Uno dei maggiori problemi dei nostri amati smartphone, è l’estrema delicatezza dei vetri touch con i quali interagiamo e soprattutto i costi non proprio economici per le loro sostituzioni. Oggi gli smartphone di fascia alta utilizzano quanto di meglio c’è sul mercato, e sto parlando di vetro Gorilla Glass (vedi: Un GORILLA nel VETRO parte 3) e di vetro Zaffiro (vedi: AVRO’ UN VETRO COME UNO ZAFFIRO), dotati di una durezza molto elevata. Ma nonostante i progressi fatti in tale direzione, nessun terminale è esente da rottura in caso di caduta. Perlomeno fino ad oggi. Infatti, un’azienda statunitense, la Akhan Semiconductor è riuscita nell’intento di creare un vetro probabilmente indistruttibile utilizzando diamanti veri, ossi i materiali che sulla scala di Mohs hanno la durezza maggiore.
Approfondimento: la scala di Mohs è un metodo empirico con cui si è sempre misurata la durezza dei materiali. Ideata dal mineralogista tedesco Friedrich Mohs nel 1812 questa scala assume 10 materiali di riferimento dal più tenero (talco) al più duro (diamante) numerati da 1 a 10 tali che ciascuno è in grado di scalfire quello che lo precede ed essere scalfito da quello che lo segue.
Questo prodotto incredibile prende il nome di Miraj Diamond Glass ed è ottenuto in laboratorio attraverso un particolare procedimento finalizzato alla riduzione dei costi. In pratica, si tratta di ricoprire con un sottile film, una pellicola di diamanti artificiali, una lastra di vetro aumentandone infinitamente la resistenza.
Secondo la Akhan Semiconductor, il Miraj Diamond è 6 volte più robusto, 10 volte più duro e fino a 800 volte più freddo rispetto al principale vetro della concorrenza, presumibilmente il Gorilla Glass della Corning.
Ovviamente il lavoro della Akhan Semiconductor non si ferma qui; secondo quanto affermato dal proprio CEO, Adam Khan, sono in corso numerosi test con diversi produttori di smartphone al fine di verificare se le capacità di resistenza del nuovo vetro si associano ad altre necessarie capacità. I vetri dei moderni smartphone, sono infatti touch, quindi consentono il passaggio dei segnali elettrici e soprattutto bisognerà verificare se questi abbiano una riflettanza opportuna. Infatti, un valore troppo elevato di questa renderebbe lo schermo in presenza di luce illeggibile costringendo il sistema ad aumentare continuamente la luminosità a tutto discapito della durata della batterie.
A parte questi dettagli, pare che la strada sia stata tracciata e forse già nel 2019 vedremo i primi telefonini con vetri di diamante artificiali e potremo essere meno preoccupati se accidentalmente il nostro cellulare dovesse cadere per terra.
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