Nov 062020
 

Vi ricordate il Marina Bay Sands a Singapore, l’incredibile e futuristico edificio realizzato nella città cinese di cui abbiamo già parlato in queste pagine? Un incredibile struttura a forma di barca sospesa su tre enormi grattacieli simbolo della ricchezza e della opulenza di questa città icona architettonica nel suo skyline urbano. 

Grazie al design del team di progettazione di Apple e quello di ingegneria di Foster + Partners la mitica baia di Singapore si arricchisce di una nuova icona; il primo negozio galleggiante della catena retail di Apple. Osservando la costruzione si intuisce subito il riferimento al Pantheon, l’antica costruzione di epoca romana, e con le sue forme originali e ardite, questo negozio ridefinisce completamente il criterio di punto vendita. Non è più soltanto un luogo per mere attività commerciali, ma un simbolo architettonico permanente, una meta turistica al pari di altre costruzioni storiche o ingegneristiche, luogo di formazione e di affermazione del brand della società.

Si tratta del primo store di Apple di questo genere. Già Apple ci aveva abituati a incredibili soluzioni capaci di arricchire e impreziosire spazi già noti e ammirati, come nel caso del cubo di New York, delle magnifiche vetrate sulle fontane di Dubai o quello di Milano in Piazza, ma questo negozio raggiunge un livello iconico ancora più alto. Una incredibile struttura auto-portante caratterizzata da sottilissimi montanti, in tutto 10, che collegano 114 elementi di vetro incastrati tra lamelle disegnate appositamente che opportunamente. direzionate, modulano la luce all’interno dello store durante tutte le fasi della giornata. Il richiamo al Pantheon è evidente anche nel foro centrale aperto in cima alla cupola che permette l’ingresso della luce riflessa all’interno della struttura attraverso dei deflettori in modo da sfruttare la luce naturale ma di essere utile anche con quella artificiale durante l’apertura serale.

La forma esterna, le linee di cui è composto, il luogo in cui sorge, e soprattutto gli alberi piantati all’interno della struttura richiamano lo skyline della cosmopolita città cinese. Non solo galleggiante, ma anche subacqueo, infatti lo store ha anche una boardroom ad un piano inferiore, sotto il livello dell’acqua.

Inaugurato da pochissimo tempo, giovedì 10 settembre, questo mega Store si appresta ad accogliere tutti gli appassionati e non solo, nonché i turisti curiosi e appassionati di architettura. Una sfera di acciaio e vetro ma al tempo stesso un oggetto senza tempo capace di catturare l’attenzione di incuriosire e di offrire una vista mozzafiato unica a 360° dello skyline cittadino.

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Giu 132018
 

Si chiama The Pad Tower ed è una delle nuove torri che si sta completando a Dubai. L’ispirazione è chiara, basta vederla e poi tutti già la chiamano iPAD Tower, ma questo ovviamente non è il suo vero nome proprio per evitare problemi legali con la Apple. Ma a parte questo, sono molti i riferimenti al piccolo player della casa della Mela morsicata.

Non è una torre paragonabile alle altre costruite nella megalopoli emiratina, che competono per svettare nel cielo sempre più alte. Qui l’idea che sta alla base del progetto è diversa. Una architettura tecnologica che vuole avviare una tipologia nuova di edificio, spinto all’estremo in connettività e digitalizzazione.

The Pad è una palazzina di soli 26 piani nel verticale skyline di Dubai che riprende nelle forme il player musicale di Apple. Non è dritto, ma risulta inclinato di 6,5 gradi, scelta stilistica ancora una volta in riferimento al piccolo device. Infatti questa posizione inclinata, richiama quella che assume l’iPod quando è posizionato su un dock di sostegno.

La costruzione è iniziata nel 2006, ma i lavori si sono dovuti fermare nel 2010 a causa della crisi economica che ha colpito l’intero pianeta. Nel 2013 sono ripresi e si presume che The Pad possa vedere il suo completamento proprio quest’anno.

The Pad sorge sulla Business Bay di Dubai ed è opera dell’architetto di Hong Kong, James Law dello studio James Law Cybertecture. Il progetto è il risultato di un concorso per idee in cui James Law ha vinto contro mostri sacri quali Foster & Partner e Zaha Hadid Architects.

Nella visione del progettista, l’edificio nasce non per superare records come per molti altri edifici in città, ma per rappresentare un nuovo tipo di architettura, quella che Law chiama Cybertecture. Ossia un’architettura connessa, fusa con elementi tecnologici di grande innovazione, quasi futuristici. Il ritardo nella costruzione ha richiesto anche l’aggiornamento di questo aspetto, per cui molte idee iniziali sono state adattate alle nuove tecnologie resesi disponibili sul mercato dal 2010 in poi. The Pad ha così chiusure biometriche, pareti visore per simulare la vista su località differenti, luci con sensori, dispositivi che analizzano la salute delle persone e restituiscono questi dati sullo specchio del bagno con avvisi e promemoria, un po’ alla Mission Impossible.

L’edificio, ovviamente è completamente cablato e già predisposto per le tecnologie del futuro, dal controllo vocale ai sensori di posizione per luci e musica.

Insomma, un edifico completamente digitale che, nella visione del suo progettista, sia come i nostri amati dispositivi mobili e da questi controllabile. L’obiettivo dichiarato è quello di costruire un palazzo in grado di aggiornarsi digitalmente come oggi facciamo con il nostro cellulare, scaricando un’app e utilizzando nuove caratteristiche e funzioni.

Ovviamente la sua costruzione a Dubai è garanzia di tutto ciò e la scelta di Law non sarà stata sicuramente casuale.

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Feb 282018
 

I moderni smartphone sono dei gioielli di ingegneria e di miniaturizzazione. Gli ingegneri in questi anni hanno lavorato in modo da ridurre lo spazio occupato dai vari componenti così da consentire l’alloggiamento di processori e batterie sempre più capienti ed in grado di sostenere le richieste altamente specializzate degli attuali telefoni. Ridurre comunque uno spazio già così ridotto per far spazio a nuove componenti ritenute essenziali, non è semplice considerando la tecnologia già inclusa. Questa ricerca di spazio porterà inevitabilmente all’eliminazione di componenti ritenute meno necessarie rispetto ad altre per conquistare millimetri all’interno di questi sottilissimi gusci.

Uno dei componenti che sicuramente molto presto potrebbe essere eliminato, è lo slot per l’inserimento delle SIM card. Già queste negli anni hanno subito una riduzione di dimensione, ma questo non può bastare.

Il passo successivo potrebbe essere quello di eliminarla del tutto e di inserire un circuito stampato già sulla scheda logica del telefonino. Queste prendono il nome di eSIM (embeddedSIM)SIM virtuali o SoftSIM.

Le eSIM, sostituiranno le attuali SIM, racchiudendo al loro interno tutte le informazioni già presenti in queste, compreso il codice ICCID, ossia quello che la identifica univocamente e che viene utilizzata nel momento in cui passiamo da un operatore ad un altro.

Il passaggio, molto auspicato alle nuove eSIM da parte degli operatori e utenti, porterà con se notevoli vantaggi. Oltre al guadagno di spazio all’interno del terminale utilizzabile dai costruttori per inserire nuove componenti o funzioni, per l’utente rappresenterà una vera manna. Infatti, questo, non dovrà più sostituire la schedina di plastica all’interno dello slot, perché la scheda è già contenuta nel telefono, inoltre si eliminerà il problema della dimensione o del tipo di scheda cambiando cellulare, si ridurranno drasticamente i tempi della portabilità telefonica. Si elimineranno i costi di acquisto della scheda e si eviterà anche il problema del travaso o perdita dei dati in caso di cambio di questa.

Una eSIM, renderà l’utente molto più libero nelle scelte. Infatti, una SIM virtuale, consentirà l’accesso a tutte le reti disponibili per ciascun operatore, e l’utente accedendo ad ogni rete potrà visualizzare e scegliere direttamente quale operatore o quale tariffa ritiene conveniente per la propria utenza. A questo punto la eSIM consentirà la registrazione con l’operatore prescelto saltando tutti quei passaggi burocratici e pratici che rendono questa operazione relativamente lunga.

La difficoltà oggi è creare una eSIM standard valida per tutti, come lo sono le attuali SIM. Solo Apple al momento ha un sistema chiaro e perfettamente definito e funzionante di eSIM, settabile in automatico dal terminale, ma il funzionamento ad oggi è possibile solo con iOS, il suo sistema operativo. Presumibilmente a breve anche altri sistemi e altri operatori si adopereranno in tal senso vista l’importanza della posta in gioco.

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Apr 012016
 

appleCade oggi, primo aprile un anniversario importante per l’azienda più capitalizzata al mondo, che ha fatto e fa sognare milioni di fans, che è capace di innovare e innovarsi continuamente; sto parlando ovviamente di Apple Inc che oggi compie 40 anni.

Nata in un garage dalla passione e dallo straordinario genio dei suoi tre mentori, Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne, la Apple Computer diventa lentamente, ma inesorabilmente, punto di riferimento per tutto il mercato dell’informatica per il suo incredibile sistema operativo a icone e per la qualità tecnica dei suoi prodotti.

40 ANNI 01

Steve Jobs – Ronald Wayne – Steve Wozniak

Sempre innovativi, o per tecnologia o per design, l’azienda finisce sempre per tracciare la strada del mercato dell’informatica nel bene o nel male.

Passando per una profonda crisi che l’ha portata ad un passo dal fallimento fino al reintegro come CEO nell’azienda, di Steve Jobs, la Apple è cresciuta giorno dopo giorno passando da società di nicchia a multinazionale con il più alto fatturato di qualunque azienda mei esistita.

E’ riuscita a creare un grado di fidelizzazione nell’utenza che nessun brand ha mai lontanamente raggiunto; ogni suo prodotto è atteso da migliaia di fans dietro le vetrine dei suoi Store sparsi nel mondo.

Campus Apple 01

Il nuovo Campus della Apple in realizzazione a Cupertino (California)

Ogni giorno milioni di persone utilizzano i suoi dispositivi e i suoi software per lavorare, giocare, interagire, comunicare, apprendere con estrema semplicità all’interno di un design e una perfezione stilistica quasi maniacale come pretendeva il suo grande creatore Steve Jobs.

Il CUBO di vetro della Apple sulla V strada a New York

Il CUBO di vetro della Apple sulla V strada a New York

Sembrano di più, ma sono passati solo 40 anni dalla sua fondazione e questa azienda ancora giovane sarà sicuramente ancora in grado di stupire il mondo con i suoi incredibili prodotti.

Tanti auguri Apple e altri 100 di questi anni.

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https://www.youtube.com/watch?v=mtY0K2fiFOA
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Ott 142014
 

GITA-APPLE_Scroll

Sembrava un giorno lontano, ed invece è arrivato. 32° di temperatura per un mese di ottobre dal clima eccezionale. Fortunatamente dentro il centro commerciale, l’aria condizionata rendeva tutto più sopportabile.

04 - Gita Apple

Ore 10:15 del mattino di questo 14 ottobre 2014. Tutto è pronto per la partenza. Cappellini con il logo della scuola in testa, io, il prof. Bordonaro e la 1H. 22 alunni della classe 2.0 che quest’anno visiteranno per primi l’Apple Store nel mese delle gite scolastiche con tanto, tanto entusiasmo ed euforia.

00 - Gita Apple

Il pullman ci aspetta già a piazza Falcone, il tempo di salire e VIAAAAAA. Partenza verso la nostra meta.

Dopo il breve tragitto, l’arrivo. Tutti in fila, qualche foto di rito e dentro verso il grande negozio con la mela morsicata.

01 - Gita Apple

Tutto è pronto, gli iPAD, i Genius della Apple, le postazioni riservate e soprattutto noi, gli alunni della prima H.

Un’ora e mezza alla scoperta dei software e delle funzioni che gli iPAD forniscono.

02 - Gita Apple

Subito l’appello e le classiche magliette gialle dei pulcini della Apple. Pronti, partenza, via. iTunes Store, Mappe, Garage Band e tanto divertimento insieme.

Il nostro tempo alla Apple è trascorso veloce e in men che non si dica eravamo giunti ai saluti finali.

HIP HIP HURRAH, salto foto e video di questo momento con tanto di slow-motion su iPhone 6 plus.

03 - Gita Apple

Di corsa al pullman che ci aspetta per rientrare per tempo a scuola dove i genitori ci aspettano.

Grazie a tutti per la bella giornata da parte mia, prof. Betto.

Video1

Lug 082014
 
iphone-6-concept

iPHONE 6 concept

Sulla rete girano spesso filmati incredibili, che raccontano in anteprima di prodotti tenuti ben segreti e dei quali conosceremo le caratteristiche solo in seguito. Molte informazioni cominciano già a pervenire circa le nuove caratteristiche dell’iPhone 6, ma questa se vera, confermerebbe ancora una volta la qualità straordinaria e la maniacale cura nei dettagli con la quale Apple costruisce i suoi dispositivi.

Dal filmato che vedrete, non si può avere la certezza che il prodotto utilizzato sia realmente il cristallo che verrà montato sul nuovo iPhone 6 ma, dalle torture a cui viene sottoposto è sicuro che nessun materiale conosciuto assomiglia neanche lontanamente a questo. Il nostro commentatore sottopone quello che lui sostiene essere il vetro che sarà utilizzato il nuovo iPhone 6, a delle pratiche e a delle sollecitazioni pazzesche. Ora, che si tratti del Gorilla Glass di nuova generazione o il vetro zaffiro (di cui abbiamo già parlato) di cui Apple ha l’esclusiva, ciò non toglie che questo nuovo materiale apre le porte a grandi innovazioni e alla creazione di nuovi prodotti dalle caratteristiche esclusive e dalla resistenza inusitata.

Vetro zafiro 02

Vetro zafiro 01

Il video è comunque molto divertente e mette in evidenza lo spirito sadico e estremo con cui il nostro speaker conduce le sue prove su questo ipotetico vetro che dovrà ricoprire il touchscreen del nuovo device Apple. Buon divertimento per chi ha lo stomaco forte ;-).

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Apr 142014
 

Mela verdeContinua la gara tra i diversi costruttori di computer per conquistare fette di mercato e prevalere sui rivali. Ma non sempre questa gara porta a risultati compatibili con ambiente e eco-sostenibilità, come più volte abbiamo avuto il modo di ricordare. Greenpeace e altre società interessate alla salvaguardia del pianeta, fanno ogni anno l’analisi approfondita di ciò che viene prodotto e di come questo potrà essere smaltito. Bene, credo sia doveroso pubblicare la graduatoria stilata in modo da renderci conto di come quello che acquistiamo possa avere una ricaduta positiva o negativa sul pianeta. In questa particolarissima graduatoria, la società che sta dominando il mercato dal punto di vista di crescita commerciale e dividenti economici, ha anche il primato come società più “verde” al mondo. Sto parlando di Apple Computer. Ma c’è di più: l’azienda californiana è l’unica con un punteggio di 100% nell’indice di energia pulita di Greenpeace, poiché i suoi data center sono completamente esenti da ogni dipendenza dal carbone, energia nucleare o gas naturale. Ha anche ottenuto un punteggio “A” nelle categorie di Energy Transparency, Impegno e Politica Siting e accuratezza di distribuzione. Ha raggiunto un B in termini di efficienza energetica e di mitigazione.

Solo qualche anno fa, Apple veniva attaccata da Greenpeace per la poca riciclabilità dei propri prodotti. L’azienda ha moltiplicato i suoi sforzi e le sue politiche nel favorire un rinnovamento totale votato al “verde”.

Apple ha appena acquisito una centrale idroelettrica per alimentare i propri data center e utilizza energia solare, celle a combustibile, geotermia e fonti eoliche per il proprio approvvigionamento energetico. L’unica critica che viene mossa da Greenpeace è che l’azienda dovrebbe condividere più informazioni sui propri progetti ad alta efficienza energetica con il resto del mondo IT.

Le concorrenti più vicine ad Apple sono: Yahoo, Facebook e Google, con indici di valutazioni di 59, 49 e 48 per cento, rispettivamente. Alcune delle corporazioni peggiori della lista comprendono eBay al 6% e Amazon, HP e Oracle, tutti e tre che ottengono un rating solo del 15%.

Di seguito la tabella di GREENPEACE.

Brava Apple.

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Mar 302014
 

office_ipadDopo tanta attesa, e ricerca di soluzioni alternative, via cloud o con programmi compatibili, Microsoft ha finalmente lanciato la sua serie di programmi anche per l’iPAD. La suite di applicazioni consta degli arcinoti Word (videoscrittura), Excel (foglio di calcolo) e Power Point (presentazioni) e vengono rilasciati gratis o per dirla tutta, quasi gratis. Infatti, i programmi sono liberamente scaricabili e hanno subito occupato i primi tre posti della classifica sull’iTunes Store sezione apps gratuite, ma le loro funzionalità sono limitate. Ossia, senza una registrazione in abbonamento al servizio Office 365, i programmi saranno in grado solo di leggere e visualizzare i files, ma non di modificarli. In questo modo, chi vorrà lavorare con files nei formati legati a questi programmi, dovrà sganciare 99 euro a Microsoft che, comunque nell’importo consentirà di utilizzare anche Word, Excel e Power Point su PC e su Mac con un’unica licenza oltre a fornire spazio sul proprio servizio cloud denominato OneDrive.


Le tre applicazioni appena rilasciate da Microsoft in App Store hanno il preciso scopo di riportare sul tablet della casa di Cupertino l’esatta esperienza d’uso che si ha su PC e Mac. Sarà possibile però creare documenti solo con le versioni tablet di Word e Excel, ma non con quella Power Point. Sarà possibile, inoltre, lasciare qualsiasi lavoro a metà per riprenderlo da dove lo si è interrotto a prescindere dal dispositivo che si sta utilizzando.

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Feb 212014
 

07 - iwatchOramai sulla rete si trova di tutto, ogni tipo di “concept” in merito al fantomatico futuro iWatch di Apple. Ma a parte la fantasia e le indiscrezioni, pare che il nuovo oggetto tecnologico della casa di Cupertino, stia diventando realtà. In molti sostengono che avrà funzioni biometriche in grado di consentire il controllo di alcuni parametri vitali della persona (per questo Apple ha assunto diversi esperti del settore oltre che guru negli strumenti informatici associati al fitness.

L’altra caratteristica che pare sia reale è quella per cui l’iWatch avrà uno schermo Amoled flessibile? Anzi, secondo il Digitimes parrebbe proprio di sì, perché Apple avrebbe già inoltrato ala società di Taiwan, TPK, gli ordinativi per questo componente. Anzi a suffragio di questa ipotesi, pare che il vetro “zaffiro” che dovrebbe essere utilizzato da Apple per questi dispositivi, non sia più disponibile sul mercato dati gli ordinativi giganteschi che la Apple ha già provveduto a realizzare.

08 - iwatchLa realizzazione di questo componente tecnologico consentirebbe un salto tecnologico non indifferente; infatti, si tratta di una nuova tecnologia basata su microscopici filamenti in argento, collocati molto distanziati tra loro e collocati in maniera casuale su una superficie trasparente. Sarebbe come usare una specie di inchiostro da stampare sulla superficie del vetro. La distanza tra i filamenti e le loro dimensioni renderebbero il supporto sensibile al tocco, simile ad un vetro tradizionale, ma visto che si può usare normale PET (polietilene) questo permette allo schermo di essere modellato senza problemi.

Una differenza non da poco, visto che gli schermi touch attuali sono basati su ossido di Indio-Stagno, materiale friabile da disporre su un supporto rigido (il vetro) e ha proprietà conduttive minori. Tutto ciò crea la necessità di creare strati più spessi, riducendo la trasparenza dello schermo. Quindi maggiore peso e fragilità.

09 - iWatchQuesta tecnologia ai nanotubi di argento, è commercializzata da 3M. La società californiana Cambrios, ha invece brevettato degli speciali inchiostri usati per “stampare” le pellicole.

Secondo il Digitimes, TPK, grazie alla tecnologia di un’altra società specializzata, la Nissha Printing, Apple, sarebbe pronta a dare il via alla produzione degli schermi entro l’estate con la spedizione di circa due milioni di schermi da 6 pollici al mese.

Seguiremo con curiosità tutto ciò che gira intorno a iWatch, sicuri che conquisterà grande visibilità e spazio nel futuro diventando un nuovo oggetto del desiderio.

Galleria

ALCUNI FANTASIOSI CONCEPT DELL’IWATCH APPLE

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Gen 092014
 

Ancora un’innovazione degna di nota “made in Apple”. La casa di Cupertino, sta lavorando all’integrazione sui propri MacBook o successivi dispositivi di un pico-proiettore in grado di lavorare contemporaneamente con più dispositivi in un’area condivisa. In pratica, basterà un’area coperta dal segnale wi-fi per poter condividere i contenuti tra differenti devices Apple quali iPad, iPhone e Mac da tavolo.

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pico proiettore – è in tutto e per tutto un proiettore che, a differenza degli esemplari più grandi, ha dimensioni che vanno dal pacchetto di sigarette, fino al libro tascabile. ]

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L’idea potrebbe essere quella di un rivoluzionario computer in grado di sfruttare qualunque superficie proiettando i contenuti e le immagini che prima comparivano sui monitor e al tempo stesso di condividere e interagire sui contenuti da più dispositivi contemporaneamente. L’idea porta direttamente alla scuola e ai suoi possibili impieghi e sviluppi.

Il brevetto depositato presso il Patent and Trademark Office numerato 8,610,726 viene descritto un computer portatile dal quale sono completamente assenti display, tastiera e altre periferiche (vedi immagine sotto).

brevetto-computer-proiettoreSono invece presenti solo LED o un altro sistema di proiezione equivalente e gli speaker per l’audio. L’altra innovazione riscontrabile nel brevetto è il meccanismo di ricarica a induzione su cui sta lavorando da tempo la Apple che eliminerebbe così gli antiestetici fili.

Il nuovo brevetto, che Apple accredita al progettista Anthony Fai, è già in corso di sviluppo dal 2009, anno in cui Apple fece intendere che nei futuri dispositivi, un sistema di proiezione avrebbe potuto sostituire i classici schermi. Nel marzo del 2010 Apple ha, inoltre, depositato una domanda di brevetto relativa ad un dispositivo per la proiezione.

Nel progetto, per altro molto dettagliato, non si tratterebbe solo di un semplice proiettore, ma un dispositivo utilizzabile come un computer, mobile e installabile in vari ambienti, liberando l’utente dall’uso di schermi fissi o dalla necessità di collegare schermi di proiezione dedicati. Apple parla di “desk-free computer”, proprio a suggerire la realizzazione di qualcosa completamente nuovo in grado di elaborare e trattare media diversi senza bisogno di player esterni o altri componenti dedicati.

Il dispositivo sarà in grado di rilevare colore e materiali della superficie e altre caratteristiche che possano influenzare l’immagine proiettata, ottimizzando dinamicamente l’output. Inoltre, sarà in grado di correggere e compensare angoli di inclinazione delle proiezioni al fine di evitare immagini quadrate o trapezoidali deformate. Il sistema sarà in grado di proiettare uno schermo di 40 pollici da meno di mezzo metro di distanza. Prevederà anche connessioni wi-fi o bleutooth per dispositivi di input quali tastiere e mouse.

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Dic 172013
 

A7_ScrollCon iPhone 5S, Apple ha introdotto una nuova architettura hardware che ha richiesto tempo per poter essere realmente compresa, ma che ha ancora una volta anticipato tutti tecnologicamente, ponendo la casa di Cupertino all’avanguardia tecnologica e punto di riferimento per tutti gli avversari Samsung compresa. L’introduzione del processore A7 affiancato dal coprocessore matematico M7 è sembrata una novità da poco all’inizio. Ma subito dopo tutti hanno compreso la reale portata dell’innovazione. L’A7, è il primo processore “mobile” a 64bit. Se questo ha poca importanza nell’immediato,  crescerà esponenzialmente nel tempo proprio perché le potenzialità non ancora espresse, lo renderanno adatto a compiti e funzioni non ancora immaginabili. Ad affermarlo è un dipendente anonimo della Qualcomm che in una sua dichiarazione riportata nel blog HubSpot, afferma testualmente: “Il chip di Apple a 64-bit ci ha colpiti allo stomaco. Non solo noi, ma tutti, davvero. Siamo rimasti a bocca aperta, storditi e impreparati”.

In questo momento, l’innovazione meno rumoreggiata, non avvantaggia di molto i devices della Mela, perché mancano applicazioni scritte appositamente per questa architettura e per sfruttare a pieno le potenzialità di questo nuovo processore. La sua introduzione, ha subito fatto realizzare che il futuro delle prossime tecnologie sta proprio li, nei 64bit; la rincorsa è nuovamente iniziata. Quale sarà la prossima sconvolgente mossa della mela morsicata?

Noi come sempre ci saremo per darne notizia e per seguire le nuove frontiere tecnologiche.

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Dic 052013
 

wi-fiForse è giunto il momento nel quale potremo finalmente dire addio agli scomodissimi fili, perlomeno quelli dei carica-batteria dei cellulari. Perché direte voi? Perché Apple (sempre lei!) ha depositato presso l’United States Patent and Trademark Office (USPTO), l’organismo che rilascia i brevetti e i marchi depositati negli Stati Uniti, un nuovo brevetto che presenta una tecnologia di questo genere. Si tratta di un sistema in grado di ricaricare i dispositivi via wireless senza bisogno di ulteriori apparecchiature. Da quanto è possibile comprendere dallo schema tecnico presentato, pare che l’arcano sia possibile attraverso l’uso di una tecnologia denominata NFMR (near field magnetic resonance). In pratica, il sistema sfrutterebbe le onde magnetiche sviluppate da un dispositivo posto all’interno di un futuro iMac o MacPro.

Qualche anno fa, già il MIT di Boston (USA) aveva sviluppato una tecnologia simile denominata Witricity. Con questa tecnologia era possibile trasferire elettricità, attraverso un fenomeno già dimostrato da Nikola Tesla nell’83, tra apparecchiature elettriche poste a breve distanza tra di loro sfruttando il principio della risonanza reciproca. In pratica, un computer acceso sarebbe in grado di ricaricare elettricamente dispositivi diversi quali: mouse, tastiere, trackpad senza usare pile o altri sistemi da scollegare e ricaricare ogni volta.

RicaricaWireless

Alcuni si son chiesti come mai Apple non avesse già nel passato adottato tale tecnologia già esistente, ma la risposta è semplice; questa richiedeva l’uso di un ulteriore dispositivo da collegare alle prese di corrente, rendendo tutto il sistema poco innovativo e poco utile alla bisogna. Quella presentata adesso, è invece una tecnologia matura, che risolve il problema di dover acquistare e utilizzare più dispositivi contemporaneamente.

Staremo, comunque, a vedere cosa succederà, se Apple implementerà questa nuova tecnologia nei suoi prossimi dispositivi o se finirà nel dimenticatoio come tante altre innovazioni e brevetti, depositati e mai utilizzati.

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Nov 212013
 

Moga-630x324L’aspetto video ludico del melafonino, sta diventando sempre più importante a livello internazionale proprio in virtù della qualità dei prodotti che vengono sviluppati per questo smartphone. Molte delle strategie della Apple, lasciano intendere una scelta di questo genere. L’impegno costante verso gli sviluppatori di videogiochi, il supporto continuo alla AppleTV, fanno capire che il prossimo campo del contendere si sposterà nel salotto digitale. I dati raccolti dalle società di indagini, dimostrano chiaramente come gli smartphone (vedi iPhone o Samsung Galaxy), stiano erodendo grosse fette di mercato alle console classiche quali PlayStation e Xbox. Ragion per cui molte società specializzate nel settore video ludico, stanno iniziando a realizzare accessori per rendere l’esperienza di gioco con questi dispositivi la più realistica e comoda da vivere.

MogaIn questo settore si inserisce un nuovo dispositivo chiamato MOGA, prodotto da Ace Power, che altro non è che è il primo controller di gioco autorizzato per iPhone ad arrivare sul mercato. Bisogna anche dire che fino ad oggi questo non era stato possibile perché il supporto per i controller dedicati e stato introdotto a settembre con la nascita del nuovo sistema operativo iOS 7.

MOGA è compatibile con tutti i dispositivi Apple che hanno la connessione Lightning da 4 pollici, ossia l’iPhone 5, iPhone 5S e la quinta generazione di iPod touch ed è dotato di una batteria da 1800 mAh in modo da poterlo ricaricare ovunque.

MOGA comprende nella dotazione standard due joystick e un D-pad con pulsanti frontali A, B, X, Y e pulsanti dorsali L1, R1, L2 e R2.

Moga chiuso

MOGA è flessibile e pieghevole quindi facilmente portabile anche in viaggio, estendendolo si può inserire al centro l’iPhone o iPod e trasferire i controlli fisici a destra e a sinistra del dispositivo.

MOGA backMOGA costerà 99$ ed attualmente è disponibile solo negli Stati Uniti. I giochi per sfruttare MOGA devono essere aggiornati per supportare controller di terza parte e attualmente quelli compatibili sono piuttosto pochi ma aumenteranno sicuramente in brevissimo tempo grazie all’introduzione di strumenti di questo genere.

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