Gen 092014
 

Ancora un’innovazione degna di nota “made in Apple”. La casa di Cupertino, sta lavorando all’integrazione sui propri MacBook o successivi dispositivi di un pico-proiettore in grado di lavorare contemporaneamente con più dispositivi in un’area condivisa. In pratica, basterà un’area coperta dal segnale wi-fi per poter condividere i contenuti tra differenti devices Apple quali iPad, iPhone e Mac da tavolo.

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pico proiettore – è in tutto e per tutto un proiettore che, a differenza degli esemplari più grandi, ha dimensioni che vanno dal pacchetto di sigarette, fino al libro tascabile. ]

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L’idea potrebbe essere quella di un rivoluzionario computer in grado di sfruttare qualunque superficie proiettando i contenuti e le immagini che prima comparivano sui monitor e al tempo stesso di condividere e interagire sui contenuti da più dispositivi contemporaneamente. L’idea porta direttamente alla scuola e ai suoi possibili impieghi e sviluppi.

Il brevetto depositato presso il Patent and Trademark Office numerato 8,610,726 viene descritto un computer portatile dal quale sono completamente assenti display, tastiera e altre periferiche (vedi immagine sotto).

brevetto-computer-proiettoreSono invece presenti solo LED o un altro sistema di proiezione equivalente e gli speaker per l’audio. L’altra innovazione riscontrabile nel brevetto è il meccanismo di ricarica a induzione su cui sta lavorando da tempo la Apple che eliminerebbe così gli antiestetici fili.

Il nuovo brevetto, che Apple accredita al progettista Anthony Fai, è già in corso di sviluppo dal 2009, anno in cui Apple fece intendere che nei futuri dispositivi, un sistema di proiezione avrebbe potuto sostituire i classici schermi. Nel marzo del 2010 Apple ha, inoltre, depositato una domanda di brevetto relativa ad un dispositivo per la proiezione.

Nel progetto, per altro molto dettagliato, non si tratterebbe solo di un semplice proiettore, ma un dispositivo utilizzabile come un computer, mobile e installabile in vari ambienti, liberando l’utente dall’uso di schermi fissi o dalla necessità di collegare schermi di proiezione dedicati. Apple parla di “desk-free computer”, proprio a suggerire la realizzazione di qualcosa completamente nuovo in grado di elaborare e trattare media diversi senza bisogno di player esterni o altri componenti dedicati.

Il dispositivo sarà in grado di rilevare colore e materiali della superficie e altre caratteristiche che possano influenzare l’immagine proiettata, ottimizzando dinamicamente l’output. Inoltre, sarà in grado di correggere e compensare angoli di inclinazione delle proiezioni al fine di evitare immagini quadrate o trapezoidali deformate. Il sistema sarà in grado di proiettare uno schermo di 40 pollici da meno di mezzo metro di distanza. Prevederà anche connessioni wi-fi o bleutooth per dispositivi di input quali tastiere e mouse.

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Dic 052013
 

wi-fiForse è giunto il momento nel quale potremo finalmente dire addio agli scomodissimi fili, perlomeno quelli dei carica-batteria dei cellulari. Perché direte voi? Perché Apple (sempre lei!) ha depositato presso l’United States Patent and Trademark Office (USPTO), l’organismo che rilascia i brevetti e i marchi depositati negli Stati Uniti, un nuovo brevetto che presenta una tecnologia di questo genere. Si tratta di un sistema in grado di ricaricare i dispositivi via wireless senza bisogno di ulteriori apparecchiature. Da quanto è possibile comprendere dallo schema tecnico presentato, pare che l’arcano sia possibile attraverso l’uso di una tecnologia denominata NFMR (near field magnetic resonance). In pratica, il sistema sfrutterebbe le onde magnetiche sviluppate da un dispositivo posto all’interno di un futuro iMac o MacPro.

Qualche anno fa, già il MIT di Boston (USA) aveva sviluppato una tecnologia simile denominata Witricity. Con questa tecnologia era possibile trasferire elettricità, attraverso un fenomeno già dimostrato da Nikola Tesla nell’83, tra apparecchiature elettriche poste a breve distanza tra di loro sfruttando il principio della risonanza reciproca. In pratica, un computer acceso sarebbe in grado di ricaricare elettricamente dispositivi diversi quali: mouse, tastiere, trackpad senza usare pile o altri sistemi da scollegare e ricaricare ogni volta.

RicaricaWireless

Alcuni si son chiesti come mai Apple non avesse già nel passato adottato tale tecnologia già esistente, ma la risposta è semplice; questa richiedeva l’uso di un ulteriore dispositivo da collegare alle prese di corrente, rendendo tutto il sistema poco innovativo e poco utile alla bisogna. Quella presentata adesso, è invece una tecnologia matura, che risolve il problema di dover acquistare e utilizzare più dispositivi contemporaneamente.

Staremo, comunque, a vedere cosa succederà, se Apple implementerà questa nuova tecnologia nei suoi prossimi dispositivi o se finirà nel dimenticatoio come tante altre innovazioni e brevetti, depositati e mai utilizzati.

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Feb 042013
 

Ricordate che qualche tempo fa vi ho parlato su queste pagine del LIQUIDMETAL la misteriosa lega metallica a cui si è interessata la Apple per i propri prodotti? Lega in grado di resistere perfettamente ai graffi e alla corrosione, leggerissima e resistentissima? Bene, pare che Apple stia cominciando a muoversi in tale direzione. Infatti, è stato individuato un nuovissimo brevetto (datato 31 gennaio 2013), riferito alla fabbricazione di una matrice di fogli di vetro metallico. Nel brevetto si fa riferimento alla fusione di fogli di metallic glass e in particolare alla combinazione di rotoli con fogli di materiale grezzo e composito in ambiente inerte.
Questo nuovo prodotto, presenta notevoli vantaggi: può assumere facilmente qualunque forma per cui può essere prodotto in massa, ha ottime capacità termiche per cui resiste alle alte temperature, mantiene la forma e un’ottima resistenza all’azione degradante del tempo.
La realizzazione avviene attraverso una tecnica chiamata Twin Roll Casting. Si tratta di far scorrere un metallo allo stato liquido tra due rulli che ruotano in direzione opposta, raffreddati ad acqua. Il processo, già applicato a molte leghe metalliche si avvale della proprietà della malleabilità che alcuni metalli possiedono, e consente di realizzare fogli sottilissimi, vetri metallici detti bulk metallic glass (BMGS). I, processo a cui sta lavorando Apple è molto diverso, proprio in virtù della naturale fragilità che il metallic glass ha a temperature ambiente. Infatti, il vetro metallico a causa della scarsa durezza del vetro, rischia di fratturarsi durante il processo di laminazione. Nei disegni allegati al brevetto di Apple è mostrato come automatizzare la realizzazione vetri metallici e amorfi. Il brevetto depositato da Apple, riporta anche i nomi di chi ha lavorato alla sua realizzazione ed è interessante notare come questi scienziati lavorino al Materials Scientist e Metallurgist presso il Jet Propulsion Laboratory del California Institute of Technology, il laboratorio che si occupa, tra le altre cose, dello sviluppo e della costruzione di sonde spaziali per la NASA.

Brevetto della Apple

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