Il 29 di aprile, Itel, il gigante dei microprocessori annuncerà i nuovi chip della serie Ivy Bridge, i primi con processo produttivo a 22 nanometri. La notizia vine confermata da diverse fonti, la prima fra tutte, molto autorevole CPU World. La notizia, è importante, perché buona parte dei PC oggi in circolazione, sia desktop che laptop, sono equipaggiati con processori della casa di Santa Clara. I modelli, che saranno presentati sono diversi, in tutto una dozzina che avranno una road map di presentazione che inizia ad aprile e termina a dicembre di quest’anno. I primi a essere presentati saranno i core i7 in velocità da 3,1Ghz a 3,5Ghz utilizzando la tecnologia di Intel Turbo Boost I modelli previsti si occupa di incrementare temporaneamente la frequenza operativa dei core della CPU. Prima di procedere all’incremento della frequenza operativa, il sistema di gestione dell’energia (PCU – Power Controller Unit) effettua dei controlli.
- Verifica il consumo energetico della CPU e lo confronta con il massimo consumo consentito: nel caso in cui il consumo della CPU sia inferiore rispetto al massimo consentito, il sistema valuta il divario per capire quanto margine di azione vi sia e dà il primo “via libera” per l’innalzamento della frequenza operativa.
- Il secondo controllo è condotto sulla temperatura del die: se questa è inferiore alla cosiddetta T-junction (ovvero la massima temperatura consentita affinché il sistema possa operare in maniera affidabile), viene data la seconda conferma.
- Un terzo controllo va a determinare quanti core siano funzionanti, a seconda del tipo di applicazione in esecuzione, se single o multi-threaded.
Verificate queste tre situazioni, il sistema dispone un ultimo controllo: determinare se sia realmente necessario operare un incremento di frequenza. Nel caso il core o i core siano in piena attività, allora viene dato l’ultimo via libera per l’incremento della frequenza operativa. Una volta che la frequenza viene incrementata, il consumo energetico della CPU va a modificarsi. Grazie ad un costante monitoraggio, la variazione della frequenza è operata dinamicamente in stretta relazione sia alle esigenze computazioni che a quelle energetiche.
Queste CPUs supportano la tecnologia HyperThreading, hanno elevata memoria cache di terzo livello e un TDP (Thermal Design Power) che oscilla tra i 15 e i 35 W (secondo se il notebook è collegato o no alla rete elettrica).
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