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La scienza non finisce mai di stupirci scoprendo sempre nuove cose che arricchiscono la nostra conoscenza. E’ di grande attualità uno studio che è stato sottoposto a 10 volontari diversi. A questi, è stato fatto ascoltare un campionario di 165 suoni diversi tra cui musica, brani di un discorso, rumori di vario genere, suoni violenti, note alte e basse, squilli di telefono, frastuono del traffico, scoprendo una cosa incredibile che ha contraddetto tutte le teorie fino ad ora ritenute fondate.
L’ascolto della musica, a quanto pare, non è una semplice ricaduta delle capacità uditive degli esseri viventi, ossia la capacità di discernere tra suono e rumore, ma pare sia controllata nel cervello da un gruppo di neuroni che si attivano solo in presenza di suoni o melodie.
Gli studiosi che hanno condotto tale esperimento, attraverso una speciale risonanza magnetica funzionale, hanno riscontrato che esiste un vero e proprio gruppo di neuroni nella corteccia uditiva del cervello che si attiva inviando impulsi elettrici solo quando i soggetti sono stati sottoposti all’ascolto della musica tra le 165 diverse proposte sonore. In pratica, questo dimostra che il cervello attiva specifiche aree in relazione a specifici stimoli. Anche in presenza di conversazioni, si è potuto verificare lo stesso fenomeno, cosa non riscontrabile con gli altri suoni o rumori proposti.
Queste aree celebrali, non coincidono, evidenziando l’esistenza di percorsi neurali diversi a seconda degli stimoli cui si è sottoposti e che il cervello li sviluppa differentemente senza che tra i due ci siano sovrapposizioni.
Gli scienziati, giunti a queste incredibile scoperta, si pongono ora una domanda; nasciamo già con i neuroni musicali o questi si sviluppano e si arricchiscono durante la crescita?
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