Set 162020
 

La conduzione ossea come sistema per la trasmissione del dell’audio, delle informazioni, per comunicare è già stata utilizzata e anche noi su queste pagine ne abbiamo già parlato più e più volte (vedi: ORII: COME TI TELEFONO CON L’ANELLO).

Quello di cui parliamo oggi è un altro dispositivo, sempre per la trasmissione dati e voce, frutto di una start-up tutta italiana chiamata Deed che, ha sviluppato Get, una sorta di bracciale smart che unisce, le funzioni dello smartphone e quello di una fascia fitness.

La società italiana Deed, nasce all’interno del politecnico di Torino e ha ricevuto finanziamenti per 700.000 euro attraverso i quali è riuscita approdare sul mercato di Kickstarter, la più importante piattaforma di crowdfunding mondiale.

Il successo dell’oggetto è stato tale che in pochissimo tempo la società ha raccolto 100.000 dollari di prenotazioni in un mercato, quale quello americano, molto esigente dal punto di vista dei dispositivi wareable.

Le funzioni di Get, consentono, attraverso una connessione Bluetooth con lo smartphone di ricevere le telefonate semplicemente poggiando il dito indice alle tempie utilizzando il principio della conduzione ossea. Una vibrazione lungo il braccio consente all’utente di percepire l’arrivo della chiamata e attraverso questo sistema è possibile anche comunicare, quindi parlare con l’interlocutore, ascoltarlo, interagire con gli assistenti vocali e effettuare pagamenti in NFC compactless in tutta sicurezza, perché l’identità del proprietario viene verificata attraverso la sua impronta digitale. Ma non finisce qui, infatti, Get consente anche di tracciare l’attività fitness dell’utente, sempre interfacciandosi con lo smartphone e di monitorare il sonno di chi lo indossa.

Il costo di partenza di questo accessorio è stato fissato a 190 dollari e già questo sistema ha raccolto grandi prenotazioni e grande successo a livello internazionale tanto da aver portato il Maxxi di Roma alla sperimentazione di Get in sostituzione delle audio guide all’interno del museo, Spotify lo ha adottato al lancio del nuovo album del cantautore italiano Ultimo per l’ascolto del suo nuovo brano ed inoltre ha già ricevuto diversi premi internazionali tra i quali il Myllennium Award nel 2017  e il Seal of Excellence 2019, marchio di qualità riconosciuto dalla Commissione Europea per la ricerca e l’innovazione.

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Apr 022017
 

Nella corsa alla miniaturizzazione di componenti elettronici si inserisce da oggi anche la Swatch Group, la famosa casa produttrice di orologi da polso colorati e di tendenza. Dalla collaborazione di EM Microelectronic, dal centro di ricerche sviluppo di Swatch Group e dallo Swiss Center for Electronics and Microtechnology (CSEM), è nato il più piccolo chip Bluetooth al mondo.

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Il chip, già aderente agli standard del Bluetooth 5.0, integra al suo interno oltre 5 milioni di transistor sulla straordinaria superficie di soli 5 mm². Inoltre, il chip può funzionare in abbinamento a diversi altri strumenti come sensori, micro-controller a bassissimo consumo e fornisce l’opportunità di integrare la comunicazione Bluetooth in qualsiasi dispositivo portatile.

I vantaggi di questo nuovo chip sono diversi: è il più piccolo chip Bluetooth mai realizzato al mondo, è quello che consuma di meno ed è quello che si avvia più velocemente di tutti.

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L’insieme di tutte queste caratteristiche lo rendono molto appetibile nel mondo dell’elettronica di consumo e le società svizzere coinvolte, quelle che hanno sede nella cosiddetta “Swiss Silicon Valley”, vi  stanno investendo massicciamente e collaborando con diversi settori. Sicuramente le dimensioni e le caratteristiche di questo nuovo chip contribuiranno a generare una forte crescita in alcuni settori dove questa tecnologia è particolarmente utile come ad esempio nel settore della Dual Frequency RFID o i moduli Real Time Clock.

Tanti saranno sicuramente i possibili impieghi e già molte società svizzere come la Tag Heuer hanno già investito sull’integrazione di questo nuovo chip nei loro dispositivi indossabili. Ma sicuramente sentiremo ancora parlare delle future integrazioni di questo minuscolo miracolo dell’elettronica.

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