Dopo il grande successo dell’articolo sul Burj Khalifa, che è di gran lunga l’articolo più letto su questo blog e quello maggiormente votato nel sondaggio di novembre, vi propongo un altro spaccato sull’architettura contemporanea. Una visione, una illuminazione progettuale che ha portato l’arch. David Fisher a progettare un’edificio che, apre una nuova era nell’architettura. Fisher immagina un’architettura non più statica ma dinamica, capace di cambiare continuamente.
Un’architettura contemporanea, legata al dinamismo e alla velocità del nostro tempo; un’architettura che oltrepassi i limiti dell’attuale costruire, capace di aprire nuove prospettive e un nuovo modo di concepire gli edifici. Un sogno, una visione come la chiama lui che, ha trovato un grande riscontro internazionale. I suoi edifici, previsti a Dubai, Mosca, New York e Milano per cominciare, hanno subito momentaneamente una battuta d’arresto a causa della crisi economica, ma l’idea di un’architettura viva ed eco-sostenibile è solo rinviata.
Per ora non mi resta che invitarvi a vivere insieme questo sogno visionario leggendo l’articolo e guardando le immagini e i video che lo completano. Come sempre buon viaggio.
ROTATING TOWER – Un edificio, infinite forme
La creatività italiana debutta a Dubai prima di raggiungere altre 11 capitali economiche nel mondo. Uso dinamico dello spazio ed efficienza energetica sono i due principi ispiratori del progetto di Fisher. La Rotating Tower sarà infatti la prima costruzione interamente girevole al mondo.
Grazie ad un meccanismo che consente ad ogni piano di ruotare in modo autonomo, in ogni momento si potrà scegliere il panorama che si desidera, decidere come sfruttare la luce del giorno o lasciare che sia una lenta rotazione ad offrire un panorama sempre diverso della natura circostante. Il risultato sarà dal punto di vista scenico un continuo apparire di forme diverse, dettate dal fluire del tempo.
“Gli spostamenti, spiega Fisher, avranno una velocità molto lenta, così da non risultare fastidiosi per gli inquilini della torre, che non percepiranno il movimento”.
L’architetto fiorentino ha dunque inaugurato un nuovo modo di concepire l’architettura, che cessa di essere fissa e immutabile, per celebrare il trionfo della dinamicità. Non solo spettacolarità scenica. La torre girevole di Dubai sarà inoltre esempio di sostenibilità ambientale.
Grazie allo sfruttamento dell’energia del sole e del vento, il grattacielo sarà infatti autosufficiente dal punto di vista energetico. Il segreto, è nelle 48 turbine montate orizzontalmente tra un piano e l’altro. In più ci saranno i pannelli solari, che verranno posizionati sui tetti di ciascun piano e che durante la giornata, ruotando, rimarranno parzialmente esposti alla luce. In questo modo l’edificio non solo produrrà l’energia che gli è necessaria ma sarà anche in grado di venderla all’esterno. Secondo i calcoli in un anno la torre fornirà circa 190 milioni di kilowatt di energia, per un valore di oltre 7 milioni di euro.
A conclusione dei lavori il grattacielo avrà 68 piani e sarà alto 313 metri. Costruito in associazione con imprenditori locali, la torre ospiterà al suo interno un albergo a sei stelle, uffici e appartamenti di varie metrature e, negli ultimi piani, cinque ville da 1.500 mq cadauna. Ognuna di queste avrà inoltre un parcheggio riservato sullo stesso piano e i veicoli saranno trasportati grazie a speciali ascensori. La villa “Penthouse” avrà sul tetto una piscina e un giardino.
Per consentire di raggiungere più velocemente la residenza, la Rotating Tower sarà inoltre dotata di un eliporto a scomparsa: “una piattaforma che, al livello del 64simo piano, uscirà dal ‘guscio’ dell’edificio al momento dell’atterraggio dell’elicottero, mantenendo così la totale dinamicità architettonica della Torre”. Questa innovativa procedura comporterà una serie di vantaggi significativi: prima di tutto l’applicazione delle tecniche industriali di controllo qualità del prodotto finito, poi la possibilità di valorizzare i singoli appartamenti, tempi e costi di produzione ridotti e, non ultima, la riduzione dei rischi di incidenti ed infortuni in cantiere.
Per la produzione e l’installazione è infatti richiesta in cantiere la presenza di soli 90 tra tecnici e operai contro gli oltre 2.000 di una comparabile costruzione tradizionale. Per rendere questo possibile, numerosi professionisti e società leader mondiali nei rispettivi settori sono stati chiamati a partecipare a questo progetto. Alcune di queste società, pur essendo globalmente riconosciute per la loro principale area di attività, stanno lavorando per la prima volta su un progetto di costruzione correlato, ed integrato, perché consapevoli del fatto che questa è l’architettura del futuro.
Il fascino del progetto, il riconoscimento della validità dei plus che ne derivano e, allo stesso tempo, il livello delle sfide tecniche e tecnologiche proposte hanno fatto si che nomi del calibro di Bosch, LERA, Viega, Kerakoll, Kri- ston e Bovis Lendlease, Barker Mohandas, IV Industrie, siano entrati a far parte del “Club” creato appositamente per sviluppare gli edifici del futuro; altre importanti candidature sono già pervenute all’architetto Fisher. Alcuni dei membri del “Club” sono già presenti a Dubai e stanno già lavorando come costruttori o appaltatori di progetti, quali la Metropolitana di Dubai e il Burj al Water-front. Il progetto ha suscitato il più vivo interesse da parte di investitori istituzionali e privati. I primi appartamenti potranno essere consegnati agli acquirenti dieci mesi prima rispetto ai tempi di consegna tradizionali.
“L’architettura dinamica, dichiara David Fisher, stabilisce nuovi paradigmi estetici e, perchè no, culturali; una rivoluzione totale nella storia dell’arte del costruire. Questa architettura è unica in quanto riunisce in un edificio la capacità di adattarsi alla vita ed alla natura, di generare energia pulita e garantire standards di qualità a livello industriale.
Il concetto è nato a Firenze, la città del Rinascimento, ed ora verrà realizzato per la prima volta a Dubai, la città del futuro”.
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Tutte le novità dell’ARCHITETTURA DINAMICA
Un edificio che continua a muoversi, i cui piani ruotano in modo indipendente l’uno dall’altro cambiando continuamente la forma esterna della costruzione, per adattarsi e seguire le esigenze dei suoi “abitanti”. Destinata a sfidare buona parte delle tradizioni nel campo dell’edilizia, la Rotating Tower sarà il simbolo di una nuova filosofia urbanistica già battezzata con il nome di Architettura Dinamica. D’ora in avanti gli edifici non saranno più rappresentati dalle tre dimensioni tradizionali (lunghezza, larghezza e altezza): se ne aggiungerà una quarta, il tempo, che supererà i limiti tradizionali dell’arte del costruire introducendo nuovi parametri formali e applicando nuove tecnologie che fino a oggi erano rimaste ai margini dei processi costruttivi. Ed è proprio questa nuova “Quarta Dimensione” a rappresentare il cuore dell’invenzione dell’architetto fiorentino David Fisher, aprendo una nuova era da quando l’uomo ha cominciato a costruire le proprie abitazioni. Prepariamoci quindi a vedere cambiare le nostre città, più rapidamente di quanto non immaginiamo: il progetto della Rotating Tower sta infatti concentrando su di sé molta attenzione anche da parte dei sindaci di molte città del mondo. Come cambieranno i nostri palazzi? Le forme non resteranno più fossilizzate nell’istantanea immaginata dal progettista, ma si evolveranno, come esseri viventi, dando alla città una nuova capacità di innovarsi. Non più immagine fissa, ma forma quasi vivente, scolpita dal tempo e disegnata dalla vita e dalle esigenze dei suoi stessi occupanti. Cambia anche la filosofia stessa dell’abitare: non più costretti a subire l’ambiente così come imposto dalla matita del progettista e dalle esigenze strutturali e urbanistiche, ciascuno sarà protagonista. Oltre alla capacità di modificare continuamente la sua forma, la Rotating Tower rappresenta una novità assoluta nel mondo dell’edilizia anche per altre due ragioni: da una parte l’innovativo sistema di costruzione, dall’altra la capacità di provvedere da sola al proprio mantenimento energetico. La Rotating Tower vanta un contenuto di innovazione tecnologica che fino ad oggi non era nemmeno stata considerata: la componente rotante che permette il movimento dei piani, la completa industrializzazione, le tur- bine per la produzione di energia. Tutto ciò senza considerare i vari sistemi di controllo elettronico necessari per una struttura così complessa nonché le rifiniture, ai massimi livelli in fatto di lusso e design. Un oggetto unico e peculiare. A conti fatti, nonostante l’altissima qualita dell’edificio ed il contenuto di innovazione e di tecnologia modernissima, la Rotating Tower costerà solo il 10% in più rispetto a un grattacielo tradizionale “non-rotante”, questo grazie alla sua industrializazzione e produzione in una sede diversa dal cantiere stesso.
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DAVID FISHER
David Fisher ha iniziato la sua carriera a Firenze dopo la laurea con lode in Architettura; in seguito ha insegnato Architettura presso la facoltà della stessa città. Nello stesso tempo, l’arch. Fisher si è anche occupato di restauro di monumenti antichi e di progettazione di edifici pubblici. Negli ultimi 30 anni ha focalizzato la sua attività sulla progettazione di edifici con una particolare relazione con la natura; attraverso l’ufficio di New York della Fiteco Ltd è stato coinvolto in progetti di ricerca sulla tecnologia della costruzione e della prefabbricazione. “Infinity design” è il nome del suo studio di architettura a Firenze, città in cui l’Arch. Fisher vive con la sua famiglia.
Il Dr. Fisher non può essere considerato un architetto nel senso tradizionale della parola. Nella sua carriera ha avuto un’esperienza a 360° nel mondo della costruzione: da insegnante a progettista, dalla preparazione di studi di fattibilità al finanziamento di grandi progetti, dal project management al THE DYNAMIC ARCHITECTURE. Considera l’architettura una combinazione di fattibilità, funzionalità e ingegneria. In realtà ha avuto l’opportunità di sperimentare tutti gli aspetti dell’architettura. L’insieme di tante esperienze gli ha dato una vastissima conoscenza nel campo, preparandolo a rivoluzionare le tecniche edilizie tradizionali con l’architettura del futuro. La sua attività professionale è ora concentrata su due temi: un approccio industriale con lo sviluppo di unità prefabbricate e la Dynamic Architecture, secondo la quale il design tridimensionale incontra una quarta dimen- sione, il Tempo. Secondo l’arch. Fisher, il tempo è la dimensione più importante della vita poiché strettamente legato alla relatività.
Per la realizzazione di questo articolo debbo ringraziare gli alunni della classe 3E dell’anno 2008/09.