Mar 252020
 

RIEMPI

Il comando RIEMPI, fa parte del gruppo di strumenti di modifica e serve ad applicare colori o texture di materiali alle entità.

Questo comando lo si trova sulla barra degli strumenti riconoscibile da questa icona, ma lo si può attivare dal menù STRUMENTI > RIEMPI.

Il suo uso è piuttosto semplice. Cliccando sulla sua icona, si aprirà la palette dei colori, e dal suo sottomenù potremo scegliere tra un’ampia gamma tra colori e materiali da applicare sulle entità superficie o solido.Una volta scelto, basterà spostarsi sull’oggetto desiderato e cliccarvi sopra per vedere applicato il risultato su quella superficie.

Anche in questo caso è possibile utilizzare il comando RIEMPI in combinazione con altri tasti in modo da ottenere particolari risultati.

Tenendo premuto il tasto OPZIONE, sarà possibile versare il colore o la texture su tutte le facce di un’unico oggetto. L’icona del secchiello cambierà e sarà sottolineata da tre quadratini rossi.

Tenendo premuto il tasto MAIUSCOLE (shift), sarà possibile versare il colore o la texture su tutte gli oggetti della scena. L’icona del secchiello cambierà e comparirà una piccola freccia composta da 3 quadratini rossi.

Tenendo premuto il tasto OPZIONE (opz), l’icona del secchiello cambierà in un contagocce. In questo modo sarà possibile copiare velocemente il colore da una qualsiasi superficie per poterla versare comunemente su di un’altra senza dover aprire la palette dei colori.

ALTRI ARGOMENTI DELLA SEZIONE MODIFICA:
Ott 122011
 

Per la serie di articoli che pian piano ci stanno facendo scoprire i tanti attrezzi che utilizzano i professionisti del disegno, oggi parleremo di quello più tecnico di tutti: il Rapidograph. Come dice il nome stesso, Rapidograph altro non è che una “penna rapida”, nel senso in cui il suo segno è sempre preciso, uniforme e continuo consentendo rapidamente di tracciare linee, curve, segmenti o quant’altro il professionista si trova a disegnare. Il Rapidograph, consente, inoltre, di creare linee a spessore sempre costante per cui ne esistono diverse misure, con punte che vanno da 0,1 a 1,5 millimetri.

Clicca per ingrandire

Per ottenere tale risultato, queste particolarissime penne sono formate da un insieme di elementi uniti tra loro. Di questi i principali sono:

  • Il pennino;
  • La fascetta;
  • L’astuccio;
  • La cartuccia ricaricabile.

Il pennino rappresenta la punta vera e propria del rapidograph; è formato a sua volta da due parti, un puntale metallico da cui scorre l’inchiostro e l’anima, un filo metallico sottilissimo che si inserisce nel puntale ed ha lo scopo di dosare l’inchiostro secondo quantità molto limitate ma costanti nel tempo.

La fascetta è la custodia di plastica che racchiude e protegge il puntale; normalmente è formata dall’astuccio, dal puntale e dall’anima di metallo.

Lo stelo è la struttura di plastica che completa la penna racchiudendo la cartuccia di inchiostro e consente la presa E’ formato da un cilindro di plastica e una fascetta colorata che riporta sul dorso impresso il numero di spessore della penna.

La cartuccia è un piccolo serbatoio sigillato che una volta inserito nel pennino si apre consentendo la fuoriuscita dell’inchiostro.

Questo tipo di penne, sono piuttosto costose, proprio perché nella punta sta la grande teknologia dell’attrezzo. L’anima metallica, un filo sottile più di un capello, funziona fintanto che la punta e mantenuta intatta. Infatti, piegandola accidentalmente, l’anima smette di assolvere alla propria funzione e l’inchiostro non scorre più con regolarità. Essendo la precisione e la continuità del segno le caratteristiche salienti di questo strumento, il venir meno di una di queste lo rende inutilizzabile. Per cui il rapidograph richiede una grande manualità e una estrema precisione che, unita al fatto di essere estremamente costoso, lo rende idoneo solo alla mano di un professionista e non di un principiante.

L’inchiostro contenuto nelle cartucce, è un altro degli elementi fondamentali di queste penne; si tratta di una miscela di pigmenti particolarmente fluidi, che difficilmente solidificano nella cartuccia. Speciali canali d’aria all’interno del pennino, favoriscono la fuoriuscita dell’inchiostro dalla punta ed evitano il formarsi di ostrusioni e coaguli che potrebbero bloccarne il deflusso. Una manutenzione attenta e continua della penna ne garantisce il funzionamento per periodi molto lunghi, per cui se si pensa di non utilizzare il rapidograph, questo va smontato e pulito per essere pronto per il suo riutilizzo.

QUALCHE CENNO STORICO

Rapidograph è il nome che è stato utilizzato ufficialmente da Rotring, una fabbrica tedesca, per una linea di prodotti realizzati per la scrittura. In seguito, Chartpak Inc. una fabbrica manifatturiera americana, ha acquistato da Rotring i diritti per commercializzare le penne sotto il marchio di Koh-I-Noor negli Stati Uniti.

E’ nel 1960 che questo tipo di penne evolve verso le attuali. Per la prima volta viene utilizzato il serbatoio di inchiostro da riempire con un contagocce, e si realizzano puntali di differente sezione anche se le parti ancora non erano tra di loro compatibili o intercambiabili.

Diverse erano le fabbriche che producevano negli Stati Uniti questo tipo di penne:  WRICO, Leroy, e Koh-I-Noor. Ognuna di esse utilizzava una specifica sequenza e numerazione, per cui le penne non erano standardizzate. Inoltre, queste prime penne avevano una misurazione in pollici e non in frazioni di metro come oggi. L’International Organization for Standardization (ISO) ha chiesto di standardizzare quattro larghezze penna e di impostare un codice colore per ognuna di esse: 0,25 (bianco), 0,35 (giallo), 0,5 (marrone), 0,7 (blu). Altre misure sono realizzate a partire da queste.

I produttori più conosciuti nel mondo oggi sono Staedtler, Rotring, Faber-Castell e Koh-I-Noor.

PUOI LEGGERE ANCHE: