Set 162020
 

Spesso leggiamo articoli sulle riviste specializzate o su internet in merito alle caratteristiche e alla potenza delle telecamere degli nostri smartphone. I grandi colossi internazionali si sfidano a colpi di innovazione per creare la lente migliore o il sistema di lenti per ottenere fotografie perfette, grandangoli pazzeschi, zoom superiori.

Ma dal Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa, un centro di ricerca tutto italiano, arriva una innovazione che permetterà alle lenti dei nostri smartphone di diventare potenti microscopi in maniera semplice e a costo praticamente zero.

Gli scienziati, in collaborazione con l’Università della California San Diego, hanno creato una piccola lente adesiva costituita da materiale silicico che fatto aderire alla fotocamera dello smartphone è in grado di funzionare da microscopio ingrandendo fino a 100 volte ciò che si sta guardando. Il materiale siliconico che compone questa lente, viene fatto poggiare sotto forma di goccia sul filtro ottico che ha una particolare nanostruttura che ricorda le ali di una farfalla, facendo in modo che questa assuma spontaneamente la forma di una lente evitando così complesse lavorazioni e facendo in modo che il sistema filtro-lente si integri perfettamente in modo da filtrare la luce e ingrandire allo stesso tempo.

La portata di questa minuscola invenzione è enorme, perché sarà sufficiente questa semplice lente applicata a un apparecchio come uno smartphone per ottenere immagini perfettamente ingrandite come al microscopio creando così un sistema a fluorescenza affidabile e a bassissimo costo capace di risolvere i problemi di analisi e studio in realtà poco sviluppate, o economicamente disagiate, come alcuni paesi del terzo mondo.

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Giu 282018
 
Un team di scienziati francesi ha realizzato la casa più piccola del mondo. Il progetto, sviluppato al Femto-ST Institute di Besançon (Francia) è costituito da strati di silicio sagomati da un fascio di ioni.
La minuscola struttura è stata fissata su una fibra ottica all’interno di una camera a vuoto. Le sue dimensioni sono davvero minuscole: 300*300 micrometri cioè 0,3*0,3 millimetri. Una particolare combinazione di silicio, è stata tagliata in nanofogli e attraverso un flusso regolato di ioni, controllati da micro robot, sono stati disposti nella corretta posizione. Poi, attraverso un sistema di iniezione a gas è stato saldato ad una estremità della fibra ottica e poi utilizzato per realizzare le decorazioni terminali poste sul tetto della casetta.
Tutto il processo ha seguito un preciso percorso realizzato attraverso potenti microscopi e guidati attraverso computers controllati da operatori umani.
Questa minuscola creazione, mette in evidenza le capacità di miniaturizzazione e controllo di particelle quasi invisibili da parte dei ricercatori. Lo scopo è ovviamente medico; gli scienziati sperano di costruire dei microscopici vettori, capaci di raccogliere e trasportare, ad esempio un farmaco, direttamente sul luogo dell’infiammazione o dell’organo da curare. O realizzare involucri capaci di catturare particolari tipi di cellule portatrici di problemi e neutralizzarle.
L’esperimento perfettamente riuscito ha stimolato gli scienziati a spingersi oltre. Il prossimo passo sarà una ulteriore riduzione delle dimensioni di queste micro-costruzioni per giungere all’incredibile miniaturizzazione di 20*100 nanometri e a rendere questo processo completamente automatico.
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