Gen 122016
 
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BIOPROCESSORE01I devices indossabili, tipo smartwatch o le fasce sportive digitali, stanno diventando sempre di più un oggetto desiderato e ricercato da molti di noi, soprattutto per il fatto che non hanno solo una funzione estetica o di scansione temporale, ma perché fungono anche da sistema di controllo biometrico delle funzioni vitali di ogni individuo.

Legare sport e medicina alla tecnologia, e se poi mettiamo che questa è anche esteticamente gradevole, si è rivelata una scelta azzeccata per alcune aziende che stanno investendo enormi quantità di risorse nello sviluppo e produzione di questi dispositivi.

Questi, parimenti ad un mini computer, sono forniti di componenti mediche e ottiche che funzionano tramite un processore ed altre componenti tipiche di un PC.

Samsung, proprio in quest’ottica, sta sviluppando il primo Bio-Processore, cioè un chip studiato a posta per i prodotti indomabili con funzioni biometriche, capace di funzionare indipendentemente e di monitorare tutte le funzioni biometriche stand-alone.

BIOPROCESSORE02

Il bio-processore, integra al suo interno tutta una serie di sensori e centraline capaci di misurare l’impedenza bio-elettrica, effettuare misurazioni volumetriche degli organi, temperatura corporea, elettrocardiogramma e altri parametri.

Samsung, è già in fase finale di sviluppo e si propone di utilizzarlo già nei prossimi indossabili. Una prima presentazione del prodotto dovrebbe avvenire in concomitanza con il C.E.S. di Las Vegas o al più tardi  alla fiera dell’informatica di Barcellona in Spagna a febbraio.

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Dic 192011
 

In un interessantissimo articolo il New York Times rivela che la prossima mossa dei colossi dell’elettronica Apple e Google sarà quella di realizzare dispositivi sempre connessi e indossabili. Google sta lavorando su prototipi che amplino le capacità degli smartphone con Android, mentre Apple avrebbe già in fase di sviluppo un dispositivo basato sul concetto di iPod, da indossare al polso grazie ad uno schermo curvato. Questo, si interfaccerebbe con l’iPhone attraverso l’uso della voce, grazie all’assistente vocale SIRI, non richiedendo, quindi, l’osservazione necessaria dello schermo. Userebbe il nuovo standard Bluetooth 4.0 in grado di offrire tempi di connessione molto più veloci e consumo di molta meno energia. Non sappiamo se questi prototipi vedranno mai la luce come prodotti finiti, ma di certo le loro tecnologie saranno implementate, se mature, in futuri dispositivi di connessione.