Giu 162012
 

Al Computex di Taipei (a partire dal 5 giugno), una delle più importanti manifestazioni IT del mondo, Intel si prepara ad annunciare 14 nuovi processori della serie Ivy Bridge. Dei 14 processori 6 sono destinati a macchine desktop e 8 a computer mobili  con versioni a basso consumo. I modelli vanno da 3,4GHz a Turbo fino a 3,8GHz, nelle serie i5 e i7. I modelli della serie i3 usciranno più avanti probabilmente alla fine dell’anno. Tutti questi modelli sono quad core senza Hyper Threading, con l’unica eccezione del Core i5-3470T che integra due nuclei di calcolo. Per i modelli idonei a computer mobili, Intel ha realizzato ulteriori modelli dual core visto che i quad core sono già stati presentati ad aprile di quest’anno. Si parte da un 2,6Ghz per arrivare al top della gamma al modello con turbo a 3,6Ghz.

Intel ha anche indicato le caratteristiche supportate da questi nuovi processori e integrate nelle prossime generazioni di portatili. Si va dal supporto alla nuova tecnologia di connessione ultrarapida Thunderbolt alla nuova implementazione dell’USB con numero progressivo 3.0.

La strada per il futuro del computing è stata tracciata. Altre nuove implementazioni seguiranno a breve con processi di realizzazione sempre più spinti. Cosa faranno i rivali della casa di Santa Monica adesso?

Mar 292012
 

Il 29 di aprile, Itel, il gigante dei microprocessori annuncerà i nuovi chip della serie Ivy Bridge, i primi con processo produttivo a 22 nanometri. La notizia vine confermata da diverse fonti, la prima fra tutte, molto autorevole CPU World. La notizia, è importante, perché buona parte dei PC oggi in circolazione, sia desktop che laptop, sono equipaggiati con processori della casa di Santa Clara. I modelli, che saranno presentati sono diversi, in tutto una dozzina che avranno una road map di presentazione che inizia ad aprile e termina a dicembre di quest’anno. I primi a essere presentati saranno i core i7 in velocità da 3,1Ghz a 3,5Ghz utilizzando la tecnologia di Intel Turbo Boost I modelli previsti si occupa di incrementare temporaneamente la frequenza operativa dei core della CPU. Prima di procedere all’incremento della frequenza operativa, il sistema di gestione dell’energia (PCU – Power Controller Unit) effettua dei controlli.

  1. Verifica il consumo energetico della CPU e lo confronta con il massimo consumo consentito: nel caso in cui il consumo della CPU sia inferiore rispetto al massimo consentito, il sistema valuta il divario per capire quanto margine di azione vi sia e dà il primo “via libera” per l’innalzamento della frequenza operativa.
  2. Il secondo controllo è condotto sulla temperatura del die: se questa è inferiore alla cosiddetta T-junction (ovvero la massima temperatura consentita affinché il sistema possa operare in maniera affidabile), viene data la seconda conferma.
  3. Un terzo controllo va a determinare quanti core siano funzionanti, a seconda del tipo di applicazione in esecuzione, se single o multi-threaded.

Verificate queste tre situazioni, il sistema dispone un ultimo controllo: determinare se sia realmente necessario operare un incremento di frequenza. Nel caso il core o i core siano in piena attività, allora viene dato l’ultimo via libera per l’incremento della frequenza operativa. Una volta che la frequenza viene incrementata, il consumo energetico della CPU va a modificarsi. Grazie ad un costante monitoraggio, la variazione della frequenza è operata dinamicamente in stretta relazione sia alle esigenze computazioni che a quelle energetiche.

Queste CPUs supportano la tecnologia HyperThreading, hanno elevata memoria cache di terzo livello e un TDP (Thermal Design Power) che oscilla tra i 15 e i 35 W (secondo se il notebook è collegato o no alla rete elettrica).

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Dic 302011
 

Il gigante di Santa Clara, Intel, è riuscita a miniaturizzare ancora i processi costruttivi per i processori. Lo scopo è ovviamente creare processori sempre più piccoli, più potenti e che consumano meno energia. La serie Atom appena rilasciata sfrutta un processo di costruzione a 32 manometri che consente di incrementare le prestazioni del 28%, del 100% le prestazioni grafiche e ridurre i consumi del 20%. Questo significa secondo Intel costruire mini portatili con autonomia fino a 10 ore. Integrazione HDMI, DisplayPort, Blue-ray 1080p, Wi-Fi, Wireless Display e Music per lo streaming verso televisori e impianti Hi-Fi.

Dic 132011
 

Intel sta lavorando alla produzione di chip per computer e cellulari di nuova generazione, con un processo di lavorazione a 14 nanometri (un miliardesimo di metro). La roadmap della società di Santa Clara prosegue senza soste. Attualmente il processo di lavorazione prevede la realizzazione di chip con un livello di miniaturizzazione pari a 22 nanometri (nm) impiegando i transistor tri-gate 3D, la cosiddetta architettura Ivy Bridge il cui arrivo è previsto per il prossimo anno. Intel con il balzo a 14 nm, propone una difficilissima sfida per i concorrenti già messi alle strette dalla tecnologia a 22 nm. La nuova miniaturizzazione porterà a circuiti più potenti ed efficienti.