prof. Davide Betto

laurea in Architettura conseguita presso la Facoltà di Architettura di Reggio Calabria; dottorato di ricerca conseguito presso la Facoltà di Napoli in Metodi di Valutazione. Si è abilitato all'insegnamento nella classe di concorso "A033 - Educazione Tecnica nella scuola media" nel 2004 e dal 2007 è diventato docente di ruolo. Insegna a Catania presso la scuola secondaria di primo grado Dante Alighieri. Appassionato di informatica che, insegna nelle classi 2.0 e 3.0, webmaster per diletto e utilizzatore avanzato di programmi C.A.D., grafica e video produzione. Autore di questo blog e vincitore del premio internazionale come miglior sito dell'anno 2016 nell'area Carriera e Formazione. Autore per casa editrice Lattes Editori di Torino per la quale cura il blog iLTECHNOlogico.it e le pubblicazioni di tecnologia.

Ago 102012
 

Parallelepipedo


DESCRIZIONE

Il parallelepipedo, parola che deriva dal greco e significa a piani epipedòn paralleli, è un poliedro le cui facce sono 6 parallelogrammi. L’ampiezza degli angoli formati dalle sue facce può variare e quando gli angoli sono retti, il solido risulta composto da 6 rettangoli, per cui si parla di parallelepipedo rettangolo.

Un parallelepipedo può anche essere definito come un prisma la cui base è un parallelogramma, o come un esaedro le cui facce sono tutti parallelogrammi oppure come un esaedro con tre coppie di facce parallele.

Il parallelepipedo è un poliedro in cui ogni faccia è un poligono dotato di simmetria centrale, ed è quindi uno zonoedro. Le facce opposte sono parallelogrammi posti su piani paralleli.

Per ogni parallelepipedo esistono casi specifici, per cui se un parallelepipedo ha tutte le facce rettangolari, il parallelepipedo prende in nome di parallelepipedo rettangolo; se le facce sono tutte rombi, il parallelepipedo prende il nome di romboedro, se invece tutte le facce sono quadrati, il parallelepipedo prende il nome di cubo.

Il parallelepipedo è composto da 6 facce, 12 spigoli e 8 vertici.

il parallelogramma, in geometria euclidea, è un quadrilatero convesso con due paia di lati paralleli. I lati opposti di un parallelogramma sono di eguale lunghezza e gli angoli opposti di un parallelogramma hanno uguale misura ].

lo zonoedro è un poligono dotato di simmetria centrale, ossia invariante rispetto a una rotazione di 180° rispetto al punto centrale del poligono. L’unico solido zonoedro è il CUBO. ].

 


RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE

(le voci in grigetto non dispongono di link)

Proiezioni_icon

Proiezione Ortogonale: PARALLELEPIPEDO

 

 

Isometria_icon

Assonometria ISOmetrica: PARALLELEPIPEDO

 

 

Monometria_icon

Assonometria MONOmetrica: PARALLELEPIPEDO

 

 

Cavaliera_icon

Assonometria CAValiera: PARALLELEPIPEDO

 

 

Prospettiva_icon

Prospettiva: PARALLELEPIPEDO

 

 


EXTRA

Origami_icon

Cartamodello: PARALLELEPIPEDO

 

 

Camera iconaTutorial video: Assonometria ISOmetrica

Tutorial video: Assonometria MONOmetrica

Tutorial video: Assonometria CAValiera


SOLIDI SIMILI

Cubo

 

 

 


Articoli1

Ago 062012
 

Il problema si sa che per le auto elettriche, le uniche a emissioni zero, è quello della durata delle batterie. Infatti, la scarsa autonomia raggiunta da questo tipo di autoveicolo rappresenta di fatto il vero è proprio collo di bottiglia alla loro capillare diffusione, più del problema delle torrette di ricarica. Uno studio recentissimo, pubblicato dalla rivista Nature Chemistry, fa ben sperare per il prossimo e imminente futuro. Infatti, un gruppo di ricercatori internazionali, coordinati dall’università La Sapienza di Roma, è giunta ad un incredibile risultato sperimentando un nuovo tipo di batteria che utilizza il litio, metallo leggero con l’ossigeno, gas presente in natura in quantità pressoché infinite. Lo studio di una batteria litio-aria, non è nuovo, da tempo infatti, diversi centri di ricerca e studiosi mondiali hanno tentato di trovare la chiave di volta per le batterie del futuro. Il problema che fino ad oggi ha impedito il loro sviluppo era la reversibilità, ossia la possibilità di ricaricarle un numero di volte sufficiente. Il gruppo di studiosi, guidati dai professori Bruno Scrosati e Jusef Hassoun del dipartimento di chimica de La Sapienza, in collaborazione con la Hanyang University di Seoul in Corea, pare sia riuscito a superare questo problema e a trovare una configurazione innovativa della batteria che consentirebbe, ad oggi, un operazione di reversibilità per oltre 100 cicli di ricarica. Il vantaggio della combinazione litio-ossigeno è evidente, sia dal punto di vista ambientale che tecnico. Infatti, consentirebbe un allungamento notevole della durata delle batterie che dovrebbero alimentare le auto del futuro.

Il professor Bruno Scrosati, intervistato, ha spiegato le motivazioni che fanno gridare al miracolo per questa scoperta: “L’innovazione, risiede nella scelta di un materiale elettrolitico che ne consente la ciclazione prolungata e nella morfologia dell’elettrodo positivo che regola il flusso diffusivo dell’ossigeno nella cella”.

Confronto tra batterie a ioni di litio e le nuove litio-ossigeno

Uno dei grossi problemi manifestati da questo tipo di batterie, finora era stato l’alto grado di instabilità dal punto di vista chimico. Durante il funzionamento, infatti, si manifestavano delle reazioni collaterali a danno dell’elettrolita che di fatto ne riducevano di parecchio la durata durante i cicli di carico-scarico. Ricercatori britannici, guidati da Zhangquan Peng, sono riusciti a risolvere questo problema utilizzando come elettrolita, un liquido costituito essenzialmente da ioni. Inoltre, hanno ottimizzato anche il modo in cui l’ossigeno entra nella batteria e si combina con il litio utilizzando un elettrodo d’oro con microscopici nanopori al posto del tradizionale elettrodo poroso in carbonio.

La batteria litio-aria rappresenta un enorme passo in avanti nella risoluzione dei problemi energetici che attanagliano il nostro pianeta e apre scenari nuovi a sviluppi e prodotti. Essa rappresenta una grande evoluzione rispetto alle normali batterie litio-ione sia dal punto di vista prestazionale che dal punto di vista ambientale.

Ago 012012
 

Da tempo si parla nel bene e nel male della scuola italiana, dei suoi mali e delle riforme che, si susseguono, per lasciare solo un nome (quello del ministro di turno) senza risolvere i problemi.

Da anni si parla anche di scuola d’eccellenza, ci si confronta con l’Europa, ci si sottopone a prove di valutazione comparative (INVALSI, FARO, ecc.). Ma cos’è che fa la differenza oggi? Spesso mi sono interrogato su questo problema e tutte le volte ho sempre trovato la stessa risposta. La scuola non può essere un organo che dall’alto diffonde la conoscenza attraverso dogmi sempre uguali. La società cambia, evolve, si trasforma e la scuola, parte di questa società, deve adeguarsi per diventare strumento efficiente di formazione. Non si può pretendere di insegnare ai giovani qualcosa se la scuola non comprende con chi sta parlando, del mondo in cui vivono, delle difficoltà che affrontano. La scuola per troppo tempo è rimasta a guardare il tempo che passa e la realtà che cambia trovandosi in molti casi impreparata e impotente di fronte a questi cambiamenti. La scuola deve comprendere e metabolizzare questi cambiamenti per ritornare ad essere lo strumento di guida e di filtro per questi fenomeni. Per far ciò deve ricominciare ad aggiornarsi, ad affrontare e studiare i nuovi fenomeni culturali, le nuove forme di comunicazione.

Da tempo cerco, nella didattica, di realizzare questo obiettivo, attraverso un’aggiornamento costante dei contenuti e delle metodologie. Cerco di realizzare la didattica attraverso l’uso di strumenti moderni e di massa che rappresentano oggi il modo di comunicare. Musica (house e pop) durante le lezioni di disegno, uso intensivo di laboratori e tecnologie, uso di email come veicolo di comunicazione in tempo reale tra docente, alunno e famiglia. Ho sviluppato questo sito internet per chiudere il cerchio di questo progetto. L’insegnante diventa così il tutor dello studente anche durante le ore extra-curriculari. L’alunno, ma anche la famiglia, trovano qui l’appoggio alle attività didattiche a casa e la possibilità di dialogare e chiedere informazioni al docente in ogni momento della giornata. Questo, ovviamente, presuppone una diffusione capillare dello strumento digitale, di una connessione internet, di un uso costante del computer, tablet o smartphone e per questo debbo ringraziare il fatto di lavorare in un contesto scolastico che me lo consente. Quindi, diventa fondamentale l’uso della tecnologia, green, economica, immediata. Strumenti quali il cellulare, il tablet o il computer debbono essere considerati come i nuovi strumenti didattici al pari di penna e libro e la scuola deve contribuire alla loro diffusione e utilizzazione. E’ la scuola che deve apprendere che oggi si comunica con gli sms, con i social-network, con le chat e far propri questi strumenti per spiegare il loro uso “buono” e non demonizzarli allontanandosi di fatto dalla realtà.

Questa premessa, mi è servita a presentarvi l’articolo di oggi. Nel mio continuo scandagliare la rete, mi sono imbattuto in qualcosa che mi ha dato grande speranza e mi ha fatto provare un po’ di invidia (quella buona, però). Sul territorio italico, e precisamente al sud, in Puglia nella città di Brindisi, esiste una realtà scolastica che definisce, a mio avviso, il concetto di ECCELLENZA SCOLASTICA. Nell‘Istituto Tecnico Industriale Majorana sta accadendo da qualche anno qualcosa che non ha confronti con il resto della scuola in Italia. Pensate, i libri di testo adottati sono tutti realizzati dai docenti della scuola stessa in formato digitale (stampabili anche in cartaceo su richiesta). I libri sono stati tutti convertiti nel formato iBook di Apple e inseriti nello store della casa della Mela (scaricabili attraverso iTunes). Ma non basta! La scuola ha stretto un accordo con la Apple stessa che, ha consentito alle famiglie di acquistare l’iPad ai propri figli al posto dei libri di testo cartacei pagando un costo scontato di 379 euro rateizzabili. A questo punto gli alunni, tutti dotati di tablet, studiano sui testi digitali prodotti dai propri docenti, quindi molto vicini alla metodologia adottata dall’insegnante durante la spiegazione. Aprendo l’iPad, basta cliccare sul software iBooks e aprire il libro della disciplina in corso e il gioco è fatto. I libri, sono tutti dotati di contenuti multimediali, approfondimenti, video e quant’altro necessario alla lezione e spiegato in classe dal docente. Il progetto è stato possibile grazie a Book in progress, sperimentazione diffusa anche in altre 70 scuole nazionali.

I risultati? Straordinari a sentire il Dirigente della scuola. La media dell’Istituto nelle prove INVALSI è stata di 10 punti superiore alla media nazionale, la scuola è la più informatizzata d’Italia ed è la prima che ha sperimentato una didattica esclusivamente digitale oltre che quasi esclusivamente in lingua inglese. Il Dirigente, Salvatore Giuliano, galvanizzato dai risultati insiste affermando “La nostra esperienza è unica sul territorio nazionale poiché oltre alla tecnologia forniamo i contenuti. La tecnologia al Majorana è un punto di partenza per la nuova didattica e non un punto di arrivo. I libri di testo, sempre realizzati dai docenti, saranno forniti anche in formato cartaceo”.

Valutate voi, ma io i miei figli in una scuola come la Majorana li iscriverei immediatamente. Questa sperimentazione fatta realtà, dimostra che nella collaborazione tra istituzioni, scuola e famiglie, oggi è possibile intraprendere un percorso nuovo, moderno, e formativo. Cosa ne pensate? Aspetto i vostri commenti su queste pagine.

Lug 312012
 
Titolo
TECNOMEDIA PLUS TECNOMEDIA SMART
Volumi
UNICO UNICO
Autori
G. ARDUINO G. ARDUINO
Casa editrice
LATTES LATTES
Codici ISBN
9788880429937 9788880429180
9788880429913 digit  
Links
Tecnomedia Plus Tecnomedia Smart

DescrizioneTecnoMEDIA PLUS rappresenta l’evoluzione dei suoi due predecessori. “Sono particolarmente legato e onorato di presentare questo nuovo volume perché per la prima volta mi trovo nella duplice veste di collaboratore della Lattes e autore di alcune parti del testo“. Il capitolo sulle costruzioni e in parte quello sulle comunicazioni e sull’energia sono espressioni del mio attento lavoro di questi anni alla ricerca di metodologie e contenuti idonei ai nuovi alunni.

Il libro si avvale poi di nuove schede di approfondimento, piegabili illustrati, capaci di sintetizzare ampi argomenti nelle illustrazioni di poche pagine.

Ampi spazi all’integrazione attraverso specifiche aree per gli alunni B.E.S. e D.S.A. e parti del volume tradotti nelle lingue più utilizzate tra gli alunni extracomunitari inclusi nelle nostre classi.

Il volume di DISEGNO, fiore all’occhiello dell’opera, si arricchisce di nuove aree e schede grafiche illustrate.

Nuovi contenuti digitali interattivi attivabile attraverso la piattaforma bSmart sia per gli insegnanti che per gli alunni.

Per ulteriori informazioni basta cliccare sull’icona del libro posta poco più in alto in questa pagina.

LINKS UTILI:
Lug 312012
 

Ho appena finito di parlare dei computer fotonici che avranno un cristallo al posto del processore e useranno la luce per trasmettere informazioni che ho trovato, nel mio girovagare sulla rete, un articolo relativo ad una nuova scoperta che punta in questa direzione.

E’ stato, infatti, costruito il piu’ piccolo laser a semiconduttore del mondo realizzato dai ricercatori dell’università del Texas; questa scoperta rappresenta un passo importante verso tutte le nuove tecnologie basate sulla luce, dai futuri computer fotonici alla diagnostica per immagini. Questo laser emette luce verde a bassa energia e non è visibile a occhio nudo; l’apparecchio e’ costituito da una microscopica barra di nitruro di gallio e indio, entrambi semiconduttori usati comunemente per la realizzazione di led. La barra di nitruro di gallio è posizionata sopra un sottile strato isolante di silicio che a sua volta ricopre uno strato di argento lisciato fino al livello atomico. Questa assoluta levigatezza è perfetta per i dispositivi fotonici, perché evita la dispersione di particolari onde di elettroni chiamate plasmoni che, possono essere utilizzate per trasmettere una grande quantità di dati.

[ il nitruro di gallio è un semiconduttore che lo rende utilizzabile per la realizzazione di laser a luce blu e led ]

[ i plasmoni possono essere rappresentati come una oscillazione collettiva di una nube di elettroni rispetto al fondo  del sistema caricato positivamente ]

Il primo passo per la sostituzione dei circuiti elettronici è stata fatta. Il laser sempre più miniaturizzato rappresenta la chiave di volta per la realizzazione di tecnologie basate sulle particelle di luce note come fotoni. Questa scoperta renderà più facile realizzare computer ultra-veloci, nuove tecnologie per le telecomunicazioni e biosensori.

Lug 302012
 

Visto che ci occupiamo di tecnologia non possiamo, noi di educazionetecnica.com, non raccontare questo passo tecnologico verso la fantascienza. E ancora meglio se questo incredibile passo viene compiuto grazie a studiosi italiani e sviluppato in una sede universitaria del nostro paese.

Infatti, all’interno del progetto europeo Patchycolloids finanziato dall’European Research Council, un team di ricercatori dell’Università “La Sapienza” di Roma, guidati dal professor Francesco Sciortino, docente di Struttura della Materia, ha individuato il modo in cui si “disegnano” le caratteristiche del materiale agendo sulle proprietà superficiali delle particelle colloidali.

[ le particelle colloidali sono piccolissime particelle disciolte in un solvente e dotate di dimensioni comprese fra le decine di nanometri e il micron, quindi paragonabili alla lunghezza d’onda della luce ]

La scoperta apre scenari nuovi e incredibili. Sarà infatti un cristallo a costituire il cuore dei computer del futuro, definiti appunto fotonici che, useranno la luce per trasmettere le informazioni. La tecnica messa a punto dagli studiosi dell’ateneo romano, consentirà attraverso l’uso di cristalli simili all’opale, di trasmettere in maniera ordinata informazioni di ogni genere. Il prof. Sciortino, spiega che i cristalli, a differenza dell’opale, debbono essere puri cioè formati da particelle tutte orientate nella stessa direzione. Per creare questo minerale “perfetto”, si è pensato di agire sulle proprietà superficiali delle particelle colloidali. In particolare, hanno disegnato sulla loro superficie delle zone triangolari con proprietà attrattive, riuscendo così a imporre la geometria con cui le particelle interagiscono e si auto-assemblano nel cristallo.

La scoperta è di quelle epocali; infatti, grazie a questa tecnologia si potranno assemblare e creare materiali nuovi con caratteristiche fisiche diverse a seconda della direzione in cui vengono sollecitati. Un materiale, potrà ad esempio reagire in maniera diversa a seconda del tipo di forza a cui e sottoposta, ad esempio se di trazione o di compressione.

Spiega, infine, il prof. Sciortino che: “il risultato di questa ricerca è stato raggiunto grazie all’intuizione del giovane ricercatore Flavio Romano che lavora oggi per l’Università di Oxford. Dopo mesi di analisi di modelli che cristallizzavano in strutture polimorfiche, Romano ha verificato la possibilità di ‘assemblare’ un cristallo perfetto agendo sulle proprietà superficiali delle particelle colloidali”.

La speranza del prof. Sciortino, ma non solo sua è che questa scoperta possa presto essere utilizzata a livello industriale.

Lug 152012
 

Tra qualche mese EDUCAZIONETECNICA.COM compie il suo primo anno di vita, una esistenza legata alla tecnologia è vero, ma soprattutto al mondo della scuola al quale si rivolge attraverso i suoi contenuti. L’11 settembre 2011, data evocativa per gli eventi accaduti quel giorno nel recente passato, ho dato vita a questa creatura informatica, pieno di dubbi e di incertezze. A distanza di quasi un anno questa piccola creatura che si è affacciata sulla rete, è diventata più matura, ha cambiato veste, si è arricchita di contenuti e soprattutto ha attratto tanti, tanti fans da ogni parte del mondo. E questo, è un grande risultato se riferito al segmento specifico verso il quale questo sito si rivolge. Ogni giorno centinaia di utenti leggono, curiosano e traggono spunto dai contenuti delle pagine, e diffondono il nostro nome. Un successo dovuto soprattutto agli studenti, alle loro famiglie ma anche ai tanti curiosi che scoprono notizie sempre nuove e articoli ricchi di spunti e informazioni. Ero certo che dopo la chiusura delle scuole e la fine degli esami, i contatti sarebbero drasticamente calati, e così è stato, ma con una piacevole sorpresa. Il crollo verticale che pensavo sarebbe avvenuto, non c’è stato; questo significa che in un anno educazionetecnica.com ha saputo crearsi uno spazio sulla rete e probabilmente la qualità dei suoi contenuti hanno fidelizzato anche altri utenti che non sono solo gli alunni della mia scuola. Ed effettivamente, andando a analizzare i dati di contatto registrati quotidianamente dal gestore del server che ospita il sito, ci si accorge come queste pagine vengano visitate quotidianamente da utenti di tutta Italia ma anche da angoli impensati del pianeta. Gli Stati Uniti sono sicuramente il luogo dal quale si registrano i maggiormente accessi internazionali, ma anche dalla comunità europea e dal sud-est asiatico. Ma ogni giorno sono sempre di più i luoghi e le persone che ci leggono e ci guardano. Grazie a questi accessi, educazionetecnica.com è diventata la pagina più visitata in Google Search digitando le parole “educazione tecnica“, superando realtà che sono sulla rete da molto più tempo. Grazie alla vostra collaborazione, la struttura del sito è diventata via via quella che oggi conoscete e continuerà a cambiare nella direzione di un miglioramento continuo dei contenuti e della fruibilità. Ed è proprio grazie alla pazienza e alla passione che avete dedicato alla lettura e consultazione di queste pagine che, oggi ho deciso di “dare un po’ di numeri“, nel senso di farvi conoscere dati statistici e curiosità che ogni giorno caratterizzano questo sito che io, come amministratore, quotidianamente osservo.

DIAMO I NUMERI: dall’inizio ad oggi, sono stati più di 100.000 i contatti unici, ma da quando li registro costantemente, ossia dal 22 dicembre 2011, gli accessi unici sono stati 74.820, con un picco a maggio di 16.287 contatti e una media di 525 accessi al giorno. Sempre a maggio è stata registrata la settimana con maggior afflusso con 3.958 accessi e il record giornaliero di sempre con 773 accessi unici registrato il 16 maggio.

Tanti sono stati gli articoli scritti da me, da collaboratori come Tuccio Fazzio o dai ragazzi della Dante. Ad oggi sono esattamente 163 e vi assicuro alcuni sono stati letti e continuano ad essere letti quotidianamente con grande assiduità. Andando a scavare tra questi dati, viene fuori una top ten degli articoli che vede così fotografato il vostro gradimento:

1. BURJ KHALIFA l’uomo ha toccato il cielo

L’articolo pubblicato nella categoria Architettura, racconta della costruzione e dei records dell’opera architettonica più alta al mondo, ben 828 metri realizzata a Dubai negli Emirati Arabi uniti.

Uno degli articoli più anziani pubblicato su queste pagine il 22 settembre 2011. E’ stato letto ad oggi 3.401 volte con una media per giorno di più di 11 accessi.

A conferma di ciò, ricordo che quest’articolo è stato votato da voi nel sondaggio di novembre come miglior articolo di questo sito.

2. La CENTRALE IDROELETTRICA

Articolo pubblicato nella categoria Energia, spiega tutte le meraviglie tecniche e le soluzioni trovate per sfruttare l’energia potenziale contenuta nell’acqua, inesauribile fonte alternativa di energia.

L’articolo è stato pubblicato il 22 gennaio 2012 e a oggi è stato letto da 3.136 persone con una media giornaliera di oltre 18 accessi, condizione che sul lungo periodo potrebbe portarlo a superare quello sul Burj Khalifa.

3. Le ASSONOMETRIE

Articolo pubblicato nella categoria Disegno, descrive la tecnica di rappresentazione grafica della proiezione assonometrica nelle diverse espressioni di Isometrica, Monometrica e Cavaliera.

L’articolo è stato pubblicato il 30 gennaio 2012 e a oggi ha avuto un riscontro di 1.523 accessi unici che in media sono oltre 9 accessi giornalieri.

4. PROIEZIONI ORTOGONALI – pubblicato l’8 novembre 2011 e letto 1.222 volte.

5. XBOX 720 vs PLAYSTATION 4 – pubblicato il 15 gennaio 2012 e letto 1.202 volte.

6. Le CENTRALI SOLARI a Concentrazione – pubblicato l’8 febbraio 2012 e letto 950 volte.

7. Le CENTRALI EOLICHE (Wind Farm) – pubblicato l’8 gennaio 2012 e letto 810 volte.

8. Le CENTRALI GEOTERMICHE -pubblicato il 21 marzo 2012 e letto 724 volte.

9. FOTOVOLTAICO e SOLARE a bassa temperatura – pubblicato 15 febbraio 2012 e letto 707 volte.

10. FREEDOM TOWER NEW YORK: rinasce il WTC – pubblicato l’1 maggio 2012 e letto 675 volte.

Se andiamo ad analizzare gli articoli in base alla loro categoria di appartenenza scopriamo che per ciascuna di esse, l’articolo vincitore è il seguente:

ARCHITETTURABURJ KHALIFA l’uomo ha toccato il cielo (3.401 visite)

DIDATTICAQuando il VETRO GALLEGGIA: float glass (333 visite)

DISEGNOLe ASSONOMETRIE (1.523 visite)

ENERGIALa CENTRALE IDROELETTRICA (3.136 visite)

EVENTIL’@MAIL compie 40 anni (257 visite)

MATERIALIPANNELLI: l’evoluzione tecnologica del legno (192 visite)

MEDIAXBOX 720 vs PLAYSTATION 4 (1.202 visite).

I TAGs, ossia le parole chiavi di riferimento per le ricerche, maggiormente utilizzate sul nostro sito sono:

1. Apple utilizzato ben 45 volte;

2. iPhone utilizzato 20 volte;

3. iPad utilizzato 19 volte;

4. disegno utilizzato 13 volte;

5. energia utilizzato 12 volte.

Tra le chiavi di ricerca che, dall’esterno hanno portato sulle nostre pagine, quelle maggiormente utilizzate sono state: Burj Khalifa (2.502 volte), Educazione Tecnica (1.025 volte), Playstation 4 (735 volte), www.educazionetecnica.it (577 volte), educazionetecnica.com (455 volte), alternatore (433 volte), freedom tower (423 volte).

I giorni della settimana con maggior traffico sono il martedì e il giovedì mentre gli orari con maggior traffico sono quelli pomeridiani, compresi tra le 18 e le 22.

Osservando, infine, da dove avvengono i contatti, l’Italia risulta ovviamente il paese con maggiori accessi a cui seguono gli Stati Uniti, la Germania, la Gran Bretagna, la Cina, la Svizzera, la Federazione Russa, la Svezia, la Repubblica Ceca, Francia, Giappone, Ucraina,…..

Gli accessi arrivano per il 75% da Sistemi Operativi con Windows, il 17% Mac, il 5% Linux e poi sistemi mobile.

Il browser con il quale si accede maggiormente è Google Chrome a cui seguono, Explorer, Firefox e Safari.

Entriamo ora più nel merito della didattica della Dante Alighieri e scopriamo i vincitori tra le classi che hanno adoperato il sito come strumento di lavoro e studio. E’ ovvio che si tratta delle mie classi, coloro che hanno contribuito a questo successo e che hanno fatto da sperimentatori in tutti i tentativi e prove. Ovviamente non si tratta di una competizione, ma fa piacere farvi conoscere con quale assiduità e passione avete frequentato queste pagine:

1. classificata la TERZA D con 4.035 accessi.

2. classificata la PRIMA D con 3.276 accessi.

3. classificata la TERZA I con 2.825 accessi.

4. classificata la SECONDA I con 2.636 accessi.

5. classificata la SECONDA H con 2.101 accessi.

6. classificata la TERZA H con 1.976 accessi.

7. classificata la SECONDA D con 1.933 accessi.

8. classificata la PRIMA I con 1.668 accessi.

9. classificata la PRIMA H con 1.366 accessi.

Ma non vi siete limitati ad accedere alla pagine; avete anche commentato, salutato, ringraziato, discusso attraverso lo strumento dei COMMENTI. Strumento utilissimo per comprendere le vostre necessità, per correggere al volo errori pubblicati sulle pagine, per rispondervi in tempo reale sulle tematiche di vostro interesse. I commenti sono stati 909 quelli approvati. E da qui è nata l’idea di pubblicare sulla prima pagina del sito la graduatoria dei più chiacchieroni, ossia di coloro che maggiormente hanno utilizzato tale strumento come mezzo di informazione e comunicazione. Qui in realtà è difficile stabilire in assoluto chi sia stato il più chiacchierone, in quanto molti di voi si sono registrati più volte, e hanno commentato con i diversi account di registrazione, dividendo in questo modo i propri commenti tra le diverse identità registrate.

A proposito, da quando ho inserito la registrazione obbligatoria, gli utenti registrati a EducazioneTecnica.com siete stati 203 tra alunni, genitori, amici, colleghi e esterni.

___________________________

Spero di non avervi annoiato con tutti questi numeri, ma avevo piacere di raccontarvi un anno di educazionetecnica.com. E’ ovvio, dietro questi risultati ve ne sono tanti altri meno visibili ma altrettanto importanti, come l’approvazione e l’incitazione che ognuno di voi manifesta quotidianamente. Il vostro parere espresso attraverso i sondaggi, ma soprattutto attraverso i commenti e più ancora tramite le email, mi stordisce e mi sorprende ogni volta. Spero di meritare tutto quello che mi esprimete. Una cosa è certa: la vostra approvazione è sicuramente, al di la dei numeri, il maggior stimolo per migliorare ogni giorno queste pagine. Grazie a tutti voi.
Lug 152012
 

Qualcuno sulla rete conosce già la data di uscita. La Suite Office di Microsoft per iPad non solo esisterebbe, ma per il The Daily sarà lanciata il 10 novembre 2012. Il team di programmatori che lavora specificatamente per i prodotti della Mela avrebbe già completato il lavoro di programmazione e sottoposto ai controlli e all’usabilità il programma per renderlo compatibile agli standards del prossimo sistema operativo di Redmond, Windows Metro. La notizia, potrebbe essere credibile perché  The Daily è una rivista solo digitale, creata apposta per iPad e voluta fortemente anche da Steve Jobs.

Secondo The Daily, inoltre, il lavoro sui programmi principali della suite sarebbe stato ultimato già da tempo e Microsoft avrebbe già chiesto la certificazione a Apple sull’App Store. La distanza temporale che separa questo momento dalla presentazione ufficiale a novembre, dovrebbe essere usato, stando sempre a The Daily, ai test sul campo e alle prove di funzionamento dei programmi sul device Apple.

Altro fattore che potrebbe confermare questo scarto temporale, è l’uscita sul mercato dei tablet con Windows 8 installato. Infatti, la presenza di Office sull’iPad, sarebbe una vera e propria killer application per tutti i produttori che si apprestano ad introdurre tablets con il sistema operativo mobile di Microsoft.

Microsoft dal canto suo si è premurata a smentire, anche se senza troppa veemenza, la notizia pubblicata affermando che le immagini pubblicate sono frutto di materiale non prodotto a Redmond e che le indiscrezioni circolate erano prive di fondamento. Scopriremo presto chi ha detto la verità.

Lug 152012
 
SQUADRATURA FOGLIO F4
Dati FOGLIO F4 33*24 cm grammatura 220 fogli lisci
TIPO DI SQUADRATURA:
Squadrat.1 SQUADRATURA DEL FOGLIO (base per tutte le squadrature)
Squadrat.2 ASSI PER PROIEZIONI ORTOGONALI
Squadrat.3 ASSI PER ASSONOMETRIA ISOMETRICA
Squadrat.4 ASSI PER ASSONOMETRIA MONOMETRICA
Squadrat.5 ASSI PER ASSONOMETRIA CAVALIERA
STRUMENTI NECESSARI:

 

SQUADRATURA DEL FOGLIO

Descrizione: usando un foglio dall’album da disegno in formato F4, procediamo alla realizzazione della squadratura qui a lato (clicca sull’illustrazione per ingrandirla). E’ importante che nessuna linea venga tracciata a mano libera ma sempre avendo cura di usare le squadrette o il righello.

Procedura operativa: posizionando il foglio in orizzontale (ossia con il lato lungo verso di noi), procediamo nel seguente modo.

  • partendo dal lato sinistro del foglio tracciamo (col righello e la squadretta grande) una prima linea verticale per l’intera lunghezza del foglio distante dal margine sinistro 3,5 centimetri.

  • allo stesso modo, nella parte bassa del foglio, ossia quella più vicina a noi, tracciamo una linea orizzontale anche questa per l’intera lunghezza del foglio, distante dal margine inferiore 1,5 centimentri.

Abbiamo così diviso il foglio in 4 parti operative distinte. Vediamole nello schema sotto contraddistinte da colori diversi:

  • area verde (anagrafica) – a sinistra. In questa zona andranno inseriti, esclusivamente con il normografo, il proprio nome e cognome, la classe e la data dell’esercitazione;
  • area azzurra (numero esercitazione) – in basso a sinistra. In questa zona di volta in volta inserirete il numero progressivo della TAVOLA con il normografo;
  • area viola (titolo esercitazione) – in basso. In questa zona inserirete con il normografo il titolo di ogni esercitazione;
  • area gialla (disegno) – centrale. In questa zona verrà realizzato il disegno indicato dal docente
ASSI PER PROIEZIONI ORTOGONALI

Dopo aver completato la squadratura prevista al punto precedente (SQUADRATURA DEL FOGLIO), per poter disegnare le PROIEZIONI ORTOGONALI, dobbiamo realizzare una serie di ulteriori tracce sul nostro foglio. Procediamo come di seguito:

  • dividiamo l’area da disegno in 4 parti uguali; misurando la lunghezza in verticale dell’area da disegno (23,0 cm), tracciamo una linea in orizzontale che la divide in 2 parti uguali da 11,5 come nella figura sotto.

  • allo stesso modo misuriamo la lunghezza in orizzontale dell’area da disegno (29,5 cm) tracciamo una linea in verticale che la divide in 2 parti uguali 14,7 cm come nella figura sotto.

Il foglio risulta così diviso in 4 quadranti rettangolari tutti uguali che rappresentano i differenti piani delle proiezioni ortogonali.

  • Per completare l’elaborato bisogna inserire con il normografo le seguenti lettere:.
  1. nell’area in basso a sinistra le lettere P.O. che stanno per Piano Orizzontale;
  2. nell’area in alto a sinistra le lettere P.V. che stanno per Piano Verticale;
  3. nell’area in alto a destra le lettere P.L. che stanno per Piano Laterale;
  4. sulla linea centrale le lettere L. e T. che stanno per Linea di Terra;
  5. il piano in basso a destra si chiama Piano di Rotazione, ma non è necessario indicarlo.

ASSI PER ASSONOMETRIA ISOMETRICA

Dopo aver squadrato il foglio (vedi SQUADRATURA DEL FOGLIO), per poter disegnare in ASSONOMETRIA ISOMETRICA, dobbiamo tracciare la terna di assi nelle corrette posizioni. Procediamo nel seguente modo:

  • troviamo il centro dell’area da disegno. Utilizzando un righello da 50 cm tracciamo in maniera molto leggera, così da poterli cancellare in seguito, le diagonali di quest’area.

  • adesso, posizionando la riga aderente al bordo inferiore del foglio, mettiamo la squadretta 30*60 come nell’immagine sotto e a partire dal centro del foglio appena individuato, tracciamo il primo asse, quello Z dal centro, appunto, fino al bordo superiore del foglio;

  • lasciando la riga nella stessa posizione, ruotiamo la squadretta come nella figura sotto, aderente perfettamente alla riga e spostiamola fino a quando non coinciderà con il centro dell’area da disegno. Tracciamo, quindi, un segmento dal centro fino al bordo destro del foglio. Questo è l’asse Y;

  • allo stesso modo, riga sempre nella stessa posizione, ruotiamo la squadretta di 180° e spostiamola fino a farla coincidere con il centro dell’area da disegno come nella figura di seguito. Tracciamo il segmento dal centro fino al bordo sinistro della nostra area da disegno. Questo è l’asse X;

  • a questo punto ricordiamoci di cancellare i segmenti fatti per individuare il centro e di scrivere con il normografo le lettere corrispondenti agli assi;

ASSI PER ASSONOMETRIA MONOMETRICA

Dopo aver squadrato il foglio (vedi SQUADRATURA DEL FOGLIO), per poter disegnare l’ASSONOMETRIA MONOMETRICA, dobbiamo tracciare la terna di assi nelle corrette posizioni. Procediamo nel seguente modo:

  • per determinare gli assi Z e Y seguiamo la stessa procedura utilizzata per l’Assonometria Isometrica. A questo punto, per determinare l’asse X, posizioniamo riga e squadra come nel disegno sotto e tracciamo l’asse;

  • ricordiamoci ancora, di cancellare i segmenti tracciati per determinare il centro del foglio e scrivere con il normografo le lettere corrispondenti ai 3 assi;

ASSI PER ASSONOMETRIA CAVALIERA

Dopo aver squadrato il foglio (vedi SQUADRATURA DEL FOGLIO), per poter disegnare l’ASSONOMETRIA CAVALIERA, dobbiamo tracciare la terna di assi nella corrette posizioni. Procediamo nel seguente modo:

  • per determinare l’asse Z seguiamo la stessa procedura utilizzata per l’Assonometria Isometrica. A questo punto, per determinare l’asse X, posizioniamo riga e squadra come nel disegno sotto e tracciamo l’asse;

  • adesso rimettiamo la riga in basso aderente al bordo inferiore del foglio e prendiamo la squadretta a 45° (quella più piccola) e posizioniamola sopra la riga facendola scorrere fino a quando non coinciderà con il centro dell’area da disegno come nell’immagine sotto; tracciamo l’asse Y;

  • ancora una volta, ricordiamoci di cancellare i segmenti tracciati per individuare il centro dell’area da disegno e di scrivere con il normografo le lettere corrispondenti agli assi;

PUOI LEGGERE ANCHE:
Lug 142012
 
SQUAD. FOGLIO A QUADRI
Dati FOGLIO A QUADRETTI da 4mm
TIPO DI SQUADRATURA:
Squadrat.1 SQUADRATURA DEL FOGLIO (base per tutte le squadrature)
Squadrat.2 AREA QUADRATA PER INVILUPPI
Squadrat.3 AREE QUADRATE PER RIDUZIONI E INGRANDIMENTI
STRUMENTI NECESSARI:
SQUADRATURA DEL FOGLIO

TAVOLADISEGNOPRIME1Descrizione: usando un foglio a quadretti per quaderno ad anelli (meglio se con rinforzo laterale per evitare che si strappi), procediamo alla realizzazione della squadratura qui a lato (clicca sull’illustrazione per ingrandirla e stamparla). E’ importante che nessuna linea venga tracciata a mano libera ma sempre avendo cura di usare le squadrette.Procedura operativa: lasciando a sinistra i fori del foglio procediamo nel seguente modo.

  • partendo dall’alto tracciamo (col righello o la squadretta) una prima linea orizzontale avendo cura di contare dal bordo superiore 8 quadretti.

TDP2

  • sempre sulla parte superiore del foglio, adesso tracciamo una linea verticale distanziandoci dal bordo destro di 11 quadretti.

TDP3

  • spostandoti ora sulla parte inferiore del foglio (ricordati che i fori stanno a sinistra), tracciamo un’altra linea orizzontale avendo cura di contare 4 quadretti dal margine inferiore del foglio.

TDP4Abbiamo così diviso il foglio in 4 parti operative distinte. Vediamole nello schema sotto contraddistinte da colori diversi:

  • area verde (anagrafica) – in alto. In questa zona andranno inseriti, esclusivamente con il normografo, il proprio nome e cognome, la classe e la data dell’esercitazione;
  • area azzurra (numero esercitazione) – in alto a destra. In questa zona di volta in volta inserirete il numero progressivo della TAVOLA secondo lo schema che troverete allegato di seguito;
  • area viola (titolo esercitazione) – in basso. In questa zona inserirete con il normografo il titolo di ogni esercitazione;
  • area gialla (disegno) – centrale. In questa zona verrà realizzato il disegno indicato dal docente;
  • area grigia (esclusa) – a sinistra. Sovrapposta ai fori del foglio dove è presente il rinforzo di protezione. In quest’area non si disegnerà nulla.

In allegato di seguito trovate lo schema per la realizzazione dei numeri sulle tavole. Questi numeri vanno realizzati attraverso l’esclusivo uso della squadretta o del righello e mai a mano libera.

Tabella dei numeri

GUARDA I VIDEO:

AREA QUADRATA PER INVILUPPI

Partendo dalla squadratura del foglio da disegno, tracciamo un’area perfettamente quadrata, come richiesto dal docente, per poter realizzare gli inviluppi a base quadrata.

  • contiamo in orizzontale il numero di quadretti dell’area da disegno, come in figura. Considereremo il numero massimo di quadretti pari; quindi, se per caso contiamo 47 quadretti in orizzontale, dovremo fermarci a 46 che è il numero pari più grande possibile; non dovete contare i quadretti a sinistra dove ci sono i buchi per il quaderno ad anelli;

  • verificato qual’è il numero di quadretti massimo in orizzontale, contiamo lo stesso numero di quadretti in verticale a partire dall’intestazione come mostrato in figura sotto;

  • traccia i bordi di questo quadrato appena individuato e ricordati che l’area deve essere quanto più grande possibile e composta da quadretti in numero pari;

AREE QUADRATE PER RIDUZIONI E INGRANDIMENTI

Partendo dalla squadratura del foglio da disegno, tracciamo tre aree perfettamente quadrate dopo poter effettuare la restituzione, la riduzione e l’ingrandimento dell’oggetto assegnato.

  • partendo dall’angolo in alto a sinistra disegniamo un quadrato di 20 quadretti per 20 quadretti, dove poter riportare il soggetto assegnato nelle sue reali dimensioni. Si dice che stiamo effettuando la restituzione grafica del disegno per cui la scala di rappresentazione sarà 1:1 (uno a uno), cioè 1 nella realtà corrisponde a 1 nel disegno:

  • adesso, allo stesso modo disegniamo con le squadrette un altro quadrato le cui dimensioni saranno il doppio del precedente, ossia 40 quadretti per 40 quadretti. In questo caso tutte le misure dell’oggetto dovranno essere raddoppiate. Significa che stiamo realizzando un ingrandimento del disegno per cui la scala di rappresentazione sarà 2:1 (due a uno), cioè 1 nella realtà corrisponde a 2 nel disegno:

  • infine, disegneremo un terzo quadrato i cui lati saranno lunghi 10 quadretti per 10 quadretti, ossia la metà del primo quadrato. In questo caso tutte le misure del disegno dovranno essere dimezzate perché stiamo realizzando una riduzione del disegno per cui la scala di rappresentazione sarà 1:2 (uno a due), cioè 1 nella realtà corrisponde a 0,5 nel disegno:

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Lug 102012
 

Bosone di Higgs

Nel 1964 Murray Gell-Mann iniziò a teorizzare che le particelle più elementari non fossero i protoni e i neutroni (come si credeva fino ad allora), ma i quark.

[ quark = la materia è composta da atomi che sono a loro volta formati da un nucleo composto da protoni (p) e neutroni (n), e da elementi che circondano il nucleo chiamati elettroni (e). Mentre gli elettroni non sono composti da altre particelle i protoni e i neutroni contengono al loro interno particelle elementari più piccole chiamate quark. ]

Questo, fu solo l’inizio del Modello Standard sul quale si basa la fisica moderna; Peter Higgs contribuì a questo percorso con l’idea del suo bosone, poi battezzato «particella di Dio» dal fisco Leon Lederman. L’esistenza di questo bosone, è stato dimostrato in due colossali esperimenti del Cern di Ginevra e rappresenta il punto di arrivo di un cammino iniziato negli Anni 60 del secolo scorso. L’ultimo tassello di un puzzle che i fisici hanno messo insieme pazientemente in mezzo secolo di lavoro costruendo macchine sempre più grandi, potenti e costose.

bosone deriva dal nome del fisico indiano Bose che con Fermi ne descrisse le proprietà. Sono particelle che trasportano una forza, ad esempio i fotoni, cioè le particelle che costituiscono la luce. ]

bosone di Higgs è un bosone speciale. E’ quello che da massa agli altri bosoni, per cui ne definisce l’esistenza stessa, da qui la sua definizione di “divina”. ]

Large Hadron Collider

Tutto questo è stato reso possibile grazie ai 7 miliardi di euro spesi per la realizzazione del Large Hadron Collider, Lhc, un anello di magneti lungo 27 chilometri nel quale due fasci di protoni si scontrano a energie mai raggiunte prima.

L’universo conosciuto è fatto di due tipi di quark: Up e Down. La teoria però ne prevede sei, che si manifestano a energie crescenti. Al Fermilab di Chicago nel 1995 i fisici hanno scoperto l’ultimo chiamato Top perché è un po’ come il tetto che sta sopra l’edificio. Il modello prevedeva, oltre ai quark, anche sei leptoni. Di essi alcuni erano già noti (elettrone, muone, neutrino elettronico), gli altri sono stati via via scoperti.

leptone è una particella subatomica che si ritiene sia puntiforme, cioè non composta da altre particelle (al contrario degli adroni che sono composti da quark). Si dividono in tre famiglie: gli elettroni, i muoni ed i tauoni; ad ognuna di queste è associato un particolare neutrino. ]

Famiglia di particelle

Molte particelle che scambiano le forze fondamentali della natura, i bosoni, appunto erano già note e presenti, come ad esempio il fotone per la forza elettromagnetica, il gluone per l’interazione forte, W e Z per l’interazione debole (scoperte da Carlo Rubbia premio Nobel nel 1984). Mancava nel Modello Standard il bosone di Higgs senza il quale lo stesso modello sarebbe entrato in crisi. Ecco perché al Cern i fisici hanno raggiunto, forse, un grande obiettivo. Comunque in questi casi la prudenza non è mai troppa e gli scienziati prima di gioire e diffondere notizie trionfali prevedono di realizzare numerosi altri test. Solo a fine luglio una pubblicazione metterà in chiaro i risultati preliminari presentati nell’auditorium del Cern da Joe Incandela e da Fabiola Gianotti. Se non fosse il bosone di Higgs sarebbe davvero strano, ma anche per molti versi particolarmente interessante, ma i margini di incertezza appaiono davvero minimi.

Large Hadron Collider

Bosone di Higgs

http://www.youtube.com/watch?v=wnHn2OFkl-I&w=480&h=360&rel=0

Lug 062012
 

Una società cinese, la TMDtouch ha proposto in questi giorni una innovativa soluzione per trasformare un iMac 21″ in un dispositivo completamente multi-touch. La curiosa soluzione si chiama Zorro Macsk (la maschera di Zorro) e l’idea non è strana in quanto questo dispositivo, applicato sullo schermo dell’iMac, lo maschera come l’eroe di  Johnson McCulley, il famigerato Diego De La Vega che con la sua mascherina assumeva i panni di Zorro. La soluzione è oltre che ingegnosa anche economica; infatti con poco più di 150€ è possibile utilizzare molti-touch, gestures, tastiera e mouse virtuali. Non bisogna essere esperti di informatica per installarlo. Basta infatti applicare la particolare cornice che facilmente si adatta ai bordi del computer e collegarla alla presa USB su uno degli attacchi sul retro dello schermo. La maschera è composta da strisce di diodi trasparenti a infrarossi che immediatamente rilevano la posizione delle dita o di uno stilo. Non è necessario alcun software o driver da installare e funziona anche su Windows nella partizione di boot-camp. Funziona con tutti i programmi e attivando da Preferenze di Sistema la voce “Mostra Visore tastiera” è possibile mostrare a video una tastiera virtuale dalle dimensioni desiderate e usare il computer anche senza mouse e tastiera.

Lug 012012
 

Leggendo sotto l’ombrellone, mi sono imbattuto in un interessantissimo articolo che metteva in evidenza un problema molto attuale, strettamente legato con le tematiche trattate a scuola con la tecnologia. Di cosa trattava? Di RICICLO, ma non quello che facciamo a casa con la differenziata (carta,plastica,vetro e alluminio), ma quello legato allo smaltimento dei rifiuti elettronici (cellulari, tv, lavatrici, ecc.); mi sono messo a cercare e ho scoperto un mondo che ora condivido con voi.

Pensate che in Italia produciamo ogni anno più di un milione e mezzo di tonnellate e queste purtroppo fino ad ora sono state stipate nelle discariche senza alcun beneficio per nessuno. FINO AD ORA. Infatti, pare che da qualche tempo a questa parte stiamo migliorando, diventando più bravi, in molti casi, dei nostri partner europei. Anno dopo anno, il riciclo del rifiuto elettronico sta aumentando grazie anche a un sistema intelligente di raccolta denominato RAEE (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche).

Il 2011 ha visto aumentare la raccolta fino a 260 mila tonnellate e i rifiuti hi-tech maggiormente riciclati sono stati televisori, monitor, lavastoviglie e lavatrici e forni a micro-onde. Ma, com’è facile intuire manca qualcosa in questi dati: i piccoli elettrodomestici. Qui i dati sono sconfortanti; solo il 17% dei rifiuti tecnologici di piccola dimensione è riciclato negli appositi centri di raccolta contro la media europea del 26%. Complice probabilmente il fatto che questi centri scarseggiano soprattutto al centro-sud e che le persone sono scarsamente informate dell’esistenza di questi centri.

Clicca per ingrandire

Quindi, prima di pensare di buttare il cellulare nella spazzatura comune, basta informarsi presso il proprio comune, perché in ognuno esiste almeno un centro di raccolta per questo tipo di rifiuto e lo prelevano gratuitamente senza fatica o oneri per alcuno (basta consegnarlo al negoziante al momento dell’acquisto di un prodotto nuovo, lo si fa ritirare gratuitamente o lo si porta personalmente ai centri di raccolta specializzati).

MA COME FUNZIONA QUESTA RACCOLTA SPECIALE

I prodotti, vengono inviati ad una speciale catena di smontaggio, dove gli oggetti elettronici vengono separati dalle loro parti elettroniche e meccaniche. Dai frigoriferi e condizionatori vengono aspirati in sicurezza i gas tipo il freon e dai componenti elettronici eliminati chip e elementi particolari da trattare poi separatamente.

[Il Freon è un gas appartenente alla famiglia degli alogenuri alchilici. Questo è il nome commerciale dato a un prodotto estratto dal metano e dall’etano per sostituzione di atomi di idrogeno con atomi alogeni (fluoro, bromo e cloro). Fu utilizzato inizialmente come refrigerante in frigoriferi a compressione ma dal 1990 e cioè dal protocollo di Montreal è stato bandito e sostituito con altri gas.]

Ma riciclare può anche essere un redditizio business. Infatti, la raccolta di materiali dai componenti hi-tech della nostra vita, costituisce e costituirà sempre di più (quando aumenterà il livello di raccolta), una fonte di rifornimento per le industrie alla ricerca di materiali per i loro prodotti. Raccogliere i rifiuti tecnologici, riduce da un lato l’inquinamento dell’ambiente e dall’altro i costi perché le industrie si riforniscono direttamente del semilavorato e non devono andare e recuperare la materia prima (es. l’alluminio raccolto dalla differenziata, evita le miniere di bauxite e i costosissimi procedimenti elettrolitici per la produzione di questo metallo).

Questo business è oggi riconosciuto per legge. I comuni italiani dell’ANCI, hanno sottoscritto un protocollo comune di intesa per promuovere e incentivare la raccolta di RAEE, attraverso un sistema di premialità al comune o ai centri di raccolta più virtuosi. Al fine di incentivare l’ottimizzazione dei Centri di Raccolta, l’Accordo siglato prevede “premi di efficienza” crescenti all’aumentare della popolazione servita da ciascun Centro di Raccolta. Tali premi sono compresi fra 25 e 50 euro a tonnellata; è previsto, inoltre, un compenso maggiore per quei Centri di Raccolta che saranno disponibili ad accettare i RAEE ritirati dai Distributori per effetto dell’obbligo di ritiro “1 contro 1” previsto dal D.lgs. 151/2005.

LINKS

  • http://www.cdcraee.it/GetHome.pub_do
  • http://www.ecodom.it/