi forma conica o tondeggiante.

La famiglia delle conifere comprende gli abeti, i pini, i larici, i cedri, ecc.

http://www.incendiboschivi.org

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Ott 122013
 

AirPod 06Problemi energetici, alti costi, bio-compatibilità hanno finalmente dato impulso a ricerche e studi per modificare uno degli oggetti più inquinanti prodotti dall’uomo: la macchina. E da questi studi è nata AirPOD, una piccola utilitaria che dal design e dai colori potrebbe benissimo essere uno dei prodotti della Apple Computer, ma invece è prodotta dall’Air Mobility Consortium. Si tratta di un brevetto accettato in tutta Europa e in grado di risolvere definitivamente il problema della benzina, del suo costo e del suo potere inquinante.

AirPOD

AirPOD

L’AirPOD è stata presentata per la prima volta al salone dell’automobile di Ginevra e sta per passare dalla fase di prototipo a quella di produzione in serie. Si tratta della prima auto a aria compressa, in grado di farla procedere per un percorso di circa 100Km spendendo un solo euro. Un risparmio incredibile se rapportato poi al fatto che l’auto è a emissioni zero, quindi assolutamente ecologica.

Verrà venduta ad un prezzo indicativo compreso tra i 6.000 e i 7.000 euro.

Chissà che qualcuno di noi non faccia un salto in concessionario ad acquistarla.

Ott 072013
 

classe20Signori, si parte. Con un pò di ritardo (ci perdonerete per questo), ma anche nella nostra scuola si avvia la sperimentazione delle Classi 2.0.

Però, prima di entrare nel merito, molti di voi si staranno chiedendo cosa sono le Classi 2.0.

Il Ministero nelle sue note introduttive scrive “L’azione Cl@ssi 2.0 intende offrire la possibilità di verificare come e quanto, attraverso l’utilizzo costante e diffuso delle tecnologie nella pratica didattica quotidiana, l’ambiente di apprendimento possa essere trasformato.“.

In pratica, attraverso l’uso di nuove tecnologie si sperimentano nuovi traguardi di insegnamento più vicini alle nuove generazioni. Azione che mette in gioco soprattutto gli insegnanti di una scuola, quella italiana, che non brilla certo per innovazione. Classe 2.0 non vuol dire soltanto usare il computer in classe; vuol dire sperimentare nuove forme di insegnamento, nuove procedure, nuovi strumenti di lavoro. Vuol dire scardinare il processo comunicativo e se possibile in alcuni casi invertirlo. L’allievo non deve essere più lo spettatore passivo di questo processo, ma una parte integrante della lezione, deve essere lui stesso lezione. La collaborazione con l’insegnante e con i compagni nella costruzione di un percorso apprenditivo, lo lega indissolubilmente a questo, rendendolo una sua parte. L’alunno, non ascolta la lezione, ma la fa, la crea insieme agli altri attori di questo spettacolo che sono i compagni e gli insegnanti. Computer, LIM, tablet, internet, sono non più un corollario a questa attività, ma gli strumenti attraverso cui realizzarla. Social network, programmi di messaggistica, cellulari, sono i mezzi con cui questa generazione interagisce e realizza i propri processi comunicativi e di socializzazione. Ed è attraverso questi strumenti che una scuola moderna e avanzata, deve realizzare il suo percorso di avvicinamento alle nuove generazioni di nativi digitali.

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Nasce così, sulla scorta di altre sperimentazioni già realizzate in Europa, il progetto Classi 2.0. Si tratta di un processo che si attiva a diversi livelli e non soltanto a quello dell’insegnamento/apprendimento. Si tratta di un processo che coinvolge le scuole nella loro autonomia, nel piano dell’offerta formativa che si vuole fornire al territorio. Un’innovazione centrata non tanto sulla tecnologia e i suoi strumenti, ma sulle dinamiche che questo processo è in grado di innescare sul territorio.

Classe20SOSGli insegnanti sono chiamati, perciò, ad un arduo compito. Debbono mettersi in gioco; smontare la propria struttura metodologica e sperimentare. Usare la propria esperienza didattica per imparare la tecnologia avendo sempre in mente lo scopo didattico delle scelte effettuate quando si prova a costruire una lezione con modalità nuove.

Bisogna partire dal principio che quello che si insegna è fondamentalmente sempre uguale, mentre sono sempre diversi i soggetti con cui si interagisce e la realtà che li circonda.

Gli strumenti tecnologici richiesti all’interno di una Classe 2.0, non sono la soluzione a tutti i problemi, ma i mezzi concreti con cui un docente può accorciare le distanze che lo separano dalla società digitale verso cui ci stiamo dirigendo.

2.0 ALLA DANTE

dante2E’ sulla scorta di queste premesse che anche noi della Dante iniziamo quest’anno la sperimentazione. Abbiamo deciso di aggiornare la nostra offerta formativa con strumenti nuovi quali le Classi 2.0, appunto, i registri elettronici e le LIM nelle classi. Come in ogni percorso nuovo e sconosciuto, anche noi siamo consapevoli degli errori e dei ritardi che questo potrà causare, ma era giusto partire e provare sul campo questi nuovi percorsi che tanto successo e risultati stanno dando in altri paesi.

Una classe, la prima H composta da 22 alunni, un cablaggio specifico dell’aula, dei computer portatili in comodato d’uso, una LIM touch, software didattici e tanta buona volontà sono gli strumenti con cui questo Consiglio di Classe si è armato ed è partito. Ci consideriamo dei pionieri, ma speriamo di riuscire a raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati e di poter, dall’anno prossimo iniziare a condividere con altri colleghi, i risultati di questa sperimentazione.

Galleria

Ott 062013
 

Insegnanti 02L’appena trascorso 5 ottobre, rappresenta a livello mondiale, la Giornata Mondiale degli Insegnanti. E’ inutile dire che in Italia, purtroppo, questa categoria non se la passa bene come in passato. I dati mondiali, hanno registrato un continuo aumento degli studenti nelle scuole di ogni ordine e grado e per garantire l’accesso all’istruzione ad ogni bambino nel mondo, si calcola che sarebbe necessario aumentare il contingente di 1.700.000 unità oltre a dover prevederne altre 5.100.000 per sostituire quelli in uscita per sopraggiunto limite di età.

L’Italia non sfugge a questa regola e negli ultimi anni anche da noi il numero di studenti è cresciuto di oltre 90.000 unità, a cui avrebbero dovuto far fronte un numero congruente di insegnanti. La politica del risparmio imposta dagli ultimi governi nel nostro paese, hanno invece portato ad una rapida riduzione di questi per circa 82.000 unità, avendo come prima conseguenza l’aumento degli alunni per classe.

Insegnanti_ScrollInoltre, anche dal punto di vista della formazione, l’Italia non ha brillato. Infatti, dopo la formazione iniziale, la pecca maggiore dei docenti nel nostro paese è l’aggiornamento, previsto dal contratto, ma effettuato con saltuarietà, disorganicità e poca lungimiranza. Un docente ben preparato, incide profondamente sul livello qualitativo della formazione, quindi questo percorso che si articola lungo due binari che dovrebbero correre paralleli, in Italia si è realizzato a tratti e non sempre in mdi coerente e omogeneo.

Insegnanti 01Alcune associazioni di insegnanti, come ad esempio la Coalizione Italiana della Campagna Globale per l’Educazione (CGE-IT), hanno sponsorizzato nel nostro paese questa giornata mondiale che, ha lo scopo di sollecitare i Governi (ed in particolare il nostro) ad attivarsi per il perseguimento degli obiettivi fissati nel 2000 all’Education for All (EFA). Obiettivi che prevedevano un insegnante per tutti i bambini ma soprattutto un insegnante preparato. La CGE-IT, chiede con forza al Governo Italiano di investire risorse adeguate nella formazione e nell’istruzione per contribuire a raggiungere entro il 2015 il secondo Obiettivo di Sviluppo del Millennio per garantire un’educazione di qualità per tutti i bambini. Si chiede inoltre di valutare misure opportune a sostenere la Global Partnership for Education (GPE), in riferimento agli obiettivi strategici definiti per il triennio, tra cui vi è la formazione degli insegnanti nel mondo.

Un capitolo a parte sul quale le CGE-IT sta lavorando per il prossimo hanno è quello relativo alla scuola dell’inclusione e della disabilità.

Da parte mia, operatore del settore, mi auguro vivamente che almeno in parte questi obiettivi siano raggiunti e rispettati al fine di rivalutare una professione e un professionalità di grande importanza per ognuno di noi. E’ indubbio, infatti, che ognuno di noi racchiude dentro di se il ricordo del proprio insegnante, maestro di vita e guida verso scelte che hanno condizionato in qualche modo la nostra crescita.

Auguri a tutti i docenti del mondo.

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Ott 052013
 

steve-jobs-news-2011Pare ieri, ma sono già trascorsi due anni dalla morte di uno dei più grandi geni contemporanei. Era il 5 ottobre 2011 e ritirandomi a casa, stanco e senza aver cenato molto tardi accendevo la tv e scoprivo con grande rammarico che Steve non era riuscito a sopravvivere al tumore al pancreas che lo torturava oramai da anni. E la consapevolezza, non solo mia, fu subito di tutti quelli che si resero conto che il mondo aveva perso il nuovo Leonardo Da Vinci. Un genio in grado di percepire le tendenze, di leggere il futuro, di saper guardare avanti, oltre quello che ognuno di noi vedeva. Una personalità in grado di far sognare generazioni intere, un guru carismatico cha ha segnato un’epoca con le sue intuizioni e con i suoi oggetti tecnologici.

Ed oggi, pure noi celebriamo con affetto la scomparsa di questo grande.

Tim Cook, attuale CEO di Apple, ha inviato a tutti i dipendenti della società una lettera commemorativa in ricordo del grande fondatore che di seguito pubblico con la relativa traduzione.

Ciao STEVE.

Team-

Tomorrow marks the second anniversary of Steve’s death. I hope everyone will reflect on what he meant to all of us and to the world. Steve was an amazing human being and left the world a better place.I think of him often and find enormous strength in memories of his friendship, vision and leadership. He left behind a company that only he could have built and his spirit will forever be the foundation of Apple. We will continue to honor his memory by dedicating ourselves to the work he loved so much. There is no higher tribute to his memory.

I know that he would be proud of all of you.

Best,

Tim

“Team, 

domani ricorrerà il secondo anniversario della morte di Steve. Spero che tutti rifletteranno su cosa egli ha significato per tutti noi e per il mondo.  Steve è stato un essere umano straordinario e ha contribuito a rendere il mondo un posto migliore. Penso spesso a lui, traendo enorme forza in memoria della sua amicizia, visione, guida. Ha lasciato una azienda che solo lui avrebbe potuto costruire e il suo spirito sarà sempre un caposaldo per Apple. Continueremo a onorare la sua memoria dedicandoci al lavoro che egli tanto amava. Non c’è omaggio più grande possibile alla sua memoria. So che sarebbe orgoglioso di tutti voi. 

Tim”

(la traduzione è presa da www.macitynet.it)

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[youtube http://www.youtube.com/watch?v=dInYmYI7Q20&w=560&h=420&rel=0]

Set 292013
 

ISOCELL 01Non appena Apple ha messo in commercio iSight sull’iPhone 5S, l’arcirivale Samsung ha annunciato ISOCELL l’avanzata tecnologia per sensori d’immagine CMOS. Sostanzialmente questa tecnologia, incrementa la sensibilità della luce e controlla l’assorbimento di elettroni; risultato? Aumento della fedeltà dei colori in condizioni di scarsa illuminazione. Visto che si tratta di un sensore CMOS, la sua destinazione è proprio per tablet e cellulari, primo fra i quali il Galaxy S4.

Il modo per ottenere qualità di immagini migliori, pur mantenendo le dimensioni compatte del sensore è quello di progettare sensori, sempre più efficaci, cioè in grado di catturare la luce nel miglior modo possibile. Per cui bisogna realizzare il doppio obiettivo migliorare le prestazioni del sensore senza variarne le dimensioni. La tecnologia per rendere i sensori in grado di catturare negli e più efficacemente la luce hanno modificato la tecnica da FSI (Front Side Illumination) a BSI (Back Side Illumination) con la quale si pone il fotodiodo in alto per massimizzare l’efficienza fotoelettrica.

La tecnologia BSI è molto efficace, ma anch’essa sta andando incontro a grosse limitazioni dovute al fatto che i pixel sono molto piccoli. Sula base di questa esperienza, Samsung ha sviluppato una nuova tecnologia, denominata appunto ISOCELL che isola i pixel, consentendo loro di raccogliere più fotoni. Questa tecnologia consente una maggiore “full well capacity” (FWC), ossia un maggior assorbimento di fotoni per ciascun pixel limitando l’interferenza tra essi.

ISOCELL 02Rispetto ai tradizionali pixel BSI, i pixel ISOCELL diminuiscono il rumore di circa il 30% il che si traduce in una maggiore fedeltà, nitidezza e ricchezza dei colori originali. L’aumento del 30% anche del FWC consente una maggiore gamma dinamica.

Altra caratteristica non da poco è che il sensore ISOCELL è più sottile e può consentire di ridurre lo spessore della fotocamera, cose che in un cellulare non è da poco.

Inoltre, una fotocamera progettata con ISOCELL può avere un angolo di incidenza più ampio del 30% che permette di ridurre l’altezza del modulo fotografico. Questo lo rende ideale per device sempre più sottili.

La produzione inizierà alla fine 2013 e sarà adottata dal prossimo Galaxy, S5 la cui produzione è prevista per il prossimo anno.

Articoli1

Set 272013
 
Cartoniadi 2013 02

La locandina

Interessante iniziativa a Catania patrocinata dal Comune. Partono a Catania le prime Cartoniadi manifestazione unica nel suo genere in Italia e in Europa. Si tratta di una iniziativa volta a sensibilizzare e coinvolgere i cittadini della nostra città e a sviluppare il senso civico e di appartenenza. Promossa dalla COMIECO, dal Comune di Catania e dalla R.T.I. IPI srl – OIKOS SPA, la manifestazione ha come obiettivo il raggiungimento del titolo di campioni del riciclo. Si tratta di una simpatica competizione che vede la cittá divisa in tre grandi quartieri gareggiare tra di loro per ottenere tale titolo. L’obiettivo è la raccolta differenziata, puntando però sul miglioramento della qualitá di questa. Far si che i rifiuti diventino una risorsa come giá lo sono diventati in molte città del mondo. La gara coinvolgerà l’intera collettività catanese dal 1 al 31 ottobre. Bisognerà raccogliere carta e cartone e vincerà chi riuscirà a separare meglio i rifiuti aumentando il più possibile i dati di raccolta del proprio quartiere.

COSA RACCOGLIERE

  • Carta
  • Cartone
  • Cartoncino

Cartoniadi 2013 01

Tre squadre in gara corrispondenti a grandi macro aree della nostra città.

SQUADRA CENTRO (colore rosso)

  • Centro
  • S.Cristoforo A
  • Ognina
  • Picanello A
  • Borgo
  • Sanzio A

SQUADRA SUD (colore blu)

  • Centro
  • S. Cristoforo B
  • Ognina
  • Picanello C
  • S. Leone
  • Rapisardi B
  • S. Giorgio
  • Librino
  • S. G. La Rena

SQUADRA NORD (colore verde)

  • Ognina
  • Picanello B
  • Borgo
  • Sanzio B
  • Barriera
  • Canalicchio
  • S. Giovanni Galermo
  • Trappeto
  • Cibali
  • Monte Po
  • Nesima
  • S. Leone
  • Rapisardi A.

Come ogni gara anche questa ha le sue regole:

  1. selezionare carta e cartone eliminando ogni traccia di altri elementi (punte metalliche, etichette, altri materiali, ecc.);
  2. appiattire scatole e scatoloni per ridurre l’ingombro volumetrico;
  3. non abbandonare fuori dai contenitori i rifiuti;
  4. non mettere rifiuti nei cassonetti bianchi con residui alimentari;
  5. non inserire i fazzoletti di carta anti-spappolo e quindi difficili da riciclare;
  6. non buttare nei cassonetti gli scontrini perché realizzati con carta termica;
  7. non gettare carta oleata (quella per incartare affettati e formaggi) perché non è riciclabile;
  8. non gettare carta contaminata con sostanze velenose (vernici, solventi, dcc.);
  9. non mettere nell’indifferenziata tutte le carte riciclabili;
  10. seguire le istruzioni fornite dal Comune.

Cartoniadi_ScrollVincerà la competizione la zona cittadina che raggiungerà il maggior incremento percentuale di riciclo rispetto allo stesso periodo del 2012.

I premi sono in denaro: il primo consta di 20.000€ mentre il secondo e terzo (perciò vincono tutti) saranno di 2.500€. I premi sono stati messi in palio da COMIECO e saranno utilizzati per migliorare la città attraverso la sistemazione di aree a verde, attrezzature per le scuole, ecc.

Per sapere a quale squadra appartenete e quindi per quale squadra partecipate potete utilizzare il numero verde fornito dal Comune di Catania 800594444.

Buon divertimento e buona differenziata.

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Set 232013
 

iphone_5c_colorIn tanti mi hanno chiesto di parlare delle differenze o di chi sia meglio tra iPhone 5S e 5C conoscendo la mia competenza e la mia passione verso tutto ciò che è Apple. E proprio per venirvi incontro ho deciso di scrivere questo breve articolo che non ha la pretesa di essere una disamina completa ed esaustiva e neanche una scelta tra modelli diversi. Si tratta semplicemente di mie considerazioni in merito alle tecnologie nuove e vecchie che questi telefonini incorporano al loro interno e che fanno da cassa di risonanza per conquistare fette di mercato. Ma partiamo.

Prezzo

iPhone 5C (dove la C sta per color), costerà 100€ meno del fratello maggiore iPhone 5S (dove S sta per style).

Materiali

iPhone 5C utilizza una scocca in uno speciale policarbonato antigraffio, mentre iPhone 5S conserva il superbo case in metallo e vetro Gorilla Glass.

Colori

ColoriiPhone 5C porta per la prima volta il colore puro in stile iOS7 o iMAC sugli iPhone, mentre iPhone 5S si arricchisce della versione champagne che si aggiunge ai classici bianco e nero. Per la cronaca, il nuovo color champagne dell’iPhone 5S attualmente è il più venduto e ricercato tanto che in quasi tutto il mondo è esaurito. iPhone 5C, invece si colora di un caleidoscopio di tonalità che faranno felici tutti quelli che amano gadgets colorati e poco “noiosi“.

Processore

apple-a7-iphone-5s-chipiPhone 5C monta il processore A6 identico a quello dell’iPhone 5, mentre l’iPhone 5S monta un nuovo e fiammante A7 a 64bit (primo processore a 64bit per cellulare) con un coprocessore grafico chiamato M7 che permette di ottenere, con applicazioni ottimizzate, prestazioni doppie rispetto all’iPhone 5.

Tasto HOME

Touch-ID-sensoriPhone 5C conserva il noto tasto Home dell’iphone 5, mentre la novità la troviamo ancora una volta nell’iPhone 5S con il suo nuovo TouchID, il nuovo tasto con il riconoscimento biometrico dell’impronta digitale. Questa innovazione è destinata ad aprire infiniti spazi di attività e potrebbe avere una diffusione pari a quella dei touch screen.

Fotocamera

isightiPhone 5C conserva la fotocamera posteriore da 8Mpx, però acquisisce una nuova fotocamera frontale con funzionalità FaceTime HD. L’iPhone 5S è dotato di una nuova fotocamera che può veramente fare la differenza. iSight sarà anch’essa da 8 megapixel, ma potrà avvalersi del nuovo led doppio “True Tone”, capace di valutare efficacemente le condizioni di luce e di calibrare in maniera ottimale gli scatti del flash per la migliore resa dell’immagine. Inoltre, i pixel del 5S sono più grandi, e ciò consente una maggiore qualità in condizioni di scarsa luminosità. Infine, la iSight è in grado di scattare immagini alla velocità di 10 frame per secondo, quindi in grado di girare video in slow-motion, un vero mostro fotografico.

iOS7

ios7Entrambi i telefonini saranno equipaggiati con il fiammante iOS7 che ha già riscosso un grandissimo successo tra gli utilizzatori del cellulare Apple. Con le sue 200 nuove funzioni, rende davvero entusiasmante l’uso di questo telefonino. Ovviamente alcune funzioni di iOS7 saranno appannaggio solo di iPhone 5S proprio in virtù delle sue caratteristiche e del suo hardware diverso.

Conclusioni

Cosa acquistare? Non lo so, so soltanto che la qualità di entrambi i prodotti è garanzia di lungo termine. Molti sono i parametri che influiscono nella scelta di un telefonino. Caratteristiche, moda, tendenze, passione, uso, ecc. e ognuno di noi sceglie in base a un cocktail di questi aspetti. Quale sceglierei io? Non ve lo dirò neppure sotto tortura  :-D.

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Set 192013
 

Touch-ID-sensorLa presentazione di iPhone 5S è già passata da qualche giorno e pian piano cominciano a trapelare i dettagli sulle caratteristiche del nuovo telefonino della Mela Morsicata. Ho letto tanto, ed una notizia in particolare mi ha colpito più delle altre, facendomi scoprire, come se ce ne fosse stato bisogno, che dietro ogni innovazione della Apple, si celano brevetti e invenzioni destinate in qualche modo a fare da riferimento per il resto del mercato e dei concorrenti.

TouchID01TouchID, il sensore biometrico per il rilevamento dell’impronta digitale, montato sul tasto HOME del nuovo 5S, oltre ad essere innovativo su uno smartphone, ma non in assoluto nel mercato dell’informatica, presenta però alcune caratteristiche che lo rendono superiore a quelli esistenti e mette ancora una volta in evidenza la cura maniacale che Apple pone nella realizzazione dei suoi prodotti.

La curiosità nasce dal fatto che alcuni utenti, smaliziati, si sono chiesti: ma se tagliassimo il dito alla persona interessata, potremmo aprire il suo iPhone e carpirne i contenuti. Partendo, comunque, dal presupposto che non arrivo a comprendere quali incredibili segreti possano essere celati all’interno della memoria di un iPhone, il risultato sorprendente è che non potreste accedere ai suoi dati neanche con il gesto estremo del taglio del dito del legittimo proprietario.

Infatti, e sta qui l’incredibile innovazione del sensore posto sul tasto home, questo scanner biometrico, non solo rileva le caratteristiche dell’impronta, quindi utilizza un metodo capacitivo, ma rileva anche le piccole cariche elettrostatiche che attraversano i nostri corpi, quindi rileva anche la radio frequenza della persona. Le onde in Radio Frequenza rispondono solo ai tessuti vivi e non alla pelle morta. Ne consegue che l’immagine registrata dal sensore TouchID, è estremamente precisa e impedisce l’uso del solo dito staccato dal corpo.

Questo elevato grado di sicurezza nel tasto TouchID, significa che Apple sta lavorando a qualcos’altro. Ad esempio all’uso dell’impronta per gli acquisti al posto della carta di credito o per l’accesso ad iTunes Store o per chissà quale per altra finalità una tale tecnologia potrà consentire in futuro.

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Set 172013
 

INFINITY_ScrollIn genere non parlo di videogames, a causa del loro aspetto prettamente ludico, anche se molte volte sono dei veri e propri miracoli di ingegneria digitale. Ho sempre sperato che a farlo fosse qualche alunno in una sua rubrica personale, ma fino ad oggi questo non è accaduto (la candidatura è aperta). Colgo l’occasione per farlo per la prima volta, in seguito all’evento speciale in cui Apple ha presentato i suoi nuovi videofonini. Durante la convention, appunto, gli ingegneri di EPIC GAMES hanno presentato Infinity Blade III, sequel dei fortunatissimi I e II. Si tratta di un video gioco per iPhone che sfrutta il motore grafico di Unrel 4 e che uscirà sul mercato internazionale il 18 settembre, quindi 2 giorni prima degli stessi iPhone.

INFINITY 06Perché sta parlando di un gioco e per iPhone soprattutto, direte voi? Perché è il primo video gioco in grado di sfruttare la nuova e unica architettura a 64bit presente sull’iPhone 5S grazie al suo cuore elettronico costituito dal processore A7 e dal suo coprocessore grafico M7. Per la prima volta la grafica di un gioco per smartphone sarà in grado di competere a pari livello con quella dei videogiochi per blasonate piattaforme, quali PC e MAC o per le console Playstation e Xbox.

Il gioco girerà ovviamente a 32 bit sugli iPhone precedenti e sugli iPad come pure sugli iPod touch. Otto diversi mondi incredibili attraverso i quali si snoda la storia di questi guerrieri erranti capaci di imprese epiche, mostri dalla ferocia incredibile, effetti visivi quali abbagliamento da Sole, nebbia, luce filtrata, creeranno ambientazioni dal realismo incredibile.

Per chi non ha mai giocato ad Infinity Blade I e II pubblico di seguito alcune immagini che non mancheranno di stupirvi e di seguito il promo del gioco che uscirà domani in 10 paesi tra i quali, purtroppo, l’Italia non è inclusa in questa prima fase.

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