Mar 072013
 

HGST-LogoNegli HGST Labs (società di proprietà di Western Digital), è stata annunciata una nuova tecnologia capace di rivoluzionare il modo di memorizzare i dati su dischi magnetici (HDD – Hard Disk Drive). In pratica, attraverso una tecnica chiamata nanolitografia, si è riuscito a raddoppiare la capacità di immagazzinamento dei dati sui dispositivi di memorizzazione. La nanolitografia viene utilizzata normalmente per stampare microscopiche impronte sui platorelli di un disco rigido.

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nanolitografia – è la tecnica con la quale si costruiscono strutture su scala nanometrica, vale a dire a modelli con dimensione compresa tra la grandezza di un singolo atomo e quella di circa 100 nm. La nanolitografia viene utilizzata prevalentemente nella fabbricazione di circuiti integrati semiconduttori. ]

article_imgLa scoperta consentirà di avere il doppio di capacità di memorizzazione nella stessa unità di spazio fisico. In pratica, si riusciranno a ottenere microscopiche “isole magnetiche” all’interno dei solchi circolari del disco magnetico di memorizzazione. Ma il vantaggio non è solo immediato. Secondo il C.E.O. di HGST, Tom Albrecht, questa tecnica che, non utilizza la fotolitografia convenzionale, non solo aumenta enormemente le capacità di memorizzazione, ma ci proietta verso ulteriori livelli di miniaturizzazione attualmente non immaginabili. Le isole magnetiche create alla HGST, hanno una dimensione massima di 10 nanometri, pari a circa 50 atomi di larghezza.

Oggi, HGST risulta essere la prima azienda a fare auto-assemblaggio di molecole, raddoppio delle linee e nanoimprinting finalizzate a rendere compatibili, le strutture rettangolari di soli 10 nanometri ai percorsi radiali e circolari presenti sul supporto rotante del disco rigido.

Questa scoperta, apre nuovi scenari nel campo della memorizzazione, rivitalizzando i “vecchi” supporti magnetici che vedono pian piano il loro primato eroso dall’avvento di nuove biotecnologie.

Come sempre staremo a vedere come e se questa scoperta verrà applicata realmente sul campo o resterà una chimera dalla quale gli scienziati muoveranno per ulteriori conquiste.

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Feb 272012
 

Poco tempo fa ho pubblicato su EducazioneTecnica.com un articolo su di una nuova tecnologia Waterblock, che consentiva di proteggere i nostri devices dai liquidi attraverso l’applicazione di una nano-pellicola sulla loro superficie. Oggi quello che fino a ieri sembrava impossibile oggi è proposto da diverse società: smartphone e dispositivi elettronici possono essere resi completamente impermeabili. Tra le soluzioni è stata presentata quella di Liquipel; si tratta di un nano-rivestimento applicato a livello molecolare. Questo ha uno spessore inferiore di 1000 volte a quello di un capello umano e una volta applicato dura per sempre. l prodotto è stato accolto con sorpresa ed ha avuto un successo enorme  ovunque sia stato dimostrato. Una infinità di aziende ha chiesto di provare ed utilizzare sui propri dispositivi questa tecnologia che sembra proprio essere l’uovo di colombo per impedire definitivamente che qualunque dispositivo elettronico venga a contatto con liquidi possa danneggiarsi irrimediabilmente. Anche gli spettatori che hanno visto in prova alla fiera a Barcellona e al CES di Las Vegas il mese scorso il prodotto vorrebbero averlo sul proprio dispositivo. Per ora l’unico modo è spedire il proprio dispositivo per il trattamento negli Stati Uniti, ma Liquipel sta crescendo molto rapidamente, ragion per cui presto sarà disponibile anche in altri paesi.

Nessuna delle grandi società interessate, tra cui Apple e Samsung rilasciano dichiarazioni in merito, ma che vi siano contatti è certo.

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