Gen 172021
 

La tecnologia fotovoltaica, ossia quella utilizzata nei pannelli che disponiamo sui tetti delle nostre case, capaci di raccogliere la luce del sole trasformarla in elettricità è soltanto all’inizio e assistiamo continuamente nuove scoperte che ne migliorano le caratteristiche, la qualità e la durata. Uno dei problemi maggiori dei pannelli fotovoltaici e che nella conversione della luce in energia elettrica essi riescono, nelle condizioni migliori, a convertire al massimo i due terzi dei fotoni che li colpiscono.

Partiamo dal ricordare velocemente come funziona la tecnologia fotovoltaica; si tratta di quel fenomeno fisico per cui un materiale semiconduttore trattato con differenti prodotti sulle sue due superfici, diventa un diodo, ossia un componente elettrico in grado di far fluire la corrente solo in una direzione creando così la possibilità di assemblare diverse celle in sequenza per formare una stringa e poi pannelli sempre più grandi, sommando in questo modo le cariche prodotte come fanno le pile in sequenza. Purtroppo questi pannelli sono in grado di convertire soltanto alcuni fotoni, quelli ad alta energia, mentre altri, invece, vengono completamente dispersi o non catturati perdendo una grande quantità di energia che potrebbe essere sfruttata.

Lo studio condotto dalla Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano Bicocca, ha permesso di realizzare nuovi materiali capaci di modificare le proprietà elettroniche di questi pannelli e di ottimizzare il recupero di parte dello spettro solare non utilizzato dai dispositivi fotovoltaici. In pratica, il sole emette radiazioni di diverso colore e quindi con diversa energia che, potrebbero tutti essere raccolti per produrre elettricità e attivare reazioni chimiche, ma sfortunatamente, le tecnologie fotovoltaiche attuali non riescono a realizzare.

I ricercatori dell’Università milanese, hanno progettato un sistema multicomponente in grado di catturare i fotoni sprecati, quelli a bassa energia, e di convertirli in fotoni ad alta energia così da poter sfruttare la parte di spettro luminoso che sfugge agli attuali sistemi. Si tratta di nanocristalli a semiconduttore capaci di assorbire la luce, modificati introducendo al loro interno delle impurezze d’oro il cui scopo è quello di funzionare da ponte energetico tra il nano-cristallo e i convertitori, sfruttando dei meccanismi ultra veloci che avvengono in milionesimi di milionesimi di secondo (picosecondo).

È ovvio che questa ricerca, pubblicata sulla rivista Advanced Materials, ed intitolata High Photon Upconversion Efficiency with Hybrid Triplet Sensitizers by Ultrafast Hole-Routing in Electronic-Doped Nanocrystals, potrà portare nell’immediato futuro allo sviluppo di nuovi nano-materiali ibridi in grado di portare enormi miglioramenti anche in altri campi della fotonica e della fotochimica.

PUOI LEGGERE ANCHE:
Lug 312012
 

Ho appena finito di parlare dei computer fotonici che avranno un cristallo al posto del processore e useranno la luce per trasmettere informazioni che ho trovato, nel mio girovagare sulla rete, un articolo relativo ad una nuova scoperta che punta in questa direzione.

E’ stato, infatti, costruito il piu’ piccolo laser a semiconduttore del mondo realizzato dai ricercatori dell’università del Texas; questa scoperta rappresenta un passo importante verso tutte le nuove tecnologie basate sulla luce, dai futuri computer fotonici alla diagnostica per immagini. Questo laser emette luce verde a bassa energia e non è visibile a occhio nudo; l’apparecchio e’ costituito da una microscopica barra di nitruro di gallio e indio, entrambi semiconduttori usati comunemente per la realizzazione di led. La barra di nitruro di gallio è posizionata sopra un sottile strato isolante di silicio che a sua volta ricopre uno strato di argento lisciato fino al livello atomico. Questa assoluta levigatezza è perfetta per i dispositivi fotonici, perché evita la dispersione di particolari onde di elettroni chiamate plasmoni che, possono essere utilizzate per trasmettere una grande quantità di dati.

[ il nitruro di gallio è un semiconduttore che lo rende utilizzabile per la realizzazione di laser a luce blu e led ]

[ i plasmoni possono essere rappresentati come una oscillazione collettiva di una nube di elettroni rispetto al fondo  del sistema caricato positivamente ]

Il primo passo per la sostituzione dei circuiti elettronici è stata fatta. Il laser sempre più miniaturizzato rappresenta la chiave di volta per la realizzazione di tecnologie basate sulle particelle di luce note come fotoni. Questa scoperta renderà più facile realizzare computer ultra-veloci, nuove tecnologie per le telecomunicazioni e biosensori.