Giu 162012
 

Al Computex di Taipei (a partire dal 5 giugno), una delle più importanti manifestazioni IT del mondo, Intel si prepara ad annunciare 14 nuovi processori della serie Ivy Bridge. Dei 14 processori 6 sono destinati a macchine desktop e 8 a computer mobili  con versioni a basso consumo. I modelli vanno da 3,4GHz a Turbo fino a 3,8GHz, nelle serie i5 e i7. I modelli della serie i3 usciranno più avanti probabilmente alla fine dell’anno. Tutti questi modelli sono quad core senza Hyper Threading, con l’unica eccezione del Core i5-3470T che integra due nuclei di calcolo. Per i modelli idonei a computer mobili, Intel ha realizzato ulteriori modelli dual core visto che i quad core sono già stati presentati ad aprile di quest’anno. Si parte da un 2,6Ghz per arrivare al top della gamma al modello con turbo a 3,6Ghz.

Intel ha anche indicato le caratteristiche supportate da questi nuovi processori e integrate nelle prossime generazioni di portatili. Si va dal supporto alla nuova tecnologia di connessione ultrarapida Thunderbolt alla nuova implementazione dell’USB con numero progressivo 3.0.

La strada per il futuro del computing è stata tracciata. Altre nuove implementazioni seguiranno a breve con processi di realizzazione sempre più spinti. Cosa faranno i rivali della casa di Santa Monica adesso?

Mag 242012
 

“Smart” in inglese significa “astuto, furbo” e quindi i nostri cellulari, i cosiddetti smartphone, si chiamano così perché dovrebbero essere astuti, nel senso di essere in grado di rispondere in maniera intelligente alle esigenze degli utenti. Ma secondo INTEL, questa intelligenza è ancora poco “furba”, per cui sta studiando il modo di inserire nuove tecnologie in grado di renderli più intelligenti, in grado di analizzare il comportamento umano e conformarsi allo stile di vita del proprietario. Intel sta lavorando su una ricerca che ha come soggetto una nuova tecnologia capace di imitare il cervello umano e sta studiando lo sviluppo di dispositivi che siano in grado di apprendere dai propri utenti. L’obiettivo è superare i limiti degli attuali devices, che pur definiti intelligenti, non sanno nulla più del proprio utilizzatore e non imparano nulla da questo. Justin Rattner, chief technology officer di Intel afferma infatti che “Le macchine che apprendono offrono grandi opportunità”, e che queste presto diventeranno l’obiettivo di molte aziende tecnologiche.

La ricerca, è stata avviata dall’Intel Collaborative Research Institute of Computational Intelligence in collaborazione con la Technion, istituto tecnologico situato nella città di Haifa (Israele) e dell’Università Ebraica di Gerusalemme, e ha come traguardo la realizzazione di applicazioni indossabili in grado di migliorare la qualità della vita. E Rattner traccia pure un percorso possibile di sviluppo e commercializzazione di prodotti del genere. per il C.T.O. di Intel, questi dispositivi potrebbero essere disponibili già nel 2014 o 2015. Moody Eden, presidente di Intel Israele, si spinge oltre, affermando che “Entro cinque anni organi di senso saranno integrati nei computer e in dieci avremo più transistor in un chip che neuroni nel cervello umano”.

Ancora una volta la tecnologia potrebbe stupirci. Noi di educazionetecnica.com saremo qui ad osservare e registrare i prodigi che il  progresso potrà portarci.

Mar 292012
 

Il 29 di aprile, Itel, il gigante dei microprocessori annuncerà i nuovi chip della serie Ivy Bridge, i primi con processo produttivo a 22 nanometri. La notizia vine confermata da diverse fonti, la prima fra tutte, molto autorevole CPU World. La notizia, è importante, perché buona parte dei PC oggi in circolazione, sia desktop che laptop, sono equipaggiati con processori della casa di Santa Clara. I modelli, che saranno presentati sono diversi, in tutto una dozzina che avranno una road map di presentazione che inizia ad aprile e termina a dicembre di quest’anno. I primi a essere presentati saranno i core i7 in velocità da 3,1Ghz a 3,5Ghz utilizzando la tecnologia di Intel Turbo Boost I modelli previsti si occupa di incrementare temporaneamente la frequenza operativa dei core della CPU. Prima di procedere all’incremento della frequenza operativa, il sistema di gestione dell’energia (PCU – Power Controller Unit) effettua dei controlli.

  1. Verifica il consumo energetico della CPU e lo confronta con il massimo consumo consentito: nel caso in cui il consumo della CPU sia inferiore rispetto al massimo consentito, il sistema valuta il divario per capire quanto margine di azione vi sia e dà il primo “via libera” per l’innalzamento della frequenza operativa.
  2. Il secondo controllo è condotto sulla temperatura del die: se questa è inferiore alla cosiddetta T-junction (ovvero la massima temperatura consentita affinché il sistema possa operare in maniera affidabile), viene data la seconda conferma.
  3. Un terzo controllo va a determinare quanti core siano funzionanti, a seconda del tipo di applicazione in esecuzione, se single o multi-threaded.

Verificate queste tre situazioni, il sistema dispone un ultimo controllo: determinare se sia realmente necessario operare un incremento di frequenza. Nel caso il core o i core siano in piena attività, allora viene dato l’ultimo via libera per l’incremento della frequenza operativa. Una volta che la frequenza viene incrementata, il consumo energetico della CPU va a modificarsi. Grazie ad un costante monitoraggio, la variazione della frequenza è operata dinamicamente in stretta relazione sia alle esigenze computazioni che a quelle energetiche.

Queste CPUs supportano la tecnologia HyperThreading, hanno elevata memoria cache di terzo livello e un TDP (Thermal Design Power) che oscilla tra i 15 e i 35 W (secondo se il notebook è collegato o no alla rete elettrica).

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Feb 212012
 

Al Solid State Circuits Conference di San Francisco, Intel presenterà la nuova generazione di processori Atom. Il progetto, che prende il nome di RosePoint, prevede un’integrazione del trasmettitore wi-fi all’interno dello stesso processore. Con questa integrazione i vantaggi sarebbero molteplici; innanzitutto, Intel, eliminerebbe un chip dalle proprie schede madri, abbassando i costi e riducendo notevolmente i consumi. Inoltre, questo consentirebbe anche una notevole riduzione dei costi di produzione oltre che una riduzione in termini di dimensioni delle schede e quindi anche dei computer e del loro peso relativo.

Qualcomm, già produce per ARM processor non solo dotati di wi-fi ma anche di connessioni 3G e 4G. Intel vuole colmare questo gap e prevede di integrare in seguito anche le connessioni per reti cellulari. Ovviamente l’obiettivo è quello di produrre processori poco ingombranti, costosi e parchi nei consumi per equipaggiare non solo gli smartphone, ma anche i tablets del futuro.

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Gen 152012
 

Al CES di Las Vegas, AMD ha mostrato Lightning Bolt, il prototipo di una nuova tecnologia di connessione veloce denominata in risposta alla Thunderbolt di Apple e Intel, pensata per essere sfruttata tramite una docking universale con connettore DisplayPort. La dimostrazione e a porte chiuse fatta da AMD a PC Magazine, pare abbia evidenziato una buona tecnologia con qualche aspetto interessante (meno nel nome. vista la poca fantasia impiegata).

Similmente alla tecnologia Thunderbolt, la nuova soluzione di AMD, ancora in fase preliminare di studio, consente di pilotare più display contemporaneamente, elaborando i flussi video in modo indipendente.

Quello che renderebbe interessate la proposta di AMD è la possibilità di integrarla sui dispositivi elettronici ad un prezzo molto più basso dell’equivalente di Intel (meno di un dollaro). AMD utilizzerebbe per abbassare i costi protocolli non proprietari che sfruttano lo standard USB 3.0. Tra gli inconvenienti dell’idea, la velocità di picco delle connessioni supportate che non sarà al livello dell’USB 3.0.
AMD ha intenzione di integrare la tecnologia nella futura generazione di notebook con APU Trinity e resta da vedere se riuscirà a convincere produttori di dispositivi e partner a utilizzare la propria tecnologia al posto di quella del rivale Intel.

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Dic 302011
 

Il gigante di Santa Clara, Intel, è riuscita a miniaturizzare ancora i processi costruttivi per i processori. Lo scopo è ovviamente creare processori sempre più piccoli, più potenti e che consumano meno energia. La serie Atom appena rilasciata sfrutta un processo di costruzione a 32 manometri che consente di incrementare le prestazioni del 28%, del 100% le prestazioni grafiche e ridurre i consumi del 20%. Questo significa secondo Intel costruire mini portatili con autonomia fino a 10 ore. Integrazione HDMI, DisplayPort, Blue-ray 1080p, Wi-Fi, Wireless Display e Music per lo streaming verso televisori e impianti Hi-Fi.

Dic 132011
 

Intel sta lavorando alla produzione di chip per computer e cellulari di nuova generazione, con un processo di lavorazione a 14 nanometri (un miliardesimo di metro). La roadmap della società di Santa Clara prosegue senza soste. Attualmente il processo di lavorazione prevede la realizzazione di chip con un livello di miniaturizzazione pari a 22 nanometri (nm) impiegando i transistor tri-gate 3D, la cosiddetta architettura Ivy Bridge il cui arrivo è previsto per il prossimo anno. Intel con il balzo a 14 nm, propone una difficilissima sfida per i concorrenti già messi alle strette dalla tecnologia a 22 nm. La nuova miniaturizzazione porterà a circuiti più potenti ed efficienti.