Giu 232013
 

LP3Sembra ieri, ma sono già passati 65 anni da quando fecero il loro debutto nel campo della musica, rivoluzionando per sempre il modo di ascoltarla. Sto parlando dei dischi in vinile, i famosissimi Long Playing che il 21 giugno hanno compiuto l’età di 65 anni dalla data del loro debutto, avvenuto nel 1948. L’annuncio  venne fatto a New York, al Waldorf Astoria Hotel dalla Columbia Records, che presentava al pubblico un disco in vinile da 12 pollici (circa 30 cm di diametro) in grado di contenere oltre 22 minuti di musica per lato.

GrammofonoEmile Berliner, inventore del grammofono, aveva capito, che i cilindri di Thomas Alva Edison non avrebbero avuto vita lunga come supporti di registrazione: erano delicati, difficili da produrre e potevano contenere solo quantità limitate di musica. Berliner ebbe l’idea di trasformare i cilindri in dischi sui quali sarebbe stata incisa la musica sotto forma di solchi impressi sulla superficie. Dopo i primi approcci dimostrativi, nel 1984 dalla sua Gramophone Company uscirono i primi prodotti commerciali del diametro di 17 centimetri circa (7 pollici) che venivano fatti girare alla velocità di 70 giri per minuto. Solo più tardi, e forse per ragioni tecniche, questa si sarebbe standardizzata sui 78 giri al minuto, diventando al tempo stesso sinonimo del primo vero disco, di gommalacca, dell’industria musicale.

Ma anche il disco di gommalacca ebbe un’evoluzione rapida grazie all’arrivo di nuovi materiali. Il materiale si chiamava PVC (polivinilcloruro) e fu inventata una nuova tecnica di incisione a microsolco. Grazie a queste innovazioni un ingegnere della Columbia Records, Peter Carl Goldmark, ridusse la grandezza dei solchi su dischi e i giri per minuto (fino a 33 e 1/3), consentendo di allungare il piacere dell’ascolto (ecco perché long playing), che nei 78 giri era limitato a pochi minuti.

LP2Dopo lo storico annuncio all’Astoria Hotel la Columbia Records rilasciò a distanza di una settimana nei negozi il primo vero Lp. A distanza di solo un anno ne ebbe venduti più di un milione. Questo innescò una competizione tra case discografiche per trovare soluzioni nuove e competitive. Nasce così  il 45 giri a 7″ di diametro ad opera della Rca. Per il compact disc passeranno ancora una trentina d’anni.

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Apr 032013
 

spheric1Viene da un genio creativo, artista e designer giapponese Yuri Suzuki, l’idea di un vinile sferico che racconta in musica il nostro pianeta.

Grazie alla collaborazione con Vestax, casa famosa per la realizzazione di giradischi, Suzuki è riuscito a ricoprire di lacca una sfera e ha progettato una testina in grado di leggere le tracce sul supporto sferico anziché piatto di un normale disco in vinile. E’ nato così The Sound Of Earth, il primo disco sferico della storia.

Sulla sfera, sono tracciati dei minisolchi che riproducono i contorni dei continenti e delle nazioni del mondo. Ruotando la sfera, la testina incontra paesi diversi e in base alla dimensione, riproduce i suoni di quella nazione. Infatti, questo progetto è la conclusione di una ricerca che dura da 4 anni, in cui il designer giapponese, in giro per il mondo ha raccolto musica folk tradizionale, inni nazionali, la musica popolare, trasmissioni radio o suoni ambientali. In pratica la testina passando sopra la nazione riproduce i suoni registrati proprio in quei luoghi. Dove lo spazio è poco, la musica dura poco; ad esempio in Inghilterra, il brano audio dura appena 2 secondi.

Lo sfera stereo, ha quindi una testina rotante montata su un braccio che le consente di seguire le rotondità della superficie come accade per un mappamondo ed è dotata di un altoparlante dal quale fuoriesce il suono. Volendo il sistema è anche collegabile con un wifi per trasmettere il suono a speaker esterni o cuffie.

Il sistema consente di ascoltare in questo modo circa 30 minuti di audio, ma l’idea dell’instancabile creativo, è quella di realizzare una sfera di 3 metri di diametro capace di suonare per almeno 24 ore.

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