Tesina scritta da: Federico Di Gaetano per gli esami della classe terza I/2011.
Prefazione a cura del prof. Betto
Gli esami di licenza media sono in pieno svolgimento e gli alunni si impegnano tra le diverse discipline per riuscire a dare il meglio nei pochi minuti che li vedranno protagonisti di fronte ai propri insegnanti. Molti di loro hanno realizzato tesine ed elaborati grafici, alla ricerca di un percorso a volo d’uccello capace di coprire tutte le discipline d’esame. Alcune semplici, altre molto interessanti e approfondite. Tra queste mi ha colpito (e per questo la pubblico), la tesina di Federico che appassionato di computer, colpito dal lutto del genio creativo di Apple, ha deciso di dedicargli un tributo. Traendo ispirazione dalla lettura della biografia di Walter Isaacson e da materiale preso da internet (Wikipedia), Federico ha dedicato il suo lavoro a Steve Jobs, realizzando, un interessante e coinvolgente piccolo racconto. Come sempre bravi ai miei studenti e buona lettura a tutti.
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Steve Jobs nasce a San Francisco il 24 Febbraio 1955 , da madre americana e padre siriano , viene dato in adozione appena nato a Paul e Clara Jobs, che vivevano in California. Prima di dare in adozione il proprio figlio, i genitori biologici di Steve avevano chiesto ai coniugi Jobs di promettere che il figlio sarebbe andato all’ università; così fu; per solo un semestre però fino a quando Steve non partì per l’India con l’amico Steve Wozniak, con il quale lavorerà anche in futuro.
Steve tornò in California nel 1973, con la testa rasata e una tunica indiana ma un nuovo modo di vedere il mondo.
Il 1° Aprile 1976 Jobs e Wozniak fondarono l’Apple, con loro si unì anche Ronald Wayne che però poi dovette abbandonare la società.
Lavorarono nel garage dei Jobs e crearono il primo computer: l’Apple 1.
Per comprare la società Apple, Steve dovette vendere il proprio pulmino Volkswagen e Wozniak la calcolatrice .
Successivamente ottennero un finanziamento di 250.000$ da un imprenditore, Mike Markulla, che in cambio ottenne un terzo della società. Nel 1977 Steve Jobs e Steve Wozniak lanciarono l’Apple 2, che toccò il milione di dollari; così nel 1980 la società di Jobs fu quotata in borsa.
Nel 1984 Apple produsse il Macintosh, abbreviato poi in Mac.
Wozniak uscì dalla società per cambiare aria e Jobs entrò in rotta di collisione con l’amministratore delegato di Apple e cacciato, lasciò anch’esso l’azienda.
Così Steve volle ricominciare da capo fondando una nuova compagnia la NeXT, che produceva computer di qualità superiore ma a costi elevati per cui non ebbe molto successo. Inoltre, si aggiunse la concorrenza Wintel che produceva computer più economici.
Nel 1986 Steve Jobs acquistò dalla Lucasfilm la Pixar, che si occupava della produzione di lungometraggi interamente girati al computer. Steve Jobs comprò la Pixar per 3 milioni di dollari e la vendette poco tempo dopo alla Disney per 7,5 miliardi di dollari.
Nel 1996 Apple Computer entrò in crisi perché il sistema operativo era ormai obsoleto, così acquisto la NeXT, si mise a lavorare sulla creazione di un nuovo modello e fece rientrare Jobs nella società.
Dal 2001 in poi sono usciti i nuovi modelli tecnologici che hanno rivoluzionato la nostra vita.
Nel 2009 Steve sa di essere afflitto da una rara forma di tumore al pancreas.
Così il 5 Ottobre 2011 Steve Jobs muore all’età di 56 anni.
Chiunque citi Steve Jobs non può non fare riferimento alle innovazioni tecnologiche che ha creato, ma molti non sanno del suo stile di vita semplice, del fatto che era buddista, dei discorsi tenuti nelle università più importanti e dei significati metaforici dei suoi slogan “STAY HUGRY, STAY FOOLISH” e “THINK DIFFERENT”. Questa frase celebre è stata pronunciata da Steve nel discorso tenuto all’Università di Stanford nel Giugno del 2005. Letteralmente significa “siate affamati, siate folli”. Siate affamati della vita non stancatevi mai di costruire nuovi progetti e nuove idee. Non abbiate timore di cimentarvi in imprese apparentemente impossibili, ma continuate a credere in voi stessi che, prima o poi, i risultati arriveranno.
Le invenzioni di Steve andavano sempre un pò fuori dagli schemi, così anche il suo modo di pensare diversamente rispetto agli altri ed è anche questo che lo ha reso ciò che è diventato .“THINK DIFFERENT”, slogan lanciato per la prima volta nel settembre del 1997 significa che per diventare un uomo in tutto e per tutto bisogna pensare con la propria testa e non seguire le idee di altri che magari non ci si addicono perché il nostro tempo su questo pianeta è pur sempre limitato.
Il buddista non crede nelle cose materiali, ma crede che per vivere sono sufficienti solo pochi oggetti (i monaci tibetani, per esempio, ne possedevano solo 8). Possiamo, quindi, definire la vita di Steve Jobs un paradosso perché, anche se era un buddista, ha lanciato prodotti che sono ogni giorno il desiderio di molti uomini su questo pianeta. Il viaggio in India ha cambiato la sua vita e il suo modo di pensare. La progettazione di ogni suo prodotto, per esempio, è semplice e chiara. John Sculley (per un periodo amministratore delegato di Apple), ha detto in un’intervista: “Sono entrato nella casa di Steve Jobs e ho notato che la sua casa non ha molti oggetti, ma ognuno di questi era frutto di un’attenta e sapiente scelta“.
A tal proposito Steve Jobs ha detto “La semplicità è più difficile da raggiungere della complessità e si deve lavorare sodo per cambiare il modo di pensare. Ma ne vale la pena perché una volta che si entra in quel modo di essere, è possibile spostare montagne“.
Nel discorso tenuto il 12 Giugno 2005 Steve parla a ragazzi dell’Università il giorno della loro laurea e racconta tre storie riguardanti la sua vita.
- La prima storia parla di “unire i puntini”. Quando si è giovani non si ha mai chiaro cosa si vorrà fare da grandi e così è stato anche nella vita di Steve. Lui si iscrisse ad un’università costosa e non adatta a lui, la abbandonò e si ritrovò a raccogliere lattine vuote in cambio di soldi dopo solo un semestre. Non sapeva che le scelte che aveva fatto da giovane sarebbero risultate decisive da adulto, vedendo unire quei tanti puntini che avevano formato la sua vita.
- La seconda storia parla di amore e di perdite. Nel momento in cui Steve lasciò l’azienda, lì capì che era il momento di ripartire, fondando una nuova compagnia la NeXT e appoggiandosi alla produzione di lungometraggi interamente girati al computer. In quello stesso periodo Steve conosce l’amore e si sposa. Questa storia ci insegna che bisogna credere nelle proprie idee e non perdersi d’animo perché se si parte col presupposto che una cosa vada male è inevitabile che questo accada.
- La terza e ultima storia parla della morte. Per Steve sapere di morire presto è stata una marcia in più che gli ha dato la forza di “pensare diversamente” e di credere con convinzione nelle proprie idee. Perciò Steve ci invita a pensare con la propria testa e a non conformarci alla massa per esprimere al meglio le idee che estrapoliamo ogni giorno dal nostro cervello.
LA NAVE VA SENZA IL PROPRIO COMANDANTE |
L’ Apple è rimasta orfana del suo fondatore e comandante; questa perdita ha creato un vuoto all’interno dell’azienda che è stato presto colmato con la promozione del manager Tim Cook. Sempre stati in sintonia, Steve e Tim, hanno saputo far diventare delle idee montagne di dollari. Le prime due cose già messe in cantiere sono aumentare la compatibilità con Windows e migliorare gli Apple Store italiani e non solo.
Durante tutta la sua carriera Steve è stato sempre un passo avanti nella tecnologia: negli anni ‘70 creò, insieme a Steve Wozniak, l’Apple 1. Non tutti sanno che dopo aver abbandonato gli studi ha frequentato un corso di calligrafia, quello che imparò lo trasmise al suo primo computer. Dal 2001 sono uscite le invenzioni che caratterizzano il nostro secolo come l’Ipod, l’Iphone e l’Ipad.
COSA SIGNIFICA STEVE PER ME |
“Ho scelto questo argomento per la mia tesina non solo perché sono un fan dei prodotti Apple ma anche perché Steve Jobs è stato capace di trasformare delle idee tecnologicamente complesse in creazioni dal design semplice e lineare, ma soprattutto perché il suo pensiero buddhista è unico al mondo come le sue celebri frasi, il discorso tenuto a Stanford oppure la ricerca continua della semplicità attraverso l’incontro con guru buddhisti e viaggi in santuari indiani“. Federico Di Gaetano, 3I